Edit 30/07/2019. ProntoPro ha risposto a questo articolo. In coda al pezzo le osservazioni che mi sono pervenute e le mie contro-osservazioni-

“Ho bisogno di una newsletter. E’ urgente”. La mail è di un certo Mario D. di Guidonia, Roma, che cerca un professionista che gli scriva una newsletter. E precisa anche che non si tratta di una botta e via, ma al contrario il rapporto sarà continuativo.

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Insomma una offerta di lavoro con i fiocchi per chi, come me, di mestiere fa proprio questo: contenuti per siti web, riviste, newsletter, pagine social. Anche se una richiesta “urgente” per un contenuto, da uno sconosciuto non l’avevo mai ricevuta, nonostante i miei ormai trenta anni di carriera.

Mario D. mi ha visto su ProntoPro, portale di incontro tra professionisti e clienti interessati, un portale di successo, come testimoniano gli spot con la musichetta po po po po che da mesi ci martella in televisione.

Anche io ho un profilo su Pronto Pro. O meglio, un mezzo profilo, lasciato a metà dopo essere fuggito via, alquanto contrariato, visto che me l’avevano fatto aprire con un volgare trucco: un annuncio di lavoro.

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Era successo una settimana prima.

Apro l’annuncio e vengo catapultato in un pagina dove mi si chiedono i miei dati e a che tipo di lavoro sono interessato, ma prima che potessi rendermene conto, in realtà stavo aprendo a mia insaputa il mio profilo su ProntoPro, dal quale, mi informavano, da ora in avanti avrei potuto ricevere offerte di clienti interessati al mio lavoro di “web Writer”.

Insomma ci ero cascato altro che annuncio di lavoro. Lascio perdere tutto e non completo nemmeno il profilo.

profilo incompleto

Per cui, quando cinque giorni dopo leggo questa mail della “newsletter urgente” penso: però, vuoi vedere che questa cosa funziona? Clicco su “Rispondi” e rientro in Prontopro. Mario D. è di Guidonia, sulla via Tiburtina, dove abito io, in linea d’aria saranno non più di 4 chilometri, comodo se dobbiamo incontrarci. Ha lasciato anche un numero di telefono ma non è interamente leggibile.

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Rispondo: “Salve Mario, sono interessato, parliamone”, lascio mail e telefono. Invio, ma la risposta si ferma subito. Il sistema mi informa che ha salvato la risposta ma non la può inviare a Mario perché per inviarla io devo disporre di almeno 4 crediti e attualmente ne ho zero.

Mi applico e capisco come funziona il sistema e il modello di business di Prontopro: i professionisti che ricevono offerte di lavoro devono pagare, ma non sui lavori effettivamente andati in porto, come fa Booking ad esempio sui soggiorni, Expedia sui pacchetti di viaggio, o come fanno i portali tradizionali di marketing, percependo un canone annuale.

Prontopro fa pagare i contatti preliminari, quelli in cui il professionista si dichiara disponibile per il lavoro e risponde al cliente, di solito con un preventivo. E la moneta è costituita dai “crediti”, che devi possedere per comunicare col cliente interessato.

E allora vediamo, quanto costano questi crediti. Si vendono a pacchetti. Resto stupefatto. Il taglio minore che si può acquistare è di 99€. Altrimenti 149€, 249€, fino a 499€.

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Cifre importanti, solo per poter ricevere un contatto e rispondere, senza alcuna garanzia non solo sul fatto che il lavoro andrà a buon fine, ma nemmeno la minima garanzia di non avere a che fare con un semplice perditempo, di cui il web abbonda. Mi dico che ci sarà certamente una modalità gratuita per i professionisti appena aggiunti, il classico periodo di prova a dimostrazione della validità del servizio. Giro tutto il sito, ma non lo trovo. Non c’è.

O spendo almeno 44€ o Mario D. non avrà mai la mia risposta. E mi devo anche decidere alla svelta, perché intanto Mario ha offerto il lavoro a me e ad altri quattro professionisti, due dei quali hanno già risposto.

Dopo il trucco dell’annuncio farlocco per farmi aprire il profilo, ecco il secondo trucco. Giocare sull’emotività per spingere il professionista a spendere per non perdere il contatto.

Decido di lasciar perdere, Mario non avrà mai il mio preventivo. Esco, ma il metodo di Prontopro mi resta in testa. Mi chiedo quanti contatti/preventivi possano andare a buon fine e a che prezzo.

La risposta alla prima domanda la conosco. Nel mio settore, i viaggi che pubblicizzo con Around Family, sui quali incasso una commissione se vanno a buon fine, i preventivi che si tramutano effettivamente in soggiorni, oscillano su una percentuale dal 2 al 7. Su cento. Se facessi pagare agli alberghi miei clienti i preventivi, invece che i soggiorni, sarei ricco.

La risposta alla seconda domanda, quanti crediti si spendono per una risposta al cliente, la trovo online, visto che Prontopro non lo dice, nelle recensioni al servizio, sul sito di Opinioni.it

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Quanto vale la richiesta del cliente che ti ha contattato e di conseguenza, quanti crediti/soldi ti vengono scalati lo decide un algoritmo, in base “a cambiamenti del mercato, trend, stagionalità”, o detta più semplicemente, a loro totale discrezione/libero arbitrio. E infatti in tanti non capiscono quanto gli viene scalato e perché. 

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Le recensioni sono estremamente polarizzate: quelle positive, raccontano di un servizio che è una manna dal cielo e grazie Dio che ce lo hai mandato: richieste a bizzeffe, lavori che piovono, soldi che entrano a raffica, aziende che crescono e grazie grazie grazie.

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Le recensioni negative dicono che il problema sono le richieste. Sembrano fasulle. Raccontano di clienti che “urgentemente” vogliono subito metterti al lavoro (proprio come Mario e la sua “newsletter urgente”), ma che poi spariscono, non rispondono, e se rispondono si dichiarano non più interessata, senza specificare il perché e il percome.

Alcuni professionisti hanno allora provato ad abbassare i prezzi, ma ottenendo lo stesso fuggi fuggi. Alle proteste, Prontopro risponde: “ci spiace, ma anche nella vita reale capita che i preventivi non vadano a buon fine”, senza però considerare che, però nella vita reale, un professionista non spende per inviare un preventivo.

C’è chi racconta che ha deciso di investire acquistando crediti, come ha fatto Roby Rossi che racconta la sua esperienza di “inviatore” di oltre 90 preventivi a prezzi bassissimi proprio per testare il servizio con zero risultati.

E poi arriva questa, che è davvero divertente. Va presa con le molle perché è uno screeshot e potrebbe essere falsa, però a me sembra molto verosimile.

ristrutturatori a Né

Tutti ristrutturatori a Né.

«Sono molto onorata d’aver vinto questo premio – ha detto Silvia Wang – È il mio primo riconoscimento e mi rende orgogliosa sapere che quello per cui lavoro duramente ogni giorno, un’idea semplice ma che soddisfa una crescente richiesta del mercato, sta davvero avendo un impatto positivo sulle persone. Per creare la mia impresa mi sono ispirata a donne di successo e spero di diventare io stessa un esempio per tante altre ragazze e giovani. Il mio consiglio per loro è quello di investire completamente su se stessi, lanciandosi nei loro progetti e lottando per le proprie idee”.

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E’ il 14 novembre 2018 quando Silvia Wang, Co-founder e Ceo di Prontopro riceve il premio GammaDonna 2018, Associazione che dal 2004 porta alla luce le realtà più innovative e rappresentative della vitalità imprenditoriale del Paese“.

E in quell’occasione, la Ceo snocciola qualche numero: 300.000 professionisti inseriti, 500 categorie di servizi e 3 milioni di visite mensili da parte dei clienti. Numeri che in effetti sono molto lusinghieri e di sicuro valore di mercato. E il mercato risponde, eccome.

Il 22 giugno del 2016, a solo un anno dalla nascita, la startup vara un primo aumento di capitale di 3 milioni, di cui 1.5, sborsati da un altro big del web, Immobiliare.it.

Nel comunicato stampa c’è un altro dato ad attirare l’attenzione: “ProntoPro.it ha già inviato oltre 30 milioni di euro di lavori ai 50.000 professionisti e aziende iscritti alla piattaforma”. Trenta milioni di fatturato? Su questo punto ci tornerò dopo. Andiamo avanti nella grande cavalcata della start up.

E’ il 9 gennaio di quest’anno, quando per Prontopro arriva un altro, sensazionale aumento di capitale: 6 milioni di euro, che aggiunti ai precedenti, fanno dieci milioni di euro di investimenti totali, mentre nel board di comando entrano manager importanti, esperti in internazionalizzazioni e infatti si parla di imminenti sbarchi in Austria e Svizzera. Altri numeri: i professionisti sono saliti a 350 mila, i servizi, almeno apparentemente sono scesi, da 500 a 400, ma potrebbe essere un dettaglio. Altro numero: i clienti che la usano o l’hanno usata fin dall’inizio sono un milione.

Una crescita incredibile, in soli tre anni. A leggere i numeri l’idea di mettere in contatto clienti e professionisti è stata vincente. Lo racconta l’altro cofounder di Prontopro, Marco Ogliengo in una intervista a Startup Italia: “c’è un settore in Italia che nessuno ha trattato finora: quello delle professioni. Che oggi va avanti soprattutto col passaparola, o le pagine gialle. Un metodo poco meritocratico. E’ quello il mercato vecchio, un terreno di conquista”.

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Ogliengo fai il giro dei venture capitalist italiani con una pennetta usb con quella che è poco più di una idea. “Mi dicono tutti no. Poi arrivano i primi soldi dai business angels. 300 mila euro. Il primo a crederci è Francesco Gagliardi, manager di Google. Altri angels a ruota. Il sito cresce. Comincia ad avere le prime metriche: Ogni tre mesi raddoppiamo il nostro fatturato. Gli utenti diventano migliaia. Decine di migliaia. Cominciano a chiudersi i primi accordi sulla piattaforma”, dice Ogliengo

La classica crescita virale, tipica di una startup quando offre un prodotto o un servizio ad alto tasso di innovazione. Ma in cosa consiste esattamente l’innovazione in Prontopro che giustifichi questi altissimi tassi di crescita?

Lo spiega molto bene Mario Santella, Digital developer  e Growth hacker in questo articolo. Secondo Santella l’idea originale di Prontopro non è quella di far incontrare professionisti e clienti, ma di utilizzare il growth hacking come strategia di crescita del sito, per farlo apparire di grande successo.

Ma di cosa si tratta? Il Growth Hacking consiste in una serie di tecniche web per aumentare traffico e indicizzazione Seo con quelli che si potrebbero definire “sporchi trucchi“, non illegali, certamente, ma che hanno poco o niente a che fare con crescite spontanee dovute a contenuti o servizi innovativi o rivoluzionari e molto a che fare con pratiche di inganno e di doping online.

Le pratiche di growth hacking utilizzate da Prontopro, come spiega Santella sono essenzialmente quattro:

1) Software automatici che selezionano e contattano i professionisti e gli artigiani che hanno siti web personali e che lasciano automaticamente messaggi nel form di contatti del sito, con richiesta del lavoro. E chi non seguirebbe almeno inizialmente una richiesta di lavoro?

2) Indicizzazione Google tramite Seo, dopata da centinaia di migliaia di pagine landing messe online automaticamente con le “parole chiave” giuste, come ad esempio, “massaggiatore a Sesto Fiorentino” “Preventivo commercialista Pescara” per attirare i consumer, i clienti interessati al servizio, che arrivano a frotte su Prontopro dopo aver trovato su Google i link di Prontopro come risposta alle loro chiavi di ricerca. “Una pratica ai limiti del black hat“, dice Santella. Cos’è il black hat? Pratiche scorrettissime come queste indicate in questo articolo.

3) Il traffico. Una massiccia campagna di pay per click su google ads, per agganciare gli utenti-clienti e portarli sul sito.

4) Quello che in gergo si chiama OPN, (Other people Network), ovvero prelevando traffico da altri siti tramite contenuti pubblicati ad hoc, capaci di far cliccare gli utenti. Ad esempio? Ad esempio finti annunci di lavoro. ProntoPro pubblica giornalmente su oltre 50 portali professionali annunci di e offerte di lavoro, portando traffico ed utenti sul loro sito. (fonte Similarweb).

Insomma, “Un bel lavoro di growth hacking – chiosa Santella – ad opera di un team preparato“. Ecco in cosa consiste l’innovazione di Prontopro. Un team preparato che sa prendere per i fondelli l’algoritmo di Google facendogli credere che le oltre 250 mila pagine siano genuine cioè di professionisti esistenti e non create automaticamente da un bot. Che il traffico provenga da utenti interessati ai servizi e non presi per i capelli da finti annunci di lavoro. Che professionisti e artigiani siano stati contattati da persone reali e non da un software automatico che compila migliaia di form di contatto al minuto che comporta l’apertura automatica di altrettanti profili professionali sul portale.

Il meccanismo sostanzialmente è perfetto. Prontopro è un enorme bot che cerca professionisti e clienti consumer online, una volta trovati li trascina sul proprio sito con metodi da buttadentro di locali porno sulle ramblas barcellonesi e sia che aprano un profilo o che lo lascino a metà non importa perché li ha comunque censiti. Adesso Prontopro sa che lavori fanno, che servizi offrono e, dal lato consumer, a quali servizi i clienti sono interessati. E a quel punto un algoritmo fa il resto, distribuendo le richieste, quali che siano – la genuinità o il reale interesse o necessità del servizio, non importano a questo punto –mettendo in contatto clienti e professionisti teoricamente idonei a concludere una compravendita, facendosi pagare molto bene per il servizio, senza offrire alcuna garanzia, non solo sul “buon fine”, ma nemmeno sulla affidabilità del cliente.

Il problema però quale è? E’ che Prontopro guadagna sulle richieste e i contatti che ne derivano tra cliente e professionista e per questo non può non venire il sospetto che il “team preparato” non sia anche composto da uno staff di finti clienti impegnati sia a mandare “richieste di lavoro urgenti apparentemente provenienti da dietro casa tua  e a scrivere recensioni entusiastiche sotto il nome di “utente Prontopro”, nei vari portali di recensioni e opinioni. Sicuramente non lo fanno, ma la tentazione sarebbe forte.

Comunque, la cosa da capire è se se alla fine questo servizio per i professionisti  funziona davvero e cerco allora dei dati su fatturato e sui lavori effettivamente procurati da Prontopro.

Ed ecco che mi imbatto addirittura in un “Osservatorio Prontopro” che diffonde urbi et orbi risultati sconvolgenti: “Per professionisti più fatturato con il web, idraulici e fotografi al top nel 2016. Ricerca dell’Osservatorio di ProntoPro.it”.

Secondo questo entusiasmante articolo dell’Adn Kronos, Prontopro è una vera manna dal cielo per i professionisti che grazie al portale avrebbero fatturato oltre 40 milioni di euro. 

Al primo posto ci sono gli idraulici che, secondo quanto emerge dall’analisi delle richieste ricevute dai professionisti sul portale, hanno generato complessivamente, come categoria e solo grazie al web, un giro di affari di 12.816.775 euro, realizzato soprattutto attraverso i lavori di installazione e sostituzione delle caldaie. Al secondo posto i fotografi, che hanno inviato preventivi per un valore di 11.009.770 euro. Tra i più reattivi alle richieste ricevute, dimostrano di aver trovato nell’online un valido strumento per mettere a frutto il proprio talento e trovare l’occasione giusta per guadagnare di più. Terzi e quarti altri professionisti legati al mondo dei lavori in casa: elettricisti (7.826.670 euro) e imbianchini (4.154.935 euro)“.

Fin qui l’entusiastica nota della stampa. Mi piacerebbe però tanto sapere come fa l’Osservatorio di Prontopro ad aver accertato questo fantastico fatturato, visto che il sistema monitora i preventivi (quelli che lo stesso sistema incoraggia a inserire in un apposito form quando si risponde ad una richiesta) e non i lavori effettivamente andati a buon fine. Se si tiene presente questo, si capisce allora da dove realmente arrivino questi numeri: dai preventivi e non dalle fatture. E di conseguenza, è verosimile che queste cifre vadano abbattute almeno del 98%, visto che la media di preventivi andati in porto è del 2%. 

Per cui questi sono numeri essenzialmente presi al lotto. E c’è da scommettere che Prontopro i numeri veri, non li vuole neanche conoscere, impegnato com’è a internazionalizzare il servizio di preventivi a pagamento, una vera miniera d’oro sicuramente per loro, per altri non si sa.

Giovanni Franchini.

Aggiornamento 30/07/2019. Lorenzo Zatini, Project Manager Community Engagement di ProntoPro, prima con una lunga telefonata e poi con una altrettanto lunga mail ha risposto a diverse osservazioni e perplessità che avanzo in questo articolo. Per agevolare la lettura ne faccio necessariamente una sintesi:

  1. Il fantomatico Mario D. Lorenzo afferma che non è fantomatico ma anzi ha poi ottenuto il servizio che chiedeva da un professionista iscritto alla piattaforma.
  2. E’ vero – afferma Satini – che una professionalità come il social media manager o per professionisti che lavorano sul web, per la loro natura richiedono più contatti professionista-utente per reciproci chiarimenti e arrivare alla formulazione di un prezzo. Su questo Pronto Pro afferma che sta “lavorando ad un diversa composizione dei form di contatto”.
  3. Costo dei crediti. Gli algoritmi sono settati per calcolare il costo dei crediti pari al 10% del valore che ne può derivare in termini di servizi venduti, in base alle statistiche del servizio.
  4. Quando si paga per i crediti. Oggi anche il solo poter rispondere ad un utente che ha inserito il suo numero di cellulare, comportava l’addebito di crediti. ProntoPro afferma che nel prossimo futuro gli addebiti saranno spostati in avanti, quando professionista e utente hanno già avviato una conversazione.
  5. Come vengono scalati i crediti. Non è un arbitrio di ProntoPro ma è uno specifico algoritmo che tiene conto di variabili sempre calcolate statisticamente, come la stagionalità, luogo di provenienza ecc e non è possibile per ProntoPro renderlo pubblico interamente perché è un segreto industriale, come i settaggi degli algoritmi di Facebook o Google.
  6. Non è possibile stabilire una tabella prezzi dei crediti, ma la piattaforma è impostata perché un professionista possa sempre sapere quanto gli costerà, in media, rispondere ad una richiesta.
  7. ProntoPro ha cercato di verificare la storia dei 90 preventivi inviati da Roby Rossi ma non è riuscita a contattare l’utente, mentre hanno appurato che inviava preventivi di bassa qualità.
  8. Per la segnalazione di Mirella – e dei ristrutturatori di Né – ProntoPro afferma che “sono a conoscenza del problema e ci stiamo lavorando”.
  9. In merito all’articolo dell’Osservatorio di ProntoPro sui professionisti che hanno più fatturato con il web nel 2016, ProntoPro conferma che “non parliamo di fatturato, si tratta di una semplificazione giornalistica. È una classifica stilata in base alla somma dei preventivi inviati”.

In quanto all’argomento, che a parere di chi scrive, taglierebbe di molto la testa al toro sulla effettiva validità del servizio ed autenticità e congruità delle richieste e del loro corso, ovvero offrire al professionista entrante – specie se in un mercato volatile e difficile come quello dei lavori sul web – un periodo di prova, la risposta è purtroppo negativa.

“Il nostro sistema non è idoneo a periodi di prova. In passato abbiamo tentato meccanismi di gratuità, ma si generavano dei meccanismi che andavano a rovinare la qualità del portale (preventivi molto bassi, etc..)”.

E questa porta in faccia, purtroppo, non contribuisce a chiarire né a tranquillizzare alcuno.