Ogni volta che vengo in Campania trovo le case cresciute. Qui le case crescono come crescono i bambini. Quando nascono hanno due piani, poi l’anno dopo tre poi quattro, cinque sei, fino ai 18 piani, quando la casa diventa maggiorenne e smette di crescere per fidanzarsi con il grattacielo a fianco per poi mettere al mondo graziose casette tutt’intorno, che a loro volta cresceranno, anno dopo anno.

Qui è usanza passare davanti alle case e dire al proprietario: uè ma quant’è cresciuta, s’è fatta una casa grande, la prima volta che l’ho vista aveva un solo piano,.adesso gia 4, come crescono in fretta. E lui che vi dice: eh ringraziamo il Signore (il geometra) e la Madonna (il sindaco) e speriamo che non ci danno pensieri (accertamento catastale).

Ma molto spesso è così, è la stessa Madonna che gira per il paese e tiene d’occhio le case che stanno crescendo e va dal proprietario a dire: uè ma ho visto Villa Samantah (qui le case hanno tutti nomi con l’acca finale), ma come sta crescendo, benedico, ha fatto due attici cosi, ma ha già fatto il condono? Ancora no, e a chi aspetti, come si fidanza se no? Mo domani vieni in comune che ne prepariamo uno apposta per questa bella signorina. Come dici? Aspetta già un superattico? Due gemelli? Di trecento metri quadri ciascuno? Benedico! E chi è stato? Non lo vuole dire? Ma ste case giovani, un piano ne pensano e cento ne fanno. Va buò, domani vieni lo stesso che insieme al condono facciamo un ampliamento. Ma tu però, ‘sta casa me la devi guardare, ci devi stare attento, non la devi lasciare sola, mi raccomando. Mettici un’altra casa a fianco, magari un capannone, così ci sta attento lui. Poi vieni da me e facciamo tutto un conto. Questi sono figli nostri, sono il futuro, se non ci pensiamo noi chi ci pensa?

Mi commuovono queste tradizioni che non muoiono mai, il bello dell’Italia.


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