(Aggiornamento 5 ottobre 2022: Photoclaim e il suo avvocato Robert Fechner sono stati dichiarati colpevoli di “pratiche commerciali scorrette” dall’Agenzia Garante della Concorrenza e del Mercato e di conseguenza le loro email e lettere di riscossione del danno sono state dichiarate illegali. Leggi l’articolo completo.
I cacciatori di Copyright
Chiunque abbia un sito, un blog, una qualsiasi cosa online deve stare attento al copyright. Tutti infatti sanno che non si rubano contenuti, e che in caso di fotografie, bisogna conoscere e saper utilizzare le licenze a maggior ragione se sei un professionista del giornalismo e della comunicazione, sapere dove e come si utilizzano immagini, foto e video, ottenendo le necessarie autorizzazioni, dai legittimi titolari o da chi per loro: uffici stampa, agenzie di comunicazione, risorse online liberamente accessibili.
Quello che non sapevo ancora è che tutto questo può rischiare di risultare inutile, se ti imbatti in una nuova figura del web: il photography defender, ovvero una sorta di “agenzia di riscossione del danno”.
Gli avvisi di copyright e le email belliche
Il giorno 2 gennaio 2020, nella posta di uno dei siti che gestisco, arriva questa mail:

La mail, molto lunga e interamente in inglese, è ultimativa e non ammette tesi contrarie. Mi scrive un avvocato berlinese. Mi accusa di aver pubblicato una foto illegittimamente, dal 2017. Mi si dice che sono certamente colpevole. La giurisdizione applicabile è senz’altro quella tedesca. Mi allega un documento, chiamato “Cease and desist” e chiede che glielo restituisca firmato. Inoltre mi preannuncia che la mia violazione comporta un rischio causa pari a oltre “cinquemila euro di valore complessivo”. Cioè starei in uno scaglione di causa, secondo questo avvocato, nel quale rischierei, secondo la legge tedesca, di pagare fino a cinquemila euro. Mi viene il mal di testa. Resto interdetto per un bel po’.
A prima vista, mi sembra uno scherzo, o un tentativo di phishing, quelle email truffa in cui si chiede di cliccare su dei link allo scopo di fregarti qualcosa, ma qualcosa mi dice che non è così. Oltre al mio nome e cognome, il nome del mio sito, dalla lunghezza della mail, capisco che non si tratta di una pesca a strascico, ma di qualcuno che si è effettivamente concentrato sul mio sito, ha preso i miei dati ha guardato il mio sito, insomma questo avvocato ce l’ha proprio con me.
In allegato alla mail c’è la foto incriminata: uno screenshot dal mio sito. Vado a controllare come e perché quella foto sta nel mio sito: si tratta di una miniatura pubblicata in un articolo di riepilogo di vari altri articoli e relativi link. Vado nell’articolo a cui punta il link dove ci sono le altre foto di cui fa parte quella che mi contestano. Fanno tutte parte di uno stock di foto che scaricai da una sezione download per la stampa, ma ora mi rendo conto che avrei difficoltà a provarlo, dato che a distanza di tre anni da quel download oggi quella foto in quel database – come mi accorgo controllando – non c’è più. Del resto è normale che negli anni i database delle foto scaricabili per la stampa cambino, si aggiornino o semplicemente spariscano.
Sono costretto quindi a capire bene di cosa si tratta e come devo reagire.
L’avvocato Robert Fechner
Anzitutto cerco di capire chi è questo avvocato Robert Fechner che mi scrive da Berlino, e cerco informazioni su di lui, per capire se esiste veramente. Vado sul sito che ha il dominio della mail dalla quale mi scrive: Photograpydefender.com, ma non trovo riferimenti.
Su questo sito non c’è una sezione Chi siamo, o Staff, o chi sono i professionisti che vi operano. Cerco Fechner Legal, Berlin e arrivo sul sito di uno studio legale a Berlino e qui ho il piacere di vedere il volto dell’avvocato Fechner (aggiornamento: a oggi 5 gennaio 2022 questa pagina non risulta più visibile) e leggere il suo curriculum. Avvocato dal 2014, ha fatto il praticantato a Bochum con trasferte in alcune città europee tra cui Varsavia. Cosa c’entra Varsavia? Lo dirò tra poco.
L’agenzia Photoclaim
Torniamo alla email; il fotografo di cui avrei violato i diritti si è iscritto ad un sito per tutelarsi dai furti di foto ed è questo sito che ha incaricato Fechner del compito di perseguirmi. Questo sito si chiama photoclaim.com, di cui il dominio photography defender è una sorta di emanazione tedesca.
Ci vado e scopro che la sua mission è “tutelare i fotografi professionisti” promettendo loro di “aiutarli a far valere i loro diritti su furti di immagine“. Nel mio caso, il fotografo del quale avrei rubato la foto e che si è iscritto a Photoclaim, è un italiano, residente in Alto Adige. Sempre più strano. Se il fotografo è italiano e io sono italiano residente in Italia, cosa c’entrano la Germania e le leggi tedesche?
Cerco su Photoclaim tracce dell’avvocato Fechner e mi imbatto in una pagina nella quale si avvisano gli utenti che hanno ricevuto una lettera da Robert Fechner per violazione di copyright – ed è proprio il mio caso – che non è un tentativo di phishing, ma al contrario un’avviso di copyright infringement da prendere sul serio.
Dal suo studio di Berlino l’avvocato Fechner difende gli interessi dei fotografi iscritti a Photoclaim, agenzia di tutela del copyright con sede a Varsavia, Polonia.
Continuo a cercare informazioni sul web e scopro che questa attività di Photoclaim e dell’avvocato berlinese è intensa, continua e worldwide, sempre con la stessa tecnica: accuse di violazioni a raffica, statuizione unilaterale della giurisdizione tedesca, e soprattutto richieste di somme di denaro da versare su un conto personale dell’avvocato.
In rete trovo anche un interessante carteggio tra Fechner e un internet provider canadese con il quale l’avvocato tedesco si mostra particolarmente aggressivo nel pretendere di conoscere l’identità del titolare di un sito web di cui il provider è “registar” e per il quale, secondo la legge canadese, il provider, non è affatto tenuto a fornire, al contrario di quanto afferma Fechner che rivendica anche in questo caso la giurisdizione tedesca.
Il provider canadese si dice “esterrefatto” da questa pretesa.
Andiamo avanti. Nella email “bellica” indirizzata a me, l’avvocato Fechner mi allega una dichiarazione da firmare, dal titolo Cease and Desist.

Cease and desist. Di che si tratta? Faccio altre ricerche. Apprendo che la dichiarazione di Cease and desist, è una pratica usata in diversi ambiti del diritto d’autore. In pratica con questo documento si chiede al destinatario di “cessare e desistere” dall’utilizzo di un contenuto, in quanto protetto dal diritto d’autore. Si usa spesso, ad esempio, nel campo musicale.
Insomma, mi dicono che ho pubblicato una foto protetta e mi chiedono di rimuoverla. E di impegnarmi a non pubblicarla mai più, da qui la necessità che io firmi l’impegno. Normalmente non avrei niente in contrario, ma questa cosa non mi torna lo stesso.
Rifletto. Ho pubblicato una foto in piena legittimità, scaricata e pubblicata secondo le regole, ma ovviamente ho difficoltà a provarlo adesso, dovrei alzare il telefono e fare tutta una serie di ricerche. Adesso un avvocato mi dice di rimuoverla. Ho qualcosa in contrario? Volete che la tolga? Figuriamoci, non c’è problema. Volete che firmi questo documento? Lo potrei anche firmare, ma di solito firmo solo quando solo ultra sicuro di cosa sto firmando, e qui non lo sono affatto.
Il punto è che io sono un giornalista e lavoro di questo da 35 anni. Oltre a scrivere qualche migliaio di articoli con foto per giornali e riviste e averne mandate in stampa diverse centinaia, ho sempre avuto a che fare il fotografi e relativi diritti d’autore. Conosco la normativa, e soprattutto conosco la prassi: un fotografo, o anche uno studio legale, non si pone mai in questi termini aggressivi e ultimativi, oltretutto stabilendo la colpevolezza e minacciandomi di una causa
E poi non mi piace la formula utilizzata: “Se non ci restituisci il documento firmato, ne dedurremo che lo respingi e perciò avvieremo una azione legale immediatamente”.

Un’azione legale se non ti firmo il documento? Questa la dovevo ancora sentire.
No, ci sono troppe cose che non quadrano in questa email. Rimuovo la foto dal sito, non firmo niente e non rispondo facendo scadere il termine dell’8 gennaio entro il quale avrei dovuto restituire il documento firmato.
Ancora non lo so, ma questa scelta mi salverà da conseguenze potenziali pesantissime, come scopro in seguito.
Seconda mail di Fechner-Photoclaim: “Cost breakdown”
Il 9 gennaio Fechner mi spedisce un’altra lunghissima mail.
In questa mail, che si intitola Cost Breakdown, l’avvocato scopre le sue carte.
Anzitutto si duole moltissimo che io non gli abbia spedito la dichiarazione che mi aveva chiesto. E poi, sempre in diverse pagine in inglese, mi dice in sostanza, che la legge è dalla sua parte, mi mette una lista di link a sentenze di vari paesi europei, scritti in diverse lingue e dunque impossibili per me da controllare, con la quale afferma che io sarei responsabile della pubblicazione illecita.
E soprattutto mi fa una serie di calcoli con voci di costo oscure e incomprensibili.

Comunque, ecco qua il conto da pagare. Sono 2824 euro. E bada -scrive l’avvocato Fechner – ti sto facendo un favore, perché se andassimo a processo in Germania, rischieresti di pagare un risarcimento di settemila euro. Evidentemente è il mio giorno fortunato. Ma solo se pago entro sei giorni: 2864 euro da versare sul suo conto, ovviamente con tanto di Iban e Bic.
Perdo definitivamente la pazienza. Ho la fortuna di conoscere un avvocato specializzato in diritto internazionale. E gli risponde lui.

Avviso di copyright infringement? Difetto di giurisdizione
Il mio avvocato decide di sollevare uno degli aspetti più incongrui di tutta la faccenda e che riguarda la giurisdizione competente:
Abbiamo ricevuto la mail e controllato la foto. L’abbiamo pubblicata legalmente e in piena legittimità ma tuttavia adesso che apprendiamo che è tutelata, l’abbiamo rimossa prontamente dal sito. Lo stesso risultato poteva ottenere il suo cliente scrivendoci direttamente.
Prosegue il mio avvocato: La giurisdizione per questa eventuale lite non è tedesca ma italiana, come statuisce la normativa di riferimento, il regolamento UE 1215/2012 che assegna le giurisdizioni tra Paesi della Unione Europea. Del resto essendo io e il fotografo entrambi italiani non poteva essere diversamente.
“Sfortunatamente – gli comunica il mio avvocato – la convenienza ad utilizzare la propria residenza come foro competente non è previsto dal Regolamento UE citato, che statuisce la giurisdizione competente nel foro del convenuto, in questo caso la giurisdizione italiana“.
In terzo luogo la richiesta, ove anche la pretesa fosse fondata, e non lo è, è del tutto sproporzionata.
“Per cui rigettiamo la richiesta. E la informiamo già da adesso che in caso di ulteriori pretese, difenderemo fortemente i diritti del nostro cliente in qualsiasi giurisdizione”.
A un anno e mezzo da quei 2 e 9 gennaio 2020, non ho più avuto notizie della premiata ditta Fechner-Photoclaim.
Cosa non torna nella questione Photoclaim
Questa storia mi ha incuriosito, oltre che fortemente irritato. Nei miei trant’anni di giornalismo, ho sempre avuto a che fare con questioni di copyright. Conosco la materia, le tutele, conosco i fotografi, i loro diritti, le agenzie, i prezzi, le modalità di composizione dei conflitti.
Ogni tanto ci è capitato di sbagliare e pubblicare qualcosa che non era legittimo pubblicare: in quel caso, ci contattavano e dicevano “Scusa, hai presente questa foto qua? I diritti sono riservati, ma forse tu ce li hai. Ti dispiacerebbe comunicarmeli, così verifico?”.
Si verificava, e se c’era da pagare, si pagava, di comune accordo e in base a precisi criteri (tipo di pubblicazione, dimensioni della foto, scopo della pubblicazione, tiratura del giornale, numero di lettori potenziale, un piccolo aggravio sul fatto che l’autore non era stato citato. una rettifica sul numero seguente che gli attribuiva correttamente la foto).
Ma un metodo come questo non l’avevo mai visto. Per cui ho deciso che avrei indagato.
Non torna il documento di Cease and desist
Primo tassello, il mio avvocato. Mi ha spiegato che sono stato molto bravo a NON firmare il documento di Cease and desist, contenuto nella prima email.
Il Cease and desist concepito da Fechner-Photoclaim non è, come si è portati a pensare, una semplice manifestazione del consenso di “cessare e desistere” dall’utilizzo di una foto che, si apprende adesso, essere protetta. Un documento di questo tipo si potrebbe firmare tranquillamente.
Ma il Cease and desist di Fechner-Photoclaim implica una ammissione di responsabilità: firmandolo si ammette la violazione e soprattutto si accetta come foro competente quello tedesco, con le relative leggi tedesche, diverse e molto più restrittive di quelle italiane. E si accetta come metodo per quantificare i costi, il loro metodo, una tabella di cui parlo più avanti.
Per essere ancora più chiari: firmando quel documento, praticamente ci si consegna alla mercè della controparte.
E questo è già un primo, grave, elemento di scorrettezza: ti si tende una trappola. In una lingua straniera, fuorviandoti sullo scopo del documento. Ognuno giudichi da sé su quanto questo elemento sia legale e quanta deontologia ci sia nell’avvocato che te lo propone.
Non torna la giurisdizione tedesca
Germania e giurisdizione tedesca, in questa faccenda tornano ossessivamente. Firmando il Cease and desist, si accetta la giurisdizione tedesca. Ma se tu non lo firmi, come non l’ho firmato io, non importa: nel mio caso, l’avvocato Fechner, nella seconda email, mi fa il conto e me lo fa in base alle regole tedesche. E continua a minacciare cause in Germania.
Secondo elemento di scorrettezza: nel mio caso il fotografo è italiano. Io sono italiano. E non ho firmato il documento in cui accetto la giurisdizione tedesca. Quindi in nessun caso, potrei essere citato in Germania. ma proprio in nessuno.
(Qui c’è un primo elemento che dovi tenere a mente: se il fotografo è italiano e tu sei italiano, o quando le nazionalità coincidono, i processi si fanno in quel paese. Questo dice il diritto dell’Unione Europea).
Normalmente, un avvocato così dovrebbe avere a che fare con il proprio ordine di appartenenza. Ma come scoprirò in seguito, lui neanche lo sa chi sono io e dove sono residente. Perché qui abbiamo a che fare con una attività di email automatiche (lo spiego più avanti).
Non torna la tabella MFM
Come quantifica i danni l’avvocato Fechner? A mezzo di una tabella, la Tabella MFM. Ora ricordo: la tabella l’avevo vista già sul sito di Photoclaim. Si tratta di un parametro usato dai giudici tedeschi per quantificare i danni all’interno di un contenzioso legale.
Come si può leggere dal sito di Photoclaim:

Questa tabella, redatta dall’Associazione tedesca dei fotografi di marketing, viene di prassi utilizzata dai giudici tedeschi per quantificare i danni di una violazione di copyright. Ma questo avviene nelle liti in corti tedesche. Puoi capire da solo perché tentano in tutti i modi di attirarti nella giurisdizione tedesca. È pronto un barbecue fumante, in cui la carne da fare alla brace, sei tu.
Non tornano le spese accessorie e legali
Oltre ai costi già esorbitanti della violazione di copyright (684€ per la foto + 684€ “per mancata citazione dell’autore”), l’avvocato Fechner inserisce anche tutta una serie di costi aggiuntivi:
- Gli interessi: 148€
- Le spese legali, calcolate sul valore della foto: 704€
- Spese di “documentazione”: 95€
- Imposta sul valore (Iva): 22% =509.35
- Totale da pagare: 2824.59€
Calcolate che: le spese legali non sono dovute, in Italia, se non alla fine di un procedimento giudiziario e stabilite dal giudice. Fino a quel momento, l’avvocato lo paga il cliente. Sugli “interessi”, e “le spese di documentazione”, ognuno giudichi da sé.
Aggiornamento 11 giugno 2020: interviene Photoclaim
Photoclaim nella persona del founder Nico Trinkhaus, è intervenuto su questo blog scrivendo un commento che correttamente riporto qui nella sua interezza e a cui è seguito l’annuncio di una mia replica e un sua ulteriore replica che trovate nei commenti.
Hi,
Nico, the Founder of PhotoClaim here.If you wish to understand what we do and why we need to do it in order to update your article, be invited to contact us.
What you call phishing, is a requirement by the German law. Photographers are not allowed to sue you directly when you steal a photo and instead are obligated to give you an opportunity to settle outside of court.
Once it’s clear that you’re not interested in that, the lawsuit will follow sooner or later.
You can find a couple of verdicts on https://photoclaim.com/en/verdicts-and-orders/ and specifically for Italy, you may also want to review https://www.iusinitinere.it/la-tutela-del-diritto-dautore-nelle-controversie-transfrontaliere-il-regolamento-n-2421-2015-27233
If we don’t hear from you, then I hope you’ll give an update in this article also once you get to know about the lawsuit in court against you or against the commentators that will take place then.
To all people commenting here:
Don’t steal and you will not have any problems with us.
Lasciamo perdere le minacce e andiamo al punto. Photoclaim nega che si tratti di phishing e difende e riafferma la legittimità della sua attività.
Asserisce che: la legge tedesca obbliga i danneggiati dall’utilizzo improprio e illegittimo delle proprie immagini a effettuare un tentativo bonario di risoluzione della controversia, prima di adire le vie legali. Ed è esattamente questo – dice Nico Trinkhaus – quello che facciamo. Per chi non dovesse accettare, il procedimento legale – afferma – seguirà, prima o poi.
In secondo luogo, Trinkhaus ci porta a conoscenza di un contenzioso effettivamente avviato in un tribunale italiano e che ha portato alla sentenza del Tribunale di Milano del 2014 che vede lo stesso Trinkhaus vittorioso in un contenzioso con una azienda per l’utilizzo illegittimo di una sua foto, sentenza che è interessante soprattutto per avere il tribunale legittimato e introdotto una procedura, a dir poco complessa, tra attore e convenuto di due diversi stati membri dell’Unione, procedura prevista dal regolamento Europeo 861/2007 (modificato dal Regolamento UE n. 2421/2015).
In pratica secondo questa procedura, qualunque cittadino europeo che si ritiene danneggiato può proporre causa in ambito civile e commerciale per valori di “modesta entità” (fino a 5 mila euro) con una procedura semplificata. Il procedimento giudiziale si svolge prevalentemente, salvo diversa statuizione del giudice competente, in forma scritta ed in base a “moduli standard” secondo una procedura descritta in questo link.
Da tenere presente, anche, che l’azienda convenuta da Trinkhaus non si è mai costituita in giudizio ed è stata condannata da contumace, quindi non abbiamo modo di sapere come e con quali argomenti si sarebbe difesa.
Aggiornamento 17 giugno 2020
Dopo Nico Trinkhaus, mi ha scritto in privato Daria Trinkhaus, managing director di Photoclaim con in copia il suo avvocato. Hanno evidentemente passato a setaccio questo articolo ma l’unica cosa che mi chiedono di fare è di rimuovere un dato personale di un loro dipendente. Cosa che ho fatto. Nella stessa mail c’è un generico invito a “scrivere cose veritiere” ma non specificando quali non lo siano.
Ho proposto allora a Daria una intervista per confrontarci. L’intervista la trovate qui.
Ladri di foto e ladri di diritto
Chiariamo un punto. Si può detenere legittimamente una immagine anche senza aver acquistato una regolare licenza. Ad esempio, la licenza creative commons permette di scaricare gratuitamente l’immagine, citando naturalmente, l’autore.
Inoltre, le immagini possono essere state reperite presso un ufficio stampa o comunicazione, da una agenzia di immagini free, ce le può aver date un cliente, o un fornitore, assicurandoci che erano sue e noi le abbiamo pubblicate in buona fede.
Possiamo aver conservato la prova della legittimità, ma il non avere la prova non significa automaticamente essere in difetto o peggio essere dei ladri di foto.
Copyright o business? Andiamo al cuore del problema
In realtà dalle informazioni che ho raccolto e dalle segnalazioni che ho ricevuto è evidente che abbiamo a che fare con un’attività generalizzata in tutto il mondo finalizzata a fare quanti più soldi possibili con il pretesto della tutela dei diritti di immagine di fotografi professionisti, intimidendo e terrorizzando persone la maggior parte delle quali in buona fede.
Non c’è alcun controllo o valutazione sull’esistenza effettiva della violazione, ma si tratta di una attività di massa, basata sulla corrispondenza di immagini sul web, effettuata da un evidente software di scansione automatica. E in base ai risultati generati da questo software, partono in automatico altrettanti avvisi di violazione.
Come per tutti i business online, per funzionare, questo sistema deve per forza prevedere invii massicci di richieste di risarcimento.
Le statistiche e il business online
Quella di Photoclaim, e delle altre agenzie che intanto ho scoperto, è una pura attività di business online, basata, come tutti i business online a scopo di lucro, a cominciare ad esempio dagli e-commerce, sulle statistiche
Se io so che ogni cento richieste, mi pagano in dieci, so anche che per essere pagato da mille persone devo inviare diecimila email. Ecco perché queste società fanno invii massivi, le email appaiono tutte uguali, (a parte gli elementi fondamentali: nome, indirizzo, somme da pagare), le risposte sono preconfezionate, il dibattito nel merito è totalmente assente.
Per generare ricavi queste agenzie devono rispettare precise statistiche numeriche, con tanti saluti alla verifica del singolo caso e al rigoroso rispetto di leggi e regolamenti, diversi paese per paese. Quello che conta per loro è incassare, ora e adesso, soldi per presunte violazioni e altrettanto presunti danni.
Le agenzie di business online
Attualmente di società che operano in questo modo sono: oltre a Photoclaim, anche Copytrack, PicRights, RydeOne. E di recente si sono inseriti nel settore anche alcuni studi legali italiani che mostrano di copiare il metodo con qualche variante che adesso spiegherò.
Sono tutte basate, con meno o più intensità aggressive, sullo stesso metodo: software automatici di scansione del web (trovano di tutto: web, social, foto in documenti, power point, doc, perfino nei backend se raggiungibili da Url, insomma tutto quello che c’è online), nessuna istruttoria preventiva e invii massivi basati sulla mera corrispondenza di immagine.
La giurisdizione estera secondo l’Unione Europea
Sono fondate le minacce di rivolgersi a tribunali diversi da quello in cui si è residenti? Su questo ho sentito il parere di un avvocato di diritto internazionale. In sintesi comunque la situazione è la seguente.
Il regolamento europeo 44/2001 ha statuito la possibilità per un cittadino residente in Unione Europea di derogare al principio della giurisdizione nel paese del convenuto, dandogli la possibilità, ove si ritenesse danneggiato dal comportamento di un cittadino di un altro paese europeo, di rivolgersi al proprio tribunale invece che a quello del danneggiante. Lo scopo era di agevolare i danneggiati e non costringerli a rinunciare ai loro diritti, trovando troppo oneroso per loro costituirsi in giudizio in paese esteri.
Purtroppo l’effetto che si è ottenuto è esattamente il contrario di quello che si voleva ottenere. Ovvero, per favorire il presunto danneggiato, si è finito per annichilire il (presunto) danneggiante, che può essere effettivamente citato in giudizio, su determinate materie, tra cui gli illeciti civili come la violazione di copyright, da qualunque cittadino in qualunque tribunale dell’Unione Europea.
Non solo: ad aggravare la situazione., ci si è messa pure la sentenza del 22/01/2015 della Corte di Giustizia europea che ne ha esteso i confini del regolamento in modo abnorme per cui qualsiasi cittadino europeo che si ritiene danneggiato in un altro paese europeo, può rivolgersi non solo al tribunale del suo paese, ma in astratto lo può fare in qualunque altro tribunale, di qualunque paese, limitatamente ai danni prodotti in quel paese.
No, non sono i giudici ad essere impazziti. Poniamo ad esempio il caso di cd musicali registrati illegalmente e venduti in Germania. L’autore italiano viene a conoscenza di questa cosa e normalmente dovrebbe rivolgersi ad un tribunale tedesco. Il Regolamento e la Sentenza della corte di giustizia, invece, gli danno la possibilità di rivolgersi al tribunale proprio, quello italiano, e da lì parte la procedura. Nel caso di cd venduti illegalmente, si fa presto ad accertare l’esistenza dell’illecito e soprattutto dell’entità dello stesso: si vedono quanti cd sono stati venduti e si calcolano profitti e danni.
Il problema è che le immagini fotografiche non sono cd musicali, non sono saponi, beni materiali tangibili le cui vendite possono essere tracciate e relativi danni quantificati con precisione.
Un sito internet è visibile ovunque nel mondo. Come si fa a chiedere i danni per le foto di un sito italiano, visibile in Germania, limitatamente ai danni configurabili in Germania? È assurdo. E con la paradossale conseguenza che poi io fotografo mi sposto e vado in Francia a citare lo stesso italiano che mi ha pagato per la Germania e che ora mi deve pagare per la Francia. E così via per ventisette paesi dell’Unione Europea. Sembra assurdo, anzi lo è certamente, ma si può fare.
È un buco gigantesco della legge e della sentenza a cui nessuno ha pensato.
Il regolamento europeo e la sentenza che ne ha esteso i confini, doveva escludere espressamente le immagini, video, contenuti, pubblicati in siti internet visibili ovunque. Non è stato fatto, e queste società di recupero crediti, a cui è stata data in mano un’arma letale, ci si sono buttate a pesce.
In pratica si piegano le norme del diritto, stravolgendone il senso e gli obiettivi, per agevolare un business a scopo di lucro con il pretesto della tutela del copyright.
Un avvocato mi ha detto: sa cos’è l’abuso di diritto? Mettiamo il caso che io debba fare un decreto ingiuntivo per diecimila euro. Invece di farne uno da diecimila, ne faccio dieci da mille euro, al solo scopo di far pagare di più in spese, la vittima. In pratica piego le norme del diritto al mio scopo personale.
Da dove nasce il fenomeno degli sceriffi del copyright
Questo fenomeno non è nuovo. Una decina di anni fa negli Stati Uniti d’America nacque un fenomeno che poi è stato chiamato dei Troll del Copyright.
In pratica il fenomeno ha visto degli studi legali acquisire diritti di opere coperte dal diritto d’autore oppure appositi mandati ad agire a tutela dei diritti, non allo scopo di rappresentare, trattare e sfruttare i relativi diritti, ma solo ad avviare contenziosi in scala massiccia nei confronti di violatori e presunti tali.
Alcuni di questi studi legali hanno anche chiuso e i relativi avvocati finiti in galera.
Queste società di “copyness” (Copyright-business) sono la stessa cosa? Non lo so, certamente hanno dei tratti in comune.
Ad esempio Pic Rights, società svizzera con sede a Lugano, che ha aperto una sede italiana pare composta da una sola stanza, ha acquisito in blocco la rappresentanza dei diritti degli archivi delle agenzie internazionali Associated Press, France Press, Reuters. Parliamo di milioni di fotografie. Fotografie artistiche e di valore, miste a milioni di immagini senza alcun valore, come spiego in questa seconda puntata della mia inchiesta.
Per fotografie anche di nessun valore, Pic Rights chiede cifre magari anche basse, sui duecento euro, ma molto probabilmente non dovute affatto. Tutto questo ha un solo nome: monetizzazione delle immagini, il che sarebbe anche legittimo se non lo si facesse passare per tutela del copyright e se non si scrivessero mail aggressive in cui si accusa di violazioni chiunque trovato in possesso di una delle milioni di immagini di uno di questi archivi.
Il tutto nell’era della producibilità e della condivisione in rete di immagini da parte di chiunque in qualunque momento. Solo su Instagram ogni giorno si postano 40 miliardi di immagini da tutto il mondo. Vogliamo far girare dei software e scrivere a chiunque chiedendo soldi?
Copyright e diritto d’autore: cosa dice la legge italiana
La legge di riferimento del diritto d’autore in Italia è la legge 633/41 e successive modificazioni per armonizzarla al diritto europeo.
Senza scendere nei dettagli basta dire che la legge prevede la distinzione tra “opere fotografiche” che sono le cosiddette foto artistiche, nelle quali è ravvisabile l’intervento creativo/professionale del fotografo e le cosiddette “foto semplici” che sono mere riproduzioni dell’esistente, come quelle che ad esempio potremmo scattare noi con il nostro smartphone.
La legge stabilisce che le prime, le opere, sono suscettibili di compenso. Le seconde no, a meno di prova di malafede, ovvero che io sapevo che fosse protetta e l’ho pubblicata lo stesso. E l’onere della prova spetta a chi accusa, non certo a chi si difende.
Altri ordinamenti – come ad esempio la legge tedesca che, come informa Fechner nelle sue lettere – prevedono la responsabilità piena in capo al pubblicatore senza nessuna esimente? Molte grazie per l’informazione ma io sono tenuto a rispettare le leggi del mio paese, il quale diritto è armonizzato con quello dell’Unione, ed è per questo motivo che una enorme parte degli avvisi di violazione sono illegittimi e irricevibili.
Verrebbe da dire: cestinate le lettere appena le ricevete. Ma sarebbe un errore grave, da non commettere.
Cosa si rischia ignorando gli avvisi di copyright
È senz’altro vero che questi avvisi non hanno valore legale. La legge italiana prevede che un atto legale debba rispettare requisiti formali precisi (avvisi di raccomandata, ad esempio) e non costituiscono messa in mora del debitore.
Ma il punto non è questo. Il punto è che questi avvisi provengono da società che abbiamo già visto operare molto disinvoltamente dal punto del diritto. Tutte più o meno minacciano di rivolgersi a tribunali, o comunque paventano conseguenze legali.
Tra queste c’è poi Photoclaim e i suoi avvocati Fechner, Zelinski e altri, che minacciano esplicitamente il ricorso in tribunali tedeschi e, almeno in un caso, hanno anche mantenuto la parola.
Cosa fare allora? Io consiglio sempre di affrontare la questione.
In primo luogo non bisogna affatto sentirsi in colpa e in difetto. Come ho spiegato sopra, si può essere in possesso e aver pubblicato una foto in piena legittimità e rispetto della legge. Quindi ladri di foto un corno, tanto per cominciare.
In secondo luogo se qualcuno ci scrive dicendo che avanza dei soldi, è sempre buona norma rispondere in maniera appropriata e puntuale, spiegando perché si tratta di soldi non dovuti.
In terzo luogo, è sempre meglio rispondere e conservare la risposta, in modo da averla pronta in caso di ulteriori strascichi.
Cosa fare quando si riceve un avviso di copyright
- Non allarmarsi e restare calmi.
- Controllare la foto e valutare se si tratti di fotografia semplice o di opera fotografica, ai sensi della legge italiana. Controllare anche la nazionalità del fotografo, perché eventuali cause verranno intentate da questo e non dalla società che si preoccupa solo di incassare, non di citare in giudizio.
- Cercare di capire la fonte della foto. Dove l’abbiamo presa o chi ce l’ha data. In caso si riesca a risalire ad una fonte legittima, annotarsi i relativi dati. In mancanza, rimuovere la fotografia, non solo dal frontend (la parte visibile al pubblico) ma anche dal backend (la sezione immagini del nostro database di gestione del sito).
- Se si ritiene di avere pubblicato la foto legittimamente e lo si può dimostrare, rispondere alla mail citando la relativa licenza.
- Al contrario, se non si è in grado di dimostrare quanto sopra esposto, contattare un legale ed esporgli la situazione.
Aggiornamenti
15 settembre 2021. Ho fatto una intervista al professor Salvo Dell’Arte, Docente di diritto della proprietà intellettuale all’Università di Torino, il quale afferma che queste agenzie di copyright “ci marciano” e che le richieste possono e debbono essere respinte (ovviamente nei modi e nelle forme giuridiche giuste).
25 settembre 2021. Non è stato facile ma alla fine ho trovato un fotografo che ha accettato una intervista e che dice cose molto interessanti.
Tutte le puntate della mia inchiesta sulle agenzie di business-copyright
Qui trovi l’indice di tutte le puntate di questa inchiesta.
Consulenza per chi ha ricevuto una di queste lettere
Se hai ricevuto anche tu una lettera come questa da Photoclaim o da altre agenzie come PicRights, Copytrack, o altri ancora, compreso alcuni studi legali italiani che hanno deciso di inserirsi in questo settore copiando il metodo di queste agenzie, posso esaminare la richiesta e darti consigli su come agire. Vieni su questa pagina.
Buongiorno a tutti.
Con la mia società, nel 2021, ho avuto lo stesso problema.
Dopo aver letto questo articolo, ci siamo rivolti a Giovanni Franchini, che ci ha fornito ulteriori informazioni e ci ha dato anche la soluzione al problema.
Vi invito caldamente e disinteressatamente a non spaventarvi e a rivolgervi a lui, prima di fare qualunque altra cosa.
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Grazie Delilah, sono felice di averti aiutato e che tu abbia risolto. 🙂
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Innanzi tutto saluto e ringrazio tutti coloro che hanno collaborato a popolare questo blog con le proprie testimonianze, in particolare l’autore di questo articolo Giovanni Franchini, anche per la sua pazienza ed impegno nell’antipatica necessità di moderazione.
Mi sono reso conto di essere anch’io una delle tante vittime di questo discutibile business di richiesta danni esorbitanti per violazione diritti d’autore di immagini messa in atto da queste organizzazioni denominate Photography Defender, chi di uno chi dell’altro avvocato che stabiliscono e quantificano importi arbitrariamente senza possibilità di negoziazione e che usano toni minatori, al punto di destabilizzare ed intimorire (me compreso) chi finisce nel loro mirino. Trovo giusto che i fotografi professionisti tutelino le loro opere, sacrosanto, ma distruggere psicologicamente e finanziariamente persone che hanno in buona fede commesso un errore scaricando una foto sia esagerato. Con un po’ di buon senso, una mail, una diffida, un compromesso, un invito a togliere la foto, tra fotografo e utilizzatore della foto, gioverebbe ad entrambe, senza imbarcarsi in queste controversie legali.
Leggendo tutti i commenti ho cercato di capire come comportarsi quando ricevi la fatidica lettera, PDF via PEC da questi studi legali, e leggo che ci sono scuole di pensiero diverse:
chi dice ignora, chi dice cestina, chi dice non rispondere, chi dice che si deve assolutamente rispondere, chi dice rivolgersi direttamente al fotografo, chi vuole fare la class action, ma sembra prevalere il suggerimento di richiedere di essere assistito da un avvocato specializzato in materia di diritti d’autore e copyright perché ogni caso deve essere esaminato singolarmente. Ho letto che queste organizzazioni di “Photography Defender” si stanno moltiplicando, anche in Italia, evidentemente è un business redditizio. Ma non leggo commenti recenti tra i commenti, tutto fermo al 2021/2022, ma quasi nulla del 2023 come mai? Che risultati ci sono stati? Qual é il punto adesso?
Il mio caso risale al 11.05.2023 – Studio Legale Raffaele Addamo di Brolo (ME) che intima il pagamento di 3.070€ per 4 foto scaricate in buona fede non essendoci riferimenti all’autore inserite in un sito progetto di 2 anni fa di mera promozione turistica senza alcun fine di lucro, un progetto che nemmeno è stato concluso, causa COVID, il sito ora è OFFLINE e a luglio 2023 il dominio non verrà rinnovato. Che fare?
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Ciao Matt, contattami e fammi dare un’occhiata.
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Ciao Giovanni, ti ringrazio!
Ti ho mandato un messaggio tramite il form dedicato, ma non ho la possibilità di allegare la documentazione.
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Ti ho risposto per email ieri, rispondimi lì, il modulo serve solo per il primo contatto.
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Anche io ho ricevuto la stessa mail da parte del suddetto studio legale Addamo etc per una fotografia pubblicata 11 anni fa e che era una copia, senza alcun copyright, di una copia di una copia per cui impossibile risalire all’autore effettivo e all’immagine originale. 11 anni fa è una vita praticamente. Evidentemente nel 2023 stanno lanciando mail a caso a tutto il web, sperando che qualche sprovveduto abbocchi. Spero che presto venga controllato il fenomeno.
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Ciao a tutti, ho letto con molto interesse questo articolo e i relativi commenti. Ho ricevuto una mail molto simile anche io da uno studio legale italiano che chiede denaro per una fotografia pubblicata ben nove anni fa su un giornale inattivo da anni. Segnalo lo studio legale in questione qui qualora capitasse a qualcun altro, si chiama Studio Legale Raffaele Addamo con sede a Brolo, Londra, Madrid. Non ho risposto alla loro email di diffida perché non ho disponibilità economica per avvalermi di un avvocato che risponda loro, ma spero che qualcuno li segnali per tentativo di XXXXXXXXXX (EDIT Giovanni: vi prego di non usare termini diffamatori, grazie). Se qualcun altro è stato da loro importunato mi faccia sapere come è andata a finire. Grazie
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buongiorno giovanni, il05/04/2022 ricevetti una lettera da questo studio legale ( fechner.legal) la quale mi chiedono una cifra spropositata per una foto che avrei pubblicato sul mio sito internet ( si trattava di un geko ) ora gli avrei chiesto lo screenshot del mio sito nel quale si evidenzia la foto di cui avrei violato i diritti.
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Ciao Stefano, queste sono attività semi automatiche gestite da un software e da persone che le foto contestate non le hanno mai viste, se vuoi un parere su come gestire questa cosa scrivimi dal link consulenza e vediamo di che si tratta.
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grazie!!!! appena lo studio legale mi invia lo screenshot della foto violata pubblicata sul mio sito …ci sentiamo,,,grazie ancora stefano
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Caro Giovanni bentrovato, esiste nel web un sito dove è possibile verificare quando, dove e da chi è stata “postata” una foto la prima volta? Grazie
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Salve a tutti, ho saputo tramite un mio amico avvocato che il caso Dalla Palma – Fechner si è concluso con una sentenza e/o un accordo. Sarebbe possibile contattare l’Avvocato Dalla Palma per chiedere informazioni in merito al fine di compiere i prossimi passi contro i difensori del copyright e i loro protetti copyright holder?
Credo che tutti abbiano interesse a conoscere, a dimostrare finalmente che l’Italia ha leggi che ci proteggono da queste persone.
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Ciao Giovanni, hai notizie dall’Avvocato Dalla Palma? Fechner è stato finalmente condannato? Sono sicuro, che moltissimi dei Tuoi lettori stanno aspettando l’esito del processo. L’Avvocato Dott. Dalla Palma ha certamente crato un precedente per l’Italia. Ti prego (scrivendo sicuramente anche a nome di tutti i Tuoi lettori e seguitori) di fornirci i dettagli di questo processo, per poter finalmente chiudere con Fechner e compania). Grazie!
Ciao Gigi
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Ci sono dunque notizie di come sia andata a finire una di queste cause in tribunale? O almeno abbiamo capito se vale la pena opporsi sempre a questo tipo di richieste? Perchè mi è arrivata pochi giorni fà anche a me una raccomandata con stesse dinamiche. Vorrei capire se vale la pena contrattare o opporsi rischiando di proseguire il tutto in tribunale. Grazie a chi risponderà
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Ciao Alessio, la maggior parte dei casi non approda in tribunale perché lo scopo primario di queste agenzie e di questi avvocati è farsi pagare nella fase preliminare, ma questo non significa ovviamente che sia sempre così. Infatti in un caso che ho segnalato, in tribunale ci sono andati. Quello che posso dirti è che questi avvisi non vanno sottovalutati e vanno gestiti in quanto se trascurati possono diventare pericolosi. Se hai bisogno di una mano, vai sulla pagina Copyright di questo sito e vediamo di che si tratta.
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Salve Giovanni, inanzitutto complimenti per l’altruismo. Avendo anch’io ricevuto ben 3 mail da Fechner, se possibile vorrei sapere cosa intendi con “questi avvisi non vanno sottovalutati e vanno gestiti in quanto se trascurati possono diventare pericolosi” e lo chiedo poiché, non essendo comunicazioni inviate da Pec, o almeno così mi sembra, né tantomeno via raccomandata, dopo la prima – viste anche le tante stranezze – ho lasciato correre, rimanendo appunto in attesa di una comunicazione ufficiale. Credi che siano, le mie, considerazioni errate?
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Vorrei essere aggiunto anch’io a whatsapp +39 3337166762
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Ciao a tutti,
L’Avvocato dalla Palma non risponde, per questo ho scritto a Fechner, che mi ha risposto oggi: NON é stato denunciato da Dalla Palma, e neanche da altre persone in Italia.
Che delusione, dopo che l’Avvocato Dalla Palma scriveva: …..Che sia la
Magistratura a valutare il caso, a noi resta solo la possibilità di affrontare la difesa in sede
civile. Sono a completa vostra disposizione, potendomi scrivere direamente, qualora
interessati a fornirmi vs estremi per menzione in denuncia a: avvocato@dallapalma.it. Io,
comunque, procederò come sopra indicato, non avendo intenzione alcuna di subire
supinamente e sulla mia pelle una simile persecuzione teutonica, o di soccombere ad una
abnorme e immotivata richiesta di denaro. Noi italiani siamo duri a morire !
Purtroppo invece di fare una cosa per aiutarci, ha fatto solamente pubblicitá.
Ciao
Gigi
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Intervengo per precisare una cosa. L’avvocato Dalla Palma non ha intentato alcun “processo contro Fechner”. In realtà ha scelto una strada per opporsi, quella dell’ “Accertamento negativo del credito” davanti al giudice di pace, e l’ultima volta che l’ho sentito, stava aspettando che venisse nominato un perito tecnico. L’accertamento negativo del credito è una procedura con la quale si chiede ad un giudice di pronunciarsi sulla validità di una richiesta di denaro. Se accolta, semplicemente si dichiara che quel credito non è dovuto. Il che ovviamente segnerebbe un punto anche per tutti quelli che sono in situazione analoghe.
Ma la strada non è semplice, i tempi della magistratura italiana li conosciamo tutti, ma il tentativo è molto interessante e quando terminerà, positivamente o negativamente, ne darò notizia.
Quindi da qui a dire che si sta facendo pubblicità, ce ne corre.
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Grazie, Giovanni!
Per favore, facci sapere se senti qualcosa di nuovo.
Gigi
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Ciao a tutti!
Qualche settimana fa ho scritto all’Avvocato Emanuele Dalla Palma di Vicenza chiedendo informazioni sull’esito del processo contro Fechner, ma purtroppo non ho ricevuto risposta.
Speriamo che l’anno prossimo avremo notize dall’Avvocato Emanuele Dalla Palma sull’andamento del processo annunciato in questo blog!
Giovanni, potresti aiutarci, di ricevere queste informazioni tanto importanti per tutti noi ospiti del Tuo blog?
Buon Natale a tutti
Gigi
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ciao ci sono anche io 🙂 avete notizie di qualcuno che è stato trascinato in tribunale? …
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Si, in questo caso.
https://giovannifranchini.info/2021/01/18/avvisi-copyright-infringement-photoclaim-fechner-copytrack-picrights/
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Dear Maria Grazia Caputo,
of course, you can ask politicians to authorize and legalize picture theft, you can also ask for laws to be made so that the Italian mafia is considered legal.
The problem in Italy is that photography is seen as something inferior, every picture thief organizes with other picture thieves to make it all feel legal. This blog seems like the blog of an alcoholic who always needs another alcoholic to cover up his addiction (the other one drinks too!).
Italy is the European record holder in picture theft, and you show why.
Imagine if there was a blog where car thieves shared information and made sure nothing happened to them legally. Where thieves get angry that anti-theft devices are built into cars, that the police organize themselves to protect the legal owners of cars.
Nothing else is happening on this blog: Everyone, including the journalist, has stolen at least one photo and is now, along with the other thieves, trying to punish the stolen photographers for looking at their property.
I don’t know Italy, but in the civilized world it is the case that the owner of a thing or the holder of rights is asked whether his property should be used, then the owner makes an offer and the customer then says whether he accepts it or not. Google shows exactly who the photo is from, on which page the photo is used. If someone doesn’t see that, then he’s like Pavlov’s dog! He sees a photo and doesn’t understand anything anymore, then he gets so horny for the picture and has to steal it.
What kind of country is this, Italy? This kind of thing doesn’t belong in the European Union, it’s not a civilized country!
In civilization, such a blog would be taken off the net over time.
The European Union is always invoked by Italy when money is at stake when unlawful Italian practices are to be considered lawful.
At best, you have made Italy look ridiculous in Europe with this post.
I am curious to see whether Giovanni, or whatever the journalist’s name is, is honest enough to publish this opinion.
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Mr. Johann,
as you can see, your opinion has been published, even if it is full of bulls**t.
We are not thieves.
Most of the people who write here have taken a single photo from a website, in which it was posted without any owner information, and put it on their website or social media account. After years, a lawyer makes a claim to obtain thousands of euros for a violation of copyright worth around fifty euros.
Do you think this is correct?
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Mr. Mario,
The problem can also be looked at from another angle:
a) If you buy a loaf of bread, you probably go to the baker and not to the mechanic,….. But if you need a photo, you don’t go to the photographer, you look for it somewhere on the internet.
b) The thief always makes the price himself, the photographer may not even make the price as he is used to. In court – at least in the civilized world – the price has to be supported by invoices. I can’t ask for 100,000 euros and not prove it.
How can you say that a photo is worth 50 euros without knowing the photographer’s pricing policy?
c) I sell my photos between Euro 500,- and Euro 16.000,-, the Italian photo thieves always think they can get similar photos for Euro 5,-.
d) I write my copyright-like most photographers in the world – in the IPTC data. Besides, most websites forbid downloading the entire content. The thief never checks this
e) I very often find photos that were stolen years ago (despite copyright statement), why google images shows this only after years, you have to ask Google. I never wait years to send a reminder later. No photographer and no lawyer do that!
f) the thief always thinks you have to put copyright or watermark on the photo. I can never sell my photo that way. The problem – according to Italian opinion – is that my client can never freely publish my photo. The thief is just waiting and steals my photo. According to international law, I only have to write my copyright in the IPTC data, that’s enough.
g) I rarely sell my photos for Italian websites because I have almost no Italian clients. Nevertheless, the photos are stolen from websites in Germany, England, and the USA by Italian thieves.
The way the Italian then reacts is legally incomprehensible. A blog about how to defend oneself against the theft of photos and how not to pay is not sustainable for a civilization. But apparently, it works in Italy. I’ve heard from several photographers how they try to ruin them just because they want to protect their property.
From what I’ve heard, the Italian justice system also helps the thieves because it’s very expensive and, above all, it works very slowly. On these and other problems where Italy is behind European standards, Europe must never have a say. This is an internal Italian problem. If money is needed, or – in this case – photo thieves are to be protected, then Europe must help.
These are the problems of a photographer. The thief NEVER looks!
And one more thing: writing such a shit to the European Parliament, as your colleague and photo thief did, is unique. I hope they don’t think in Brussels that all Italians think so “simply”. To authorize a Diestahl so that it is not prosecuted…. This is unique! Now if this lady steals a car and the police ask her to return the stolen car, she simply has to return it so nothing happens. If someone doesn’t notice the theft, nothing happens to the thief either. Sorry, I don’t believe in the intelligence of such a writer.
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Mr Johann W. Freiherr,
You are trying to mislead all of us into false conclusions.
You are making no difference between high-resolution and low-resolution pictures. Copyright trolls who expect an unauthorized user to pay thousands of euros for a thumbnail (this is the case of the person you are criticizing) are just trying to make profits out of an abuse of right, which is something the EU law explicitly forbids. In fact, using a thumbnail cannot cause any money loss to the copyright holder, simply because nobody could ever use it for any professional purpose.
Moreover, the Italian law is crystal clear: if you cannot establish who the owner of the picture is (because the website from which you took it did not contain any info about its author), you cannot be sued (Rome Tribunal verdict No. 12076/15). Again, this is the case of the person you are criticizing. Your comparison with stealing a car does not hold water.
The truth is, copyright trolling has become a real plight today because more and more so-called photography defenders are trying to make money in that unethical and dishonest way. If the EU does not intervene by imposing limitations on it, then the EU itself is complicit.
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Mr. Pasquale Esposito,
I don’t think you have understood me correctly: the problem is not the EU, but the Italian image thief.
In no other country like Italy are so many pictures stolen. And they always refer to Italian law. And they are not thumbnails, they are usually photos in a resolution of 1000 pixels or more. But again and again, the same excuse comes up.
The only thing you can never say is that Italian law would be crystal clear: Italian law must – as the EU keeps urging – finally be modernized.
As a matter of principle, no private persons are denounced, as the forum here proves, but always only companies. Read through everything.
They also make a mistake in thinking: any photo use, however small, harms the photographer. After all, the photographer lives from photo uses, and not from photos/thumbnails being stolen and used for free.
Also, the amount claimed must always be proven in court with invoices issued, and cannot simply be invented. Only: as soon as a photo costs more than Euro 5, you are already a copyright troll.
Italian copyright law, as far as I know, is from 1941!
The EU is not complicit, but the thieves should finally protect the intellectual property of others.
Why are photos stolen from me in Italy that are published in Germany under German law?
I had a very strict upbringing and learned that you first ask politely before taking something from someone else. Isn’t that the way it is in Italy?
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Dear Johann W. Freiherr v. Müller,
Your suggestion that re-posting any picture found on the internet is the equivalent of a person stealing a car is silly, absurd, preposterous, and laughable!
A car is a hugely expensive piece of intricate machinery, many hours of sophisticated work being involved in its manufacture, whereas 99.9% of internet photos are simply snaps “created” in an instant by millions of people’s smartphone cameras. 99.9% of photographs are NOT creative works: they are simply scenes captures in seconds and then often uploaded to the internet seconds later.
Only someone of an absolutist, a Manichean, or a fascist inclination of mind would imagine that the average internet pic is equivalent in value to an automobile!
Most people are able to easily differentiate between run-of-the-mill every-day pictures which are of no monetary value and extraordinary photographs, which of course should be respected as works of art and the property of their creators.
The determination to ignore the differences between the two types of photograph is either deluded, mendacious, or malicious, and is therefore to be ignored by all.
“Zieliński Legal” makes money by way of intimidatory tactics and manipulation by fear.
Sincerely,
Ellie.
——————–
Segue una traduzione di Google di quanto sopra in italiano.
Caro Johann W. Freiherr contro Müller,
Il tuo suggerimento che ripubblicare qualsiasi immagine trovata su Internet è l’equivalente di una persona che ruba un’auto è sciocco, assurdo, assurdo e ridicolo!
Un’auto è un macchinario estremamente costoso, nella cui fabbricazione sono coinvolte molte ore di lavoro sofisticato, mentre il 99,9% delle foto su Internet sono semplicemente scatti “creati” in un istante dalle fotocamere degli smartphone di milioni di persone. Il 99,9% delle fotografie NON sono opere creative: sono semplicemente scene catturate in pochi secondi e poi spesso caricate su Internet pochi secondi dopo.
Solo un assolutista, un manicheo o un’inclinazione mentale fascista immaginerebbe che la foto media su Internet ha un valore equivalente a un’automobile!
La maggior parte delle persone è in grado di distinguere facilmente tra le immagini ordinarie di tutti i giorni che non hanno valore monetario e le fotografie straordinarie, che ovviamente dovrebbero essere rispettate come opere d’arte e proprietà dei loro creatori.
La determinazione a ignorare le differenze tra i due tipi di fotografia è o illusoria, mendace o maligna, e quindi deve essere ignorata da tutti.
“Zieliński Legal” guadagna con tattiche intimidatorie e manipolazioni con la paura.
Cordiali saluti,
Ellie.
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I had a good time here. The only thing is: if you steal, you have to expect to pay for it.
I wish you all a good time and please don’t steal my photos: I will take you all to court! And not with a company, but with very good and serious lawyers.
Which of us is a fascist, dear Ellie, we certainly don’t need to discuss that. Study, think and then write. I haven’t heard so much stupid stuff in a long time.
Dear thieves, have a good time yet, see you!
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Mr Johann W. Freiherr,
So you think that a thumbnail can be worth thousands of euros. Basically, you are saying that stealing a biscuit is as serious as stealing a car. This is absolutely ridiculous and deserves no other comments.
Moreover, I don’t believe you when you say that inserting a watermark in a picture of yours would not allow you to sell it. A watermark does not prevent anybody from evaluating the quality of a picture, so you’d better find a better excuse. In most cases, the reason why a watermark is not used is because dishonest photographers want naive users to “steal” their photos in order to sue them afterwards.
Thank God, to some extent the Italian law prevents these dishonest copyright trolls from abusing their victims (Rome Tribunal verdict No. 12076/15).
The real thievies are not those who use a thumbnail without realizing it is copyrighted. The real thieves are those who misuse copyright laws as a way to make money through litigation. They make it easy for their victims to unknowingly infringe on their copyrights, and then spring into legal action once their victim falls for the bait.
The EU has the moral obligation to make this crap come to an end.
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Dear Mr. Muller, you show that you have a strange conception of the law. You say you have received a strict education but it does not stop you from coming to my site and accusing me and others of being “thieves”. Do you know it’s defamation?
You also show that you did not understand, or wanted to understand, what I wrote.
This copyright vindication system can’t work that way, because it allows anyone to sign up for these services and claim photos that pass to be stolen, but it may very well not be the case.
In my inquiries, which you did not want to read, I documented cases of photographers who granted images to press offices and then withdrew the concession, to join these services and ask HUNDREDS of people, THOUSANDS of euros for photographs granted to print use and published in a perfectly LEGITIMATE manner.
I have documented alleged photographers who have granted free images to free sites, to then remove the images and ask for thousands of euros from all photographic correspondences. I have documented requests for thousands of euros from Franciscan friars for images of posters for local solidarity meetings.
I have seen requests for 500 euros for photos of LIDL commercial signs (!)
I have seen so many of those abuses, and requests for thousands of euros for photos of no importance, of dubious ownership, of uncertain attribution.
Without considering the lack of evaluation of use, including commercial, non-commercial, non-profit.
Furthermore, there are cases in which the photo may have been granted by customers or suppliers and therefore published in perfect good faith.
Italian law admits good faith. I know, now, that German law does not allow for good faith and only speaks of responsibility. But in your opinion, Mr Muller, an Italian, or even a German, what law he respects, first and foremost? Your own.
Do you think I am required to know German law?
It is clear that this system cannot work like this.
And the European Union, sooner or later, will have to notice. And remedy.
And I and we, here, are raising LEGAL objections, not a meeting of thieves and outlaws.
Dear Mr Muller, this system is unacceptable. And I’m sorry that you photographers, perhaps blinded by the prejudice of the “Italians who steal photos”, do not notice.
Giovanni
P.s. I will no longer accept insults, dear Mr Muller, so if you decide to reply, beware of the language or it will not be published.
Tanto per essere certo di essermi spiegato e non incorrere in errori di traduzione, scrivo questa risposta anche in italiano:
Caro Mr Muller, tu dimostri di avere una strana concezione della legge. Dici che hai ricevuto una educazione severa che però non ti impedisce di venire sul mio sito e accusare me e altri di essere “ladri”. Lo sai che è diffamazione?
Inoltre dimostri di non aver capito, o voluto capire, cosa ho scritto.
Questo sistema di rivendicazione di copyright non può funzionare così, perché permette a chiunque di iscriversi a questi servizi e rivendicare foto che passano per essere rubate, ma può benissimo non essere così.
Nelle mie inchieste, che tu non hai avuto voglia di leggere, ho documentato casi di fotografi che hanno concesso immagini a uffici stampa e poi ritirato la concessione, per aderire a questi servizi e chiedere a CENTINAIA di persone, MIGLIAIA di euro per fotografie concesse ad uso stampa e pubblicate in maniera perfettamente LEGITTIMA.
Ho documentato presunti fotografi che hanno concesso immagini free a siti free, per poi togliere le immagini e chiedere migliaia di euro a tutte le corrispondenze fotografiche. Ho docimentato richieste di migliaia di euro a dei frati francescani per immagini di locandine per incontri locali di solidarietà.
Ho visto richieste di 500 euro per delle foto di insegna commerciale della LIDL(!)
Ho visto tanti di quegli abusi, e richieste di migliaia di euro per foto di nessuna importanza, di dubbia proprietà, di incerta attribuzione.
Senza considerare la mancanza di valutazione dell’uso, tra commerciale, non commerciale, no profit.
Caro Mr Muller, questo sistema è inaccettabile. E mi dispiace che voi fotografi, forse accecati dal pregiudizio degli “italiani che rubano le foto”, non ve ne accorgiate.
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Avviso che l’utente Freiherr v. Müller è stato bloccato e non potrà più commentare. Ho chiesto moderazione nei commenti e nel linguaggio. A quanto pare, non è possibile, per cui non mi resta che bloccare. Come è evidente, io pubblico opinioni di tutti, anche aspre e fortemente critiche, ma non deve mai mancare il rispetto nei confronti dell’interlocutore.
Chiunque userà termini e argomenti diffamatori o insulti, nei confronti di chicchessia, sarà analogamente bloccato.
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Grazie mille per questo post.
Ho ricevuto la comunicazione oggi dallo studio legale tedesco Marcin Zieliński per una foto pubblicata sulla pagina del mio sito Web
Chiede un importo di 4875 euro , io ovviamente ho rimosso la foto che avevo trovato su un sito locale italiano due o tre mesi fa, e ovviamente non ho aperto allegati o firmato niente!!
Il mio avvocato dice di non far niente se non ricevo una Pec oppure una raccomandata!
Cosa mi consigli di fare!!
Grazie mille
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Ecco il mio post appena pubblicato sulla pagina Facebook del Parlamento Europeo, sperando che serva a sensibilizzare chi di dovere:
Here is a global issue I would like to submit to your attention.
I firmly believe the European Parliament should take care of, and find a remedy to, the fraudulent phenomenon of copyright trolling, which has been increasing considerably over the last few years. Some unscrupulous photography companies, through their lawyers, threaten average citizens with expensive lawsuits against them alleging online copyright infringement. Copyright trolls, as they are called, send out litigation settlement demand letters threatening defendants with costly lawsuits. Here the alleged unauthorized use does not regard movies or music but simply common pictures, which are often low resolution.
These photography companies have sophisticated computer programs that search the web 24/7 to find copyrighted pictures that are used without authorization. They seek to monetize assertions of infringement in an opportunistic way and, very frequently, the plaintiffs’ claims of infringement rely on poorly substantiated form pleadings and are targeted at noninfringers or unaware infringers. Even when the infringement has not occurred or where the infringer has been misidentified, the threat of statutory damages is usually enough to intimidate innocent defendants into settling.
So, we are in the presence of blatant extortion of vulnerable people who simply made an honest mistake.
The EU copyright law has paved the way for several rightholders’ abusive conducts, without providing adequate solutions to prevent or remedy them. In many cases these photography companies make available pictures without any watermarking protection, encouraging the users to “steal” them, so that they can then be attacked legally. In my opinion, it is crystal clear that this is abuse of right, and the European Parliament should have the moral obligation to tackle this distortive use of copyright law and intervene as soon as possible in order to make this faudulent phenomenon come to an end.
I think the unaware use of a picture without authorization should not be considered as serious as that of music or movies, if nothing else because the monetary value of a picture is much lower than that of a song or a video. Photography companies should be entitled to pursue compensation for damages only if the unauthorized user refuses to take down the picture after receiving the official warning to do so from the rightholder.
This would solve the problem once and for all.
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Puoi postare il link dell’articolo?
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Il post è pubblicato sulla pagina Facebook (in inglese) del Parlamento Europeo:
https://www.facebook.com/europeanparliament
Nella stessa pagina si invita l’utente a esprimere un suo parere sui valori europei da lui/lei considerati più importanti: “Watch how the EU influences global policies and tell us, what are the values that truly matter to you?”
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Hi I have also received such an e-mail. Do you know if they have had sucessfully sued anyone in court. They claim the juristriction is Germany and i live in Ireland.
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Hi, I have translated your previous post into Italian to make sure all of the participants in this blog could understand it. So far nobody has replied to your questions, though. Just like you, I’m eager to know whether or not anybody has been successfully prosecuted and sued in court by these lawyers.
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Hi, In reading all this correspondence I note they all are in 2020. Have they stopped? Has anyone been successfully procecuted by these lawyers
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Per chi non conoscesse l’inglese, Chris Byrne si chiede se, considerando che quasi tutti i post in questo blog risalgono al 2020, qualcuno ha nel frattempo perso la causa contro questi avvocati o se gli stessi hanno smesso di inviare le loro richieste di risarcimento.
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Salve a me è arrivata perchè, come società, ho rilevato il sito di un’altra società. Ovvero ci sono due immagini che vengono contestate prese dalla rete ma dalla società che allora era titolare del sito stesso. Ho fatto presente la questione, loro mi hanno risposto di comunicare l’accaduto alla società ex proprietaria del sito ma questa è in liquidazione! Ora è passato un pò di tempo e sono tornati alla carica.
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Intervengo per pregare tutti i commentatori a moderarsi con i termini quando commentano questo fenomeno e i relativi protagonisti. Le espressioni come “estorcere” “truffa” e simili costituiscono diffamazione, dalle quali ovviamente mi dissocio, ma che se continuano, mi costringeranno a cancellare i commenti, che invece vorrei tenere per fornire un aiuto collettivo. Ma non posso passare del tempo a interloquire con avvocati che mi minacciano e mi mandano diffide per commenti che i loro clienti giudicano diffamatori. Moderazione, per cortesia.
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Buongiorno, ho ricevuto una PEC dallo Studio Legale Associato Christoph Perathoner & Partner con sede in Bolzano che mi contesta la violazione di copyright per aver pubblicato un’immagine (dalle dimensioni di un francobollo) su due pagine del sito Internet su cui vendo programmi shareware da me sviluppati. Francamente, non ricordo da che sito ho recuperato la foto, perché la consideravo banalissima e quindi non protetta (raffigura una semplice pila di DVD). L’immagine è di proprietà di un’azienda fotografica tedesca da loro assistita, la quale (ho scoperto) permette di scaricare foto senza watermark. Dalla loro mail si evince che hanno rilevato l’infrazione più di un anno fa ma mi hanno contattato sono l’altro ieri. Perché? Io un sospetto ce l’ho. Nella PEC mi si intima di rimuovere la foto (cosa che ho già fatto) e di versare sull’IBAN del loro assistito e su quello dello studio legale diverse migliaia di euro. Secondo voi, come mi devo comportare? Grazie.
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Mi è capitato di vedere richieste analoghe di questo studio. Ovviamente da come la tu la racconti, la contestazione suscita molte perplessità. Migliaia di euro per una miniatura di una foto di una pila di DVD? Il punto è che queste contestazioni vanno fronteggiate, e non c’è altro modo che esaminare il merito, analizzare la foto, controllare la conformità alla legge italiana e in base alle risultanze, articolare una strategia per una contestazione dell’addebito.
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Grazie infinite per l’aiuto. Questo sito è preziosissimo e personalmente ritengo che il suo successo presto aumenterà in maniera esponenziale.
Un mio amico avvocato mi sta dando dei consigli. La prima cosa che mi ha suggerito di fare è stata rispondere alla mail (sempre tramite PEC) nel seguente modo:
=== INIZIO MAIL ===
Spett.le Avv. Christoph Perathoner,
dietro suggerimento del mio avvocato, chiedo che la vostra mandante mi dimostri che l’immagine della quale afferma di possedere i diritti di autore sia completamente legale e che non violi il copyright. A tal fine, chiedo che mi sia esibita copia del contratto di licenza d’uso stipulato con il detentore dei diritti sul DVD “Stormbreaker” raffigurato nell’immagine stessa. In assenza di tale contratto di licenza, a parere del mio avvocato l’immagine è da considerarsi illegale e, di conseguenza, qualsiasi vostra rivendicazione non ha ragione di essere.
Inoltre, dal vostro riferimento al “protrarsi dell’abuso dal 05.04.2020 ad oggi” si evince che non avete provveduto a comunicare con tempestività alla mia ditta la diffida all’utilizzo dell’immagine. In pratica, avete aspettato più di un anno prima di inviarmi la segnalazione. Chiedo che mi sia spiegato il motivo di questo vostro comportamento, a maggior ragione in quanto Il seguente disclaimer presente sulla homepage del mio sito rende esplicita la volontà dell’autore di rimuovere immediatamente qualsiasi immagine protetta da copyright dietro semplice segnalazione del detentore dei diritti:
COPYRIGHT. Per alcune immagini presenti su questo sito non è stato possibile identificare l’autore. Qualora si possedesse la proprietà intellettuale di qualche immagine, si prega di contattare XXXX affinché la stessa venga prontamente eliminata.
Le ricordo che abbiamo provveduto a rimuovere l’immagine dal sito nel giro di poche ore dalla ricezione della vostra segnalazione.
Infine, considerata la bassissima qualità dell’immagine rimpicciolita (le cui dimensioni ridotte la rendevano appena distinguibile) da me recuperata da altro sito Internet (dal quale non era possibile risalire al detentore dei diritti di copyright) e considerato anche il fatto che la stessa immagine può senz’altro essere definita come “foto semplice e non creativa” riproducente una pila di film in DVD, è lecito affermare che la condotta lesiva non ha portato a nessun danno economico, dal momento che la qualità scadente dell’immagine la rendeva inutilizzabile da chiunque.
Cordiali saluti.
=== FINE MAIL ===
Per completezza di informazione, l’immagine incriminata viene venduta dall’azienda tedesca Image Professionals GmbH su questa pagina:
https://www.science-photo.de/11896915
Bisogna però tenere presente che quella da me utilizzata rappresenta un rimpicciolimento della stessa immagine che misura appena 182×182 pixel.
I passi successivi suggeriti dal mio amico avvocato consistono nell’attendere la comunicazione di avvio dell’azione legale, dopodiché dovrò contrattaccare dimostrando la malafede dell’azienda di fotografia e, di conseguenza, dello studio legale che la rappresenta in maniera compiacente.
I presupposti che dimostrano la malafede sono i seguenti:
(1) se l’uso illecito della foto è stato rilevato più di un anno fa ma mi è stato segnalato solo l’altro ieri, si può evincere che era intenzione del danneggiato far trascorrere del tempo per chiedere un risarcimento più cospicuo.
(2) Normalmente le aziende fotografiche rendono disponibile l’immagine all’acquirente solo dopo che quest’ultimo ha provveduto al pagamento della quota richiesta. La preview è contraddistinta da un marchio (noto come watermark) che rende l’immagine inutilizzabile. Le preview messe a disposizione da Image Professionals GmbH non contengono, invece, nessun watermark e ciò fa sospettare che sia un’esca per indurre l’utente a scaricare e utilizzare indebitamente l’immagine per poi chiedergli un risarcimento.
(3) L’uso di una versione degradata dell’immagine a bassissima risoluzione non può ragionevolmente aver causato alcun danno economico a Image Professionals GmbH dal momento che la stessa era inutilizzabile per qualsiasi uso professionale. Pretendere un risarcimento di euro 2100,00 + euro 875,47 per spese legali vuol dire estorcere, con il pretesto di una proposta di composizione amichevole della controversia, una sorta di riscatto.
(4) Se un siffatto modus operandi è, letteralmente parlando, legale, esso equivale tuttavia a sfruttare non i diritti economici d’autore, bensì le violazioni di tali diritti, creando in tal modo una fonte di redditi fondata sulla violazione del diritto. Il diritto d’autore viene pertanto deviato dai suoi obiettivi ed utilizzato, per non dire che ne viene fatto abuso, a fini ad esso estranei. Esiste, nel diritto dell’Unione, un principio generale di diritto secondo cui i singoli non possono avvalersi fraudolentemente o abusivamente delle norme di tale diritto. Infatti, l’applicazione della normativa dell’Unione non può essere estesa sino a comprendere le operazioni effettuate allo scopo di beneficiare fraudolentemente o abusivamente dei vantaggi previsti dal diritto dell’Unione. Ciò accade qualora le disposizioni del diritto dell’Unione vengano invocate non al fine di realizzare le finalità delle disposizioni medesime, bensì al fine di godere di un vantaggio derivante dal diritto dell’Unione sebbene le condizioni per poterne godere siano rispettate solo formalmente. La direttiva 2004/48 esige peraltro, al suo articolo 3, paragrafo 2, di prevedere salvaguardie contro l’abuso delle misure, delle procedure e dei mezzi ricorso da essa previsti.
Il mio amico avvocato mi consiglia di stabilire un contatto con altre vittime di questo abuso ed avviare insieme una class action, magari attraverso Altro Consumo.
Ogni vostro consiglio o commento sarà fortemente apprezzato.
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Considerazione personale. Non rispondete, fate il loro gioco, e gli date il fianco per rilanciare. Tra l alteo la risposta come è scritta può essere usata come ammisione di colpa.
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Intervengo per pregare te e tutti i commentatori che dovessero leggere questo messaggio, a moderarsi con i termini quando commentano questo fenomeno e i relativi protagonisti. Le espressione come “estorcere” e simili costituiscono diffamazione, dai quali ovviamente mi dissocio, e che se reiterati mi costringono a cancellare i commenti, che invece vorrei tenere per fornire un aiuto collettivo. Ma non posso passare del tempo a interloquire con avvocati che mi mandano diffide per commenti che i loro clienti giudicano diffamatori. Moderazione, per cortesia
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Buongiorno Sig.ra Caputo, ho ricevuto anche io una email simile, potrebbe dirmi ad oggi come sta procedendo la questione? ci sono stati aggiornamenti dopo la sua email allo studio legale?
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Rispondo a entrambi: contrariamente a quanto ho ipotizzato nell’ultimo articolo, relativo al provvedimento del Garante della Concorrenza che ha inibito Photoclaim dall’operare in Italia, nel quale mi dicevo ottimista sulla cessazione definitiva di questo fenomeno, stiamo invece assistendo a un proseguimento imperterrito delle altre società, e studi legali italiani, da queste incaricate o non, in questa discutibile attività volta a considerare qualunque possesso di immagine come una violazione di copyright. Le cose non stanno così, almeno secondo la legge italiana che distinguendo tra “foto semplice” ed “opera fotografica”, sottopone queste supposte violazioni ad un vaglio inerente qualità della foto, utilizzo, scopo, eventuale profitto eccetera. Di conseguenza il mio consiglio è sempre di consultare un legale specializzato in diritto d’autore italiano e, in mancanza, di utilizzare il mio servizio di consulenza, quanto meno per capire in che ambito ci si trova e quale rischio effettivo di causa ci sia.
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Ciao Giovanni,
eccomi qui… nuovo iscritto alla lista dei copyright… ho un sito dove scrivo e racconto la mia passione calcistica per la mia squadra del cuore (l’Atalanta) da ormai una quindicina di anni. Ho sempre usato fotografie trovate qua e la per il web nel corso degli anni e stasera nelle mail arrivate… sorpresa! Copytrack mi ha pizzicato una foto dello scorso dicembre su uno dei miei articoli relativi ad una partita e… niente… mi chiede 220 euro per eliminarla e 235 se ne voglio acquisire i diritti. Onestamente non so che fare, sono l’ultimo degli sprovveduti e mai avrei pensato potessero succedere cose simili. Da questo sito non guadagno un centesimo (anzi pago per mantenere lo spazio web ogni anno)… onestamente la voglia è quella di pagare la sanzione e chiudere tutto quanto… se devo aver l’angoscia che una mia passione si trasformi in un calvario pieno di sanzioni che posson spuntare dalla sera alla mattina di fronte alla mia buona fede (sono tutte immagini che trovo sul web…) meglio che mi dia ad altro. Non so che fare… come posso comportarmi?
La mail (la seconda a quanto vedo dato che non controllo spesso la casella legata al mio sito web) è la seconda, il cui ultimatum scade l’11 giugno prossimo. Che mi suggerisci?
Un saluto e grazie.
Luca
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Buongiorno Giovanni anch’io oggi ho appena ricevuto una mail di cui sopra, con gli stessi “attori” coinvolti, stessa richiesta di denaro ecc.ecc. L’unica differenza è che nel link citato nella mail NON esiste nessuna foto ma solo disegni. Per inciso si tratta di slide di un convegno in cui si parla di medicina e l’unica foto è quella del Dr. Martin Pall. Io non ho risposto, è meglio se informo la polizia postale o cosa? Grazie per l’aiuto.
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Ciao Claudio, interpellare la polizia postale è inutile, anche perché ti rimanderebbero…. al mio sito! (scusa la vanteria, ma mi è successo anche questo!).
E’ sempre consigliabile esaminare nel merito la questione: quale foto, quale fotografo, che uso, in che termini, per poi articolare la risposta più appropriata, per chiudere la questione.
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Bene grazie a presto.
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Caro Giovanni ho intrapreso l’iter da te consigliatomi (Avvocato con la quale collabori) e devo dire che è bastato una mail di avviso, bonario ma DECISO, perchè ad oggi, e sono passati alcuni mesi, non abbia ricevuto nessun’altra richiesta. Consiglio a chiunque di seguire le tue indicazioni. Grazie e buon proseguimento.
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Report him to the police in Berlin and also policians in Berlin, he should be disbarred. You can also report him to the Berlin Bar (association of lawyers).
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You can ignore him, he would be laughed out of court – and he would never even take you to court, it could cost too much for him to be laughed out of court. No judge would take this seriously, take down the photo and remove it from your image bank, then ignore.
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Ciao Giovanni,
grazie per l’articolo che ho letto fino in fondo quindi a queste persone conviene rispondere anche se non si capisce quanto chiedono in denaro. Io in realtà ho condiviso una foto presa da un post pubblicato su un gruppo pubblico di Fb. Ho rimosso la foto e lasciato il post incorporato. Tanto è che l’articolo riporta proprio la storia scritta nel post Facebook. Io in buona fede ho creduto che la foto in allegato alla storia fosse della stessa persona che scriveva il post (tanto che ho citato lei e non l’autore della foto).
Non so cosa fare se rispondergli o meno e se spiegare loro la situazione.
Tuttavia ti scrivo per dirti che il proprietario della foto è italiano. Questa cosa mi pare di capire, dal tuo articolo, che sia indifferente? Non ha l’obbligo di rivolgersi ad uno studio legale in Italia e non affidarsi a studi esteri visto che anche io risiedo nello stesso Paese?
Ti sarei davvero grata se mi rispondessi.
Un caro saluto
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Buongiorno Giovanni.
Grazie mille per questo illuminante post.
Abbiamo ricevuto la comunicazione oggi dallo studio legale tedesco Marcin Zieliński per una foto pubblicata sulla pagina Facebook, di tale Daniil Korzhonov, fotografo russo.
Al momento abbiamo risposto che temiamo che la mail sia un virus e pertanto non apriremo né allegati né link fino a che non risponderanno identificando la mail come veritiera.
Fino ad allora abbiamo chiarito che non possiamo sapere di che foto stiamo parlando.
In realtà lo sappiamo perché abbiamo aperto il link e abbiamo già provveduto a rimuovere la foto.
Stiamo anche cercando di risalire alla fonte ma sarà difficile. In ogni caso si tratta certamente di foto artistica, perché molto bella e scattata da un punto quasi impossibile.
L’importo che ci chiedono è 5.200 € è la deadline per accettare è il 19/05.
Mio marito suggerisce di prendere contatti con il fotografo. Io non so cosa fare e sono preoccupata. Rispondo? Non rispondo? Contatto il fotografo e propongo 500 € e via? Giro al mio avvocato, che però mi costerà tanto quanto mi chiede Zieliński? Sono molto dubbiosa.
E soprattutto mi domando quante altre comunicazioni così potrei ricevere, visto che negli anni abbiamo condiviso qua e là centinaia di foto senza verificare i copyright.
Grazie mille se vorrai lasciare un tuo parere. Così eventualmente ti contatto. Buona serata.
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Ciao Delilah, prendere contatti con il fotografo non serve. Anche volendo, lui è iscritto a Photoclaim e ha firmato termini e condizioni che lo impegnano a lasciare che sia Photoclaim a gestire pratiche e relativi incassi, per cui non può accordarsi con voi e dire loro di lasciar perdere. Sarebbe troppo semplice e un danno per il servizio.
Come hai potuto leggere dai miei articoli, il fenomeno è complesso. Ma va gestito, perché questi servizi sono pericolosi, e la loro minaccia di rivolgersi a tribunali esteri è fondata. Quello che ti consiglio è:
1) rivolgiti ad un legale specializzato in copyright fotografico su internet e in mancanza, contattami dalla pagina di Consulenza copyright e vediamo se posso esserti utile.
2) devi assolutamente cancellare dai tuoi siti qualunque immagine per la quale tu non sia in grado di dimostrare la legittimità della pubblicazione. So che magari può essere un lavoro faticoso, ma va fatto. Il tempo delle foto prese random dalla rete è finito per sempre.
Ciao e grazie per aver scritto. 🙂
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Grazie infinite a te per aver risposto. redo che ti contatterò domani 😉
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Excellent post, thank you Giovanni.
I noticed the blog post was also added to a website dedicated to Fechner-Legal.de.
We should all put up a class action lawsuit, there should be laws against the type of money they are seeing. While people should ignore the letters they should also share them with policians based near these scammers.
http://www.fechner-legal-letters.com
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Ciao, arrivata anche alla mail della società per la quale lavoro, una minaccia (chiamiamo le cose con il loro vero nome) da marcin zielinski, per una foto pubblicata su un sito di proprietà del gruppo. Per l’esattezza sono arrivate due email e la cosa molto interessante, è che loro chiedono danni per una foto pubblicata da quasi 3 anni (nel loro conteggio per la parcella), quando il sito internet è online da circa 2 mesi.
Interessante questa cosa vero?
Ma posso chiedere se qualcuno che ha condiviso la sua esperienza da oltre un anno, può dirci come è andata a finire questa vicenda che puzza di truffa?
Grazie mille
Stefano
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Salve a tutti, grazie Giovanni per il post davvero dettagliato, mi ha fatto capire che quello che è successo a me non è l’eccezione. Sono una giornalista di turismo, ho un mio sito, e sono sempre molto attenta al copyright per le foto che uso, così mi è apparsa alquanto strana la mail che mi è arrivata questa mattina dall’avvocato Zielinsky di Berlino. Stessi toni minacciosi, nel mio caso si tratta di un fotografo francese a cui avrei rubato un’immagine per un articolo del 2018 sulla Francia (concordato con l’ente del turismo), mi ha anche allegato una procura del fotografo, che sembra palesemente finta, con firma poco chiara e data addirittura di aprile 2020 con località Tokyo e con traduzione tedesco-inglese. Ho subito rimosso l’articolo e la foto in questione: nel mio caso l’avevo presa dal sito dell’ente del turismo, citando sia la fonte che il nome del fotografo. Mi sono stati chiesti ben 5200 euro da pagare entro cinque giorni, se no mi porta in tribunale, non c’è nessun iban, solo la dichiarazione da firmare. Ovviamente ho girato tutto al mio avvocato, vedremo cosa risponderà. Quello che mi ha reso subito perplessa è il fatto che un fotografo francese in Giappone incarichi un avvocato tedesco per far causa ad una giornalista italiana, oltre al fatto che veniva citato il mio indirizzo di casa, violando la mia privacy, e dato che l’aveva avrebbe dovuto mandarmi una raccomandata e non una mail normale. Ho fatto ricerche on line e mi sono imbattuta fortunatamente in questo forum. Grazie ancora per i consigli e le testimonianze
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Ciao Sonia, dal Giappone alla Germania verso l’Italia (passando anche per la Polonia), è possibile per via del fatto che queste agenzie stanno facendo della tutela (legittima) del copyright un business lucrosissimo, approfittando di alcune leggi europee che loro sfruttano a tutto vantaggio. Hai scaricato da un sito di turismo, dovresti essere più che a posto e loro dovrebbero riconoscertelo, ma dubito che lo faranno. Facci sapere come va a finire.
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grazie Giovanni, sì, non solo il sito è quello del turismo ufficiale ma ho citato anche il nome del fotografo, la tutela del copyright è giustissima, lucrare no, tra l’altro ha sparato una cifra così senza basi e tabelle. Ho chiesto al mio avvocato di scrivere al “collega” tedesco, grazie per il supporto
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Ciao Giovanni, anche io ho ricevuto dallo studio Zielinski una comunicazione di infrazione copyright per una foto pubblicata sul mio sito nel 2017. Il punto è che il fotografo è residente alle isole Mauritius e io sono residente fuori dall’Unione Europea, cosa c’entra dunque la giurisdizione della Germania? Inoltre nell’email che mi hanno mandato c’è il mio nome e cognome ma si sono inventati un indirizzo in Italia, corrispondente a nulla. Il mio blog è in lingua italiana ma su server USA, cosa c’entra l’Italia e l’Unione Europea?
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C’entra che ci provano comunque. Hai visto mai, per qualche motivo, ti preoccupi e magari li paghi? Questa è una pesca a strascico decisa da un software, senza alcuna verifica degli elementi fondanti di una violazione di copyright. Contano sul fatto che le persone, che giustamente non sono esperte di normative del diritto d’autore, si spaventano e pagano.
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Grazie Giovanni per la risposta. Infatti è decisamente pesca a strascico, in passato (2 o 3 anni fa) avevo ricevuto una mail simile da un altro sito che si occupa di queste cose, li ho ignorati e non si sono fatti più sentire. Poi da quanto leggo su photoclaim non risiedo neppure in uno Stato dove lavorano, forse per quello hanno messo un indirizzo a casaccio italiano.
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Grazie Giovanni ho condiviso sul mio canale telegram.
Ciao Claudio
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Non solo Fechner è arrivato oggi la mail dello Studio Legale
RAFFAELE ADDAMO a nome della Sime per una presunta foto su twitter.
Essendo Italiani ho telefonato avendo poi alla fine una violenta lite verbale.
Ora questa pratica sta diventando troppo frequente e troppi avvocati in giro per il mondo
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Siamo un’agenzia di viaggi e anche noi proprio oggi abbiamo ricevuto via email una lettera da parte dello studio legale Addamo dove ci contestano una vecchia foto di un castello inglese pubblicata sul ns sito web addirittura nel 2014, foto presa da Google.
Essendo passati 7 anni non siamo più in grado di risalire al link da dove è stata prelevata.
Una cosa certa è che la foto è ancora oggi visibile in tanti altri siti.
Ci chiedono di pagare 800 euro a titolo di risarcimento danni per la società che rappresentano una certa Sime di Conegliano.
Abbiamo rimosso la foto “incriminata” ma non intendiamo rispondere alla loro email così come avevamo fatto circa 4 anni fa allorquando ricevemmo email per altra foto incriminata quella volta dallo studio Fechner di Berlino e anche quella volta non rispondemmo malgrado continue minacce.
Qualcun’altro ha ricevuto email da questo studio legale Addamo di Messina?
Secondo voi come dobbiamo comportarci nei confronti di questo studio legale Addamo? Abbiamo ben altri problemi in questo periodo che occuparci anche di questo
Grazie
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Salve abbiamo ricevuto anche noi due Pec dallo stuido Addamo, nel mese di febbraio, potremo sapere come vi siete mossi e soprattutto se hanno proseguito l’azione legale?
Noi al momento non intendiamo rispondere
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Ciao Massimo, non rispondere – e dunque non contestare, o chiedere spiegazioni, adducendo magari ottime ragioni, non è mai una buona scelta. Lasci campo libero alle loro tesi. Conviene invece rispondere. Sempre.
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ciao laura, per caso hai avuto novità in merito alla vicenda con lo studio addamo? ho ricevuto anche io una lettera di recente e volevo comprendere come comportarmi. grazie
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Buongiorno Laura, anche noi abbiano ricevuto una PEC dallo Studio ADDAMO identica alla tua, stessi termini, stesse pretese.
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Salve,
io anche ho ricevuto una mail identica da questo studio legale. come vi siete comportati voi? grazie per l’attenzione
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Salve Gianni , mi e’ arrivata anche a me una email Pec , da questo studio legale Raffaele Addamo , con richiesta di 800 euro per una foto messa su un video dove la musica e’ mia , e io non ho fatto altro che un copia incolla nel mio canale da un altro utente che aveva pubblicato prima musica mia con foto di questa Sime , tra l’altro io non lo faccio per scopo di lucro. Posso chiedere come e’ finita con Lei? grazie mille , mi chiamo Luca
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Anche la nostra agenzia ha ricevuto 2 mail, in periodi diversi, e per due nostri clienti diversi, dallo studio legale Addamo per presunta violazione di copyright.
Si trattava di due foto diverse di panorami inserite nei due siti con mero intento didascalico (per intenderci: l’attività è a san vito lo capo e tra le altre foto ce n’era una di san vito lo capo)
Si trattava di foto senza particolare valore artistico, estremamente simili ad altre foto visualizzabili online della stessa località, scattate dallo stesso punto panoramico.
Le foto era state scaricate GRATUITAMENTE da uno stock di foto sul sito di Adobe…
E questo è quanto dire sul “danno” causato all’artista che chiede migliaia di euro per foto che mette a disposizione gratuitamente.
Bisogna sapere che la normativa vigente tutela le opere di particolare pregio artistico e dunque, foto di panorami scattate da belvedere o punti di passaggio, senza nessun apporto artistico o personale del fotografo ma il mero scatto fotografico (per quanto gradevole), non sono considerate tutelabili quindi la richiesta di denaro (soprattutto se sproporzionata all’effettivo valore di mercato della foto) potrebbero essere considerate (e successivamente giudicate) vessatorie.
Abbiamo risposto così allo “studio legale” che ha provato a tornare all’attacco sempre più debolmente per un paio di mail e infine ha capito che non c’era trippa per gatti e ha desistito.
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Ciao Luca, situazione simile, stesso studio legale, possiamo metterci in contatto privato?
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Giovanni, thank you so much for creating this page!
I live in the UK and recently received an email signed by a Marcin Zieliński, writing from a company called “Zieliński Legal”. The email and its attachments stated that he was acting for a photographer who had contacted “www.photoclaim.com” to report that I had infringed the photographer’s copyright and to seek compensation from me.
My website is a personal hobby only, and the photo in question is one of a very simple and common object which I found in a catalogue of 100s of similar items. It is completely unthinkable that “the photographer” who took such an ordinary picture of such an ordinary object somehow located the picture on my website and felt that they had lost income or prestige as a result. So the letter which I received was actually laughable.
I believe that in my case guesswork or scanning software simply alighted on a particular picture on my website (when it could have alighted upon any other one instead), and that a number of lawyers reportedly instructed by “photoclaim.com” are simply gambling that they can intimidate people into paying the money which they demand by writing officiously and aggressively.
The letter that was sent to me had been very carefully presented to try to frighten. Unfortunately some people will be intimidated and bullied by such letters it into needlessly paying the sums demanded by the exploitative individuals behind this insidious “business”.
Many thanks for your concern. So many innocent people will benefit from your action.
Best wishes to you.
Ellie.
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Ricevute 2 mail PEC da questo Avvocato Fechner, che vorrebbe migliaia di euro per aver pubblicato sul nostro sito NON una foto del suo fotografo ma una locandina di viaggio che contiene una foto in bianco e nero di un fotografo che noi riceviamo già composta da un nostro fornitore che pubblica un catalogo intero di locandine con foto. Pazzesco !
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Buon pomeriggio a tutti,
ieri ho ricevuto una e-mail dall’avv. Robert Fechner identica a quelle di cui state discutendo qui. Brevemente, mi è stata contestata un’immagine inserita in un articolo del mio blog (che avevo trovato su un sito indonesiano senza alcuna indicazione di copyright).
L’ho prontamente rimossa e segnalato all’avvocato di averlo fatto.
A questo punto, suggerite innanzitutto di non firmare per nessun motivo il documento proposto ‘Declaration to cease and desist’ in quanto forse non del tutto legittimo? Sono pure disposto ad acquistare la foto, ma alle quotazioni proposte nel sito del fotografo.
Se avete uno studio legale che sta già seguendo attività di questo tipo, vi chiedo cortesemente di fornirmi il nominativo.
Grazie!
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Buon pomeriggio a tutti,
ieri ho ricevuto anch’io l’e-mail dell’avvocato Robert Fechner relativa a una foto che era presente in un articolo del mio blog.
Ho rimosso l’immagine incriminata (anche se il sito indonesiano dalla quale l’avevo prelevata non menzionava copyright o altro) e scritto all’avvocato di aver provveduto all’eliminazione della stessa.
Quindi, evito di firmare il documento che mi ha inviato e mi faccio supportare da un avvocato per chiudere la vicenda? Qualcuno di voi è arrivato alla conclusione definitiva? Vi ringrazio e attendo vostre
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Buongiorno dopo la quinta mai e settimane di silenzio. L’altro giorno nella mia cassetta della posta dell’abitazione privata mi sono ritrovato una lettera ordinaria del sedicente avvocato che mi richiede ancora denaro, il tutto accompagnata anche da un foglio sottoscritto da Photclaim. Ovviamente non farò nulla se non forse denunciarli. Chiedono denaro per la tutela del copyright e la tutela della privacy invece? Il mio indirizzo di casa non è neanche nell ‘elenco telefonico.
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Successo anche a me stamattina … nella posta una bella lettera … la tengo per ricordo e non rispondo 🙂
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ciao, sono Paolo di Gentes Viaggi – Vicenza. Stessa procedura anche per me. Sono riusciti a rintracciare una foto di questo “famoso” fotografo di Merano che abita a San Paolo che ha l’avvocato a Berlino – sembra una barzelletta – su un mio allegato pdf nel sito, foto che ho trovato su google (non firmata). Il viaggio era stato pubblicato nel 2017 (per pochi giorni, fra l’altro), la lettera dell’avvocato arrivata a settembre 2020 via mail (finita in spam). io mi sono rivolto all’avvocato dell’associazione di categoria – Fiavet – che mi ha detto di rispondere che il fotografo non ha nulla a pretendere ai sensi del L.633/1941. Fenchner mi ha scritto ieri sera con lo stesso pillolone e con la richiesta minacciosa di 2800 euro entro il 2 ottobre. … io non so se rispondere o cestinare le richieste. Sta di fatto che ora, CHE HO TROVATO QUESTO PREZIOSISSIMO BLOG, girerò all’avvocato il vostro link. Non vorrei fossimo tante agenzie che stanno subendo questo “attacco”. Magari Fiavet potrebbe darci una mano. Chiedo un vostro parere in merito. Ciao. Paolo
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Caro Paolo ebbene sì siamo molte agenzie di viaggi e non solo. Se fossi interessato a qualche info in più abbiamo un legale che si sta interessando al caso e che potrebbe servire tanto valutare il tuo caso gratuitamente.
Saluti
Leonardo 3488898619
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Ciao Paolo, sono Carla anche io ho agenzia di viaggi (nel bergamasco) e ho ricevuto addirittura stamattina lettera via posta. Qualche anno fa avevo ricevuto la stessa intimidazione da un avvocato palermitano … ma il mio avvocato (stordito) ci ha obbligati a pagare, capendo solo dopo ho cambiato avvocato ovviamente. Io continuo a non rispondere, prima o poi si stancheranno
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ciao Carla, proprio ora mi è arrivata la “final letter” via mail (dev’essere la quarta o quinta). In realtà sto aspettando anch’io che mi arrivi quella via posta ordinaria… ma finchè è tutto “ordinario” io non rispondo. Magari farò dare un’occhiata al mio avvocato ma di principio non rispondo anche perchè mi sembra che i problemi del nostro settore siano altri al momento.
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Mail analoga arrivata ieri all’azienda per cui lavoro e dove faccio il sistemista, ma in questo caso chi chiede il risarcimento è un altro, una società con sede a Bergamo ma conto in svizzera, quello dove si dovrebbe versare il pagamento. Non definirei i toni minacciosi ma comunque non davano molte spiegazioni.
Ovviamente, come spesso succede, ho analizzato a fondo l’header della mail arrivata, ma tutto risulta corretto.
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Buonasera Claudio anche io ho ricevuto 2 mail da questa agenzia italiana con sede in Svizzera. Le prime 2 del 30 agosto le ho ignorate. Ma ieri mi hanno inviato nuovamente le stesse due mail con l’accusa di uso non autorizzato delle immagini. Anche a me, purtroppo, il sito è sembrato veritiero e la mail non minacciosa. C’è da dire però che la cosa mi sembra comunque strana. Nel mio caso io ho pubblicato alcune foto di matrimoni reali, foto che sul web sono comparse su milioni di siti/blog e sono tutte identiche e tutte senza nome del fotografo o dell’agenzia. Loro le etichettano con un numero ma… come si fa a sapere se la foto è realmente loro? Le stesse foto le ho trovate dappertutto! Inoltre per le foto di personaggi noti credo che non valga il consenso della persona ritratta…proprio perchè se ritratti duranti cerimonie, eventi o altri momenti pubblici sono di dominio pubblico… Insomma c’è un modo per dimostrare che non siamo in malafede e, soprattutto, per non pagare i 4000 e più euro che mi hanno chiesto? Lei come si sta muovendo?
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Lunedì poi scadrebbe la scadenza… che devo fare?
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Buon pomeriggio,
ho appena ricevuto anch’io la mail con modalità che ho letto sia nell’articolo (a proposito, complimenti per la certosina rendicontazione) che in vari commenti.
Ho rimosso l’immagine che mi “contestano” nel file pdf allegato alla mail ma qui mi fermo.
Avete aggiornamenti o consigli anche per me?
Grazie e buona giornata
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Oggi è arrivata la quinta mail. Stavolta non si è dilungato, due righe dicendo che andranno per vie legali e sotto una decina di link a pseudo sentenze sul caso. Ultima riga ennesima offerta di pateggiamento
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Stessa identica email anche a me. Ma guardando le sentenze non ci sono riferimenti a PhotoClaim. Tutte del 2016 poi. Quello che mi chiedo e’ se a qualcuno alla fine e’ arrivata una vera citazione in qualche tribunale. Grazie a tutti e buona giornata.
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si anche a me uguale
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Esattamente quello che è successo a me. Dopo un paio di mail in cui ho spiegato di aver utilizzato (e prontamente rimosso) un’immagine trovata su google senza alcun watermark, visto l’escalation del tono aggressivo e delle richieste economiche di rimborso (qui parlimo di circa 5.000 euro per un’immagine da pochi kb comparsa per qualche giorno su un mio sito), ho smesso di rispondere. E oggi mi è arrivata l’ultima mail con l’elenco di una serie di sentenze.
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Buongiorno Giovanni e grazie per l’articolo, illuminante e pure confortante. Sono alla seconda lettera dell’avvocato, che mi contesta l’uso per il mio blog di una foto presa da Flickr e chiede 1389 euro, di cui 727 di servizi suoi. Da pagare entro 3 giorni.
Non ho firmato l’accordo Cease and Desist, per cui chiede oltre 6.542 euro
L’impressione è proprio quella di un’azione massiva al limite del phishing. Mi devo aspettare quindi altre email fino a una citazione in un tribunale tedesco?
Sono indeciso se non rispondere o muovermi legalmente per farlo smettere e se possibile segnalare la sua condotta.
Grazie a tutti
Martino
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Buonasera Martino
Può contattarmi al 3488898619
Saluti
Leonardo
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Caro Giovanni,
Grazie per il tuo eccellente articolo riguardo le disdicevoli pratiche di PhotoClaim e del suo fondatore Nico Trinkhaus.Anche io purtroppo ho ricevuto nell’ultimo mese una serie di email (che andavano a finire direttamente nello spam) chiedendomi ingiunzioni di pagamento per una foto pubblicata su un mio sito.
Alla fine ho notato una di queste email ma al momento non so’ neanche a quale foto si riferisce. Nel frattempo le richieste si fanno sempre piu’ minacciose.
Premetto che sono per la difesa dei diritti d’autore e nella mia attività’ prestiamo grande attenzione a non pubblicare contenuti soggetti a copyright. Vista la mole di foto pubblicate legalmente sul sito della mia societa’ e’ ovvio che una foto (su migliaia), soggetta a copyright, e’ stata eventualmente pubblicata per un’errore umano. Un comportamento corretto da parte dell’autore della foto, sarebbe stato quello di contattarci chiedendo la rimozione della foto. Cosa che sarebbe avvenuta immediatamente senza problema.
Invece questo personaggio BRANO CANCELLATO PER AFFERMAZIONI POTENZIALMENTE DIFFAMATORIE. (scusate ma mi devo tutelare, Giovanni).
Usa quindi il sistema legale e giudiziario (che sicuramente ha delle grosse lacune) a suo favore e si spaccia come il paladino/giustiziere online del copyright. Un modello di business eticamente e moralmente scorretto.
Negli Stati Uniti ha un nome ben preciso: “Copyright Trolling”. Che nel corso degli ultimi 10 anni ha portato a diverse condanne (incluso al carcere) ai fautori di questi sistemi che sono a tutti gli effetti delle estorsioni legalizzate.
https://fightcopyrighttrolls.com/2019/07/09/the-end-of-prenda-saga-john-steele-sentenced-to-5-years/
Questi personaggi abusano il sistema legale per i loro fini personali (incassare il piu’ possibile) alle spese di individui e piccole imprese che non possono permettersi una buona difesa legale, in un periodo economico poi gia’ durissimo per molte attività’.
Infatti mi domando se per esempio qualcuno qui e’ già’ arrivato al tribunale contro PhotoClaim?
Da parte mia ho messo in mano la questione al mio avvocato in Olanda (madrelingua Tedesco). E se qualcuno fosse interessato a partecipare a livello economico, potremmo fare una causa comune (o una “class action”) per condannare e togliere di mezzo questo individuo fondamentalmente disonesto.
Confido nel fatto che qualsiasi corte Europea e’ in grado di capire la differenza tra il far valere i propri diritti ed abusare della legge in maniera sistematica per fare cassa.
Quindi piu’ siamo e più’ abbiamo possibilità’ di fare giustizia.
Grazie e buona giornata a tutti.
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Buongiorno Alex potrebbe contattarmi al 3488898619. Grazie
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Ciao, io sono interessato: 3401602832
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Vissuta la stessa esperienza l’anno scorso.
Mi sono visto contestare l’uso di una foto senza autorizzazione. Ma la foto era stata presa dal sito 500PX ed EMBEDDATA nel mio blog come prevede e concede il sito stesso.
Nel mio caso il fotografo ELIA LOCARDI, autore della foto, tramite Photoclaim mi contestava l’uso improprio della foto.
Ovviamente la situazione si è conclusa con un nulla di fatto, ma ho dovuto richiedere l’intervento di un avvocato.
Il modus operandi di Photoclaim e dei loro avvocati si basa su minacce ed intimidazioni velate su codici di legge e link a sentenze dove hanno vinto che portano a creare disagio e paura.
Spero che prima o dopo ci sia un intervento legale in Germania che condanni l’operato di questi avvocati e di queste aziende, oltre che a condannare i fotografi che ottengono un ritorno economico nell’adottare queste pratiche scorrette.
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Buongiorno.
Scusa quale è stato nello specifico l intervento del tuo avvocato?
Te lo chiedo visto che molti qui non sanno come reagire a queste intimidazioni
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Ciao Axel, anche a me ha scritto l’avvocato Robert Fechner in rappresentanza di ELIA LOCARDI. mi stanno chiedendo migliaia di euro. Tu come hai risolto?
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Hi,
I just saw yesterday your article and it happened to us in France from M. Zielinski Marcin asking us a huge amount of € because a “stolen” picture we found on google image about Milano for our website / blog (not so much seen by the way 🙂 )
I just answered that the picture was deleted from our website and he insisted that we are due to pay a compensation to his customer.
I did not answer to this nor signed any letter he wanted us to be signed.
I contacted a french lawyer telling me that theses cases are often “truffe” ..
waiting for the next step I’ll keep you updated.
Thomas
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Hello-I was SO happy to come across this blog post. Two weeks ago my emotional nightmare with Mr. Zielinski began (I’m American, in the US by the way, not sure if any other Americans have dealt with this scum bag??)
Anyhow, almost two weeks ago I was contacted by Zielinski informing me of copyright infringement from one of his clients. I was told that I needed to sign a cease and desist but then that I would also be responsible for damages, legal fees, etc. I replied immediately and said I had removed the image and that I didn’t want any issues, that my blog was quite small and that it makes no money (which is sadly the truth). I’m now just worried and concerned that I’ve made things worse for myself by even initiating any contact.
Well, the deadline to submit the signed cease and desist came and went and it wasn’t until two days after the deadline that I received a second email from Zielinski detailing all that I owed-1200 Euros total (most of it being legal fees???) of course payable to Mr. Zielinski’s “personal” bank account.
I wish from the initial email, I hadn’t panicked (I ended up contacting an American attorney who specialized in copyright) and instead seen through the scam that it was-what lawyer sends an official, first document via email? What lawyer includes their bank account information in email content and on official letterhead?
Also, in the attachment that contained the “power of attorney” nothing was notarized. I don’t know how it’s done in Europe but power of attorney forms need to be notarized, having the notary’s official stamp but then also the signature of two witnesses. This power of attorney that gave Zielinski the ability to act on behalf of the photographer, featured just the photographer’s signature (illegible I may add). But nothing else. This to me also screams highly suspect. Not to mention, it listed Tokyo as the locale, when the photographer is supposedly French, residing in Paris.
And on another of the attachments, an old mailing address of mine was listed. Yes, I know that this information can technically be found by googling me online, the fact that it was such an old mailing address and only tied to my site’s domain registration, leads me to believe they illegally obtained it somehow.
I also have been unable to find the license (or license cost) for the photo. When I go to 500px and to that photographer’s page, I can’t find the offending image (I can’t even find out what he licenses it at).
I plan on ignoring it, but would love to hear back from anyone else, especially if you’re American!
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I’m in a similar situation. Whatever happened to this? I’m also in the US.
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Buongiorno. Grazie Giovani per quest’articolo.
Ovviamente anche a me è arrivata la Mail.
A me addirittura per una foto che ho pubblicato su Twitter.(Quindi che uso commeciale ne avrei fatto)
Al momento sono arrivati a chiedermi più di 5.000 Euro.
A prescidere da avere ragone o torto, penso che i modi siano del tutto illegali.
Non mi preoccupo tanto per me , ma penso a tante persone che hanno ricevuto questa mail e siano psicologicamente fragili.
Io personalmente se mia arriva un’altra mail farò denuncia alla polizia postale per minacce ed estorsione.
Nel frattempo ho anche fatto una segnalazione alle Iene e a Report allegando le mail inviatemi e invito a fare altrettanto. Magari un pò di eco mediatico può fare di più.
Anche perchè da quello che leggo in rete questa faccenda è a livello mondiale.
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Buonasera Alessandro se interessato a condividere la sua esperienza con nostri legali mi contatti pure al 348 8898619
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Scritto all’avvocato che purtroppo, per estrazione sociale e bassa cultura, sono impossibilitato a leggere e comprendere un testo in inglese, pregandolo di scrivermi in lingua italiana
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Non male come risposta! 😉
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Intorno al 20 giugno la mail è arrivata anche all’ente dove lavoro per una foto inserita in una pubblicazione pdf ospitata sul sito. Addirittura nel nostro caso il responsabile era chi aveva commissionato una inserzione pubblicitaria presente nella pubblicazione.
Abbiamo risposto (in italiano) che non firmiamo nulla e che non riconosciamo a loro alcuna autorità per pretendere dei soldi (anche perché non c’è prova che la foto sia della persona che indicano come autore e che questa persona gli abbia dato un incarico).
In ogni caso abbiamo eliminato la pubblicazione dal sito e avvertito l’inserzionista della vicenda.
Staremo a vedere se ci saranno sviluppi.
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Oggi è arrivata la seconda mail con la quale ci chiede di pagare in tutto circa 1270 euro, di cui solo 542 per i danni, il resto per interessi, onorari, spese.
Ovviamente gli abbiamo risposto “picche”
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Buongiorno
Se interessati ad unirvi al nostro gruppo per verificare la legittimità delle richieste pervenute da Fechner vi prego di contattarmi al 3488898619
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Questa mattina è arrivata la “Final letter” (quarta) dopo la quale aprirà la causa (almeno così dice).
Io sto preparando una segnalazione all’ordine degli avvocati di Berlino e a quello federale, oltre che all’associazione degli avvocati tedeschi, alla quale allegherò tutto quanto ricevuto ed evidenzierò che ho il sospetto che di fatto deleghi parte della sua attività a terzi.
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Buongiorno, ricordo a chi fosse interessato a ricevere un consulto legale sulla pratica con Photoclaim di contattarmi al 348 8898619.
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Ciao Leonardo, è valido anche per Picrights?
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Ciao Claudio scrivimi su Wapp che ti metto in contatto con il nostro legale per le info del caso. 3488898619
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Buongiorno Giovanni Come sempre i tuoi aggiornamenti sono chiari, ben esposti e corretti E’ sempre un piacere leggerli Grazie Ti esprimo la mia solidarietà e vicinanza Buona giornata a tutti voi! Patrizia
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Hi,
Nico, the Founder of PhotoClaim here.
If you wish to understand what we do and why we need to do it in order to update your article, be invited to contact us.
What you call phishing, is a requirement by the German law. Photographers are not allowed to sue you directly when you steal a photo and instead are obligated to give you an opportunity to settle outside of court.
Once it’s clear that you’re not interested in that, the lawsuit will follow sooner or later.
You can find a couple of verdicts on https://photoclaim.com/en/verdicts-and-orders/ and specifically for Italy, you may also want to review https://www.iusinitinere.it/la-tutela-del-diritto-dautore-nelle-controversie-transfrontaliere-il-regolamento-n-2421-2015-27233
If we don’t hear from you, then I hope you’ll give an update in this article also once you get to know about the lawsuit in court against you or against the commentators that will take place then.
To all people commenting here:
Don’t steal and you will not have any problems with us.
Best,
Nico
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@Nico,
Thanks for the clarifications. I will update the article very soon with your comments and your point of view. I would have done it anyway, even without threats.
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@Giovanni, Thank you and I’m sorry if it came across as a threat again.
A lawsuit will be solely the result of not settling outside of court, independent of this article, so I have nothing I can threaten you with. I personally actually appreciate your investigative efforts, as I believe such articles are necessary to spread awareness of copyright in general and it will cause more people to pro-actively purchases image licenses instead of grabbing photos of the internet.
I’m just really worried and get a bit wound up I see that people commenting here advising others that we’re all a scam and that things will go away if they ignore it. Court procedures are expensive to the losing party. So yeah, this will cost the photographer time, and it will cost the image user even more money.
Especially since some lawyers make it a business to attract our opponents via SEO, collect quick money from them, write a single rejection letter back to one of our partner lawyers, and let their clients fall when things go to court, not even making a personal appearance at the trial.
I know from an opponent from the UK that he had to consider filing a complaint with the chamber of lawyers in Germany regarding https://hoesmann.eu/copyright-infringement-warnings-by-filipp-bickel/ because of exactly such a situation that ultimately cost him more than 3000€ extra.
This is indeed a very sensitive issue and I understand both sides can easily get emotional about it. The photographer, whose rights are violated again and again, as well as the image user, who might hear about copyright for the first time. But I can fully assure you, that it’s no scam or phishing as some are calling it here, as is proven by the court rulings.
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Gentile Nico.
mi sa che a breve dovrete voi affrontare una bella spesa monetaria per difendervi dal vostro operato ed operato dei vostri avvocati.
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Per Giovanni Ecco la DIRETTIVA (UE) 2019/790 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 aprile 2019 sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale e che modifica le direttive 96/9/CE e 2001/29/CE
Ciao Patrizia
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Buongiorno, anche io ho ricevuto la email di questo avvocato tedesco. Ho risposto subito dicendo di aver provveduto ad eliminare la foto dal sito. Ho ricevuto una seconda email sempre con richiesta di soldi, ed ora finalmente ho trovato questa pagina e letto i vostri commenti. Stessa identica situazione.
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BUON POMERIGGIO A TUTTI VOI.
Sono l’avv.to Emanuele Dalla Palma del foro di Vicenza, con studio in Bassano del Grappa, founder del Centro Tutela Legale. Mi è capitata a livello personale situazione del tutto simile a quelle da voi sopra elencate. Non sto a spiegare nel dettaglio le circostanze, ma le richieste di pagamento di Fechner mi sono pervenute e, alla fine, mi hanno oltremodo stancato ! Ho dunque promosso azione giudiziaria in prevenzione per far accertare l’insussistenza della pretesa creditoria avanzata in nome e per conto del fotografo. Prima udienza slittata, causa covid-19 al giorno 16.07.2020, avanti al locale Giudice di Pace, in applicazione del foro del consumatore ex art. 33 comma 2 lettera u), D.Lgs. 6 settembre 2005 n. 206 (così: Cass. n. 2687/2016, Cass. n. 20304/2015, Cass. n. 5705/2014, Cass. n. 21814/2009). Vedremo come andrà a finire. Ciò nonostante il Fechner non demorde… Intendo di conseguenza presentare a breve denuncia dei fatti in argomentazione presso la locale Procura di Vicenza in quanto nella condotta del Fechner, o di chi muove i fili dietro a tutta questa vicenda, potrebbe esservi un articolato disegno, studiato a tavolino, mirato unicamente a voler trarre profitto da ignari e ingenui utenti internauti, prendendo spunto da una asserita o effettiva violazione di copyright. Parliamoci chiaro, ma per questione di così poco conto chi mai si andrebbe a difendere a Berlino ???? Se non altro per i costi di avvocato che si dovrebbero affrontare per affrontare la difesa del caso ! Come consumatore italiano, oltre che avvocato, ritengo dunque potrebbero sussistere estremi per perseguire penalmente i fautori di questa trovata che, a quanto comprendo, costituisce una miniera d’oro a danno dei non pochi malcapitati. Tale condotta è comunque lesiva dei diritti posti a tutela di noi consumatori italiani in violazione del foro di competenza. Atteso peraltro, da quanto suesposto, la portata internazionale della questione, non essendo l’unico rimasto coinvolto in questa grottesca vicenda, ritengo sia oltremodo fondato e motivato rimettere alla Procura della Repubblica Italiana lo svolgimento di una indagine approfondita, per verificare se vi siano estremi di reato perseguibili ex lege. Io come legale posso anche difendermi in proprio, ma quanti consumatori indifesi stanno perseguitando con questa trovata geniale, trovandosi a dover pagare senza nulla poter o saper opporre ? Scusate ma non ci sto, è più forte di me. Che sia dunque la Magistratura a dirci se tutto questo è lecito oppure no!. Qualora siate interessati potrei inserire, senza spesa alcuna a vostro carico, i vostri nominativi, previa acquisizione preventiva vs autorizzazione formale, quali parti a conoscenza dei fatti e/o di fatti-circostanze similari, inserendo a sostengo delle ragioni esposte una raccolta dei singoli casi che vi riguardano personalmente, in modo da dare possibilità alla Procura di acquisire maggiori elementi di valutazione e di indagine. Come privati poco possiamo fare, ma unendo le forze qualcosa di positivo ne potrebbe scaturire. Quantomeno interessare gli inquirenti affinché abbiano adeguatamente a valutare con maggiore attenzione, sotto il profilo penale, questa assurda vicenda. Che sia la Magistratura a valutare il caso, a noi resta solo la possibilità di affrontare la difesa in sede civile. Sono a completa vostra disposizione, potendomi scrivere direttamente, qualora interessati a fornirmi vs estremi per menzione in denuncia a: avvocato@dallapalma.it. Io, comunque, procederò come sopra indicato, non avendo intenzione alcuna di subire supinamente e sulla mia pelle una simile persecuzione teutonica, o di soccombere ad una abnorme e immotivata richiesta di denaro. Noi italiani siamo duri a morire !
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E’ stato creato un gruppo whatzap ( +39 348 889 8619 ) per quanti vogliono partecipare ad una azione collettiva contro le richieste del fechner.
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Buona sera Vittorio siamo anche noi nella stessa situazione con contro lo stesso studio Fechner. il mio recapito tel 3939021454 Francesco
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ciao Vittorio…io perseguitato da un anno !!!! sono Domenico Scidone…mi aggiungi al gruppo? 347 2123023 grazie a presto
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Buongiorno, anche io ho ricevuto diverse comunicazioni da parte di questo avvocato e ho fatto un esposto alla procura della Repubblica denunciando la situazione
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Gentilissmo Avvocato, ha scritto perfettamente usando parole meravigliose. Il processo contro questo Fechner si è concluso? Cosa ha deciso il Sig. Giudice? Per favore pubblica la sentenza! Siamo tutti giá curiosi di sapere l’esito del processo. O Fechner è andato in seconda istanza?
Ho due casi che sono simili a quelli descritti da moltissimi su questo blog.
Avvocato, Lei stá facendo un grande lavoro, che moltissimi altri avvocati e politici italiani avrebbero dovuto fare. Le foto pubblicate su internet senza il segno del copyright sulla foto sono creative commons, cioè di tutti.
Carsissom Avvocato Dalla Palma, migliaia di Italiani contano su di Lei! Lei fá un lavoro importantissimo, per poter chiudere una volta per sempre con questi tedeschi! Ha perfettamente ragione: noi Italiani siamo durissimi!!!
Buona giornata
Gigi
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Son la direttrice responsabile di una testata on line locale in Veneto, è successo anche a noi con una foto ufficiale presa dalla pagina fb di un evento di cui eravamo media partner e che il fantomatico avvocato Fencher afferma attribuibile a una ungherese residente a Vicenza. Foto peraltro di scarso valore artistico quindi ce cifre proposte sarebbero in ogni caso sproporzionate. Siamo al secondo ultimatum, ma il nostro avvocato ci ha spiegato di non pagare. Sto valutando di segnalare la cosa all’Ordine dei giornalisti. Nel caso, utilizzerò anche questo esaustivo articolo. Grazie!
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Buongiorno cari compagni di sventura Mi è arrivata la 3° lettera. Questa volta c’è l’IBAN del fotografo, nel mio caso greco, ed il conteggio secondo la legge tedesca dei costi relativi alla pubblicazione della foto ( da febbraio 19 ) Nell’elenco,tra le altre, ci sono circa 800 euo di spese legali ( !!!!) interessi e supplemento per e-shop che non ho ….e che non ci volete mettere l’ iva greca al 24% ? Cosi sommando i primi 5001 richiesti andiamo oltre 8000 euro Nauturalmente se fornisco la mia partiva iva mi deducono l’ IVA per reverse charge ma che gentili!…A questo punto parlo con un’avvocato che si è occupato di copyright gli espongo sicura la situazione dal mio punto di vista e lui mi risponde che : l’aver inviato da photoclaim la mail di Fechner è una pratica commerciale scorretta ma non illegale che da parte mia l'”abuso” c’è stato e che in sede europea con la nuova rigidissima legge sul copyright potrei esser “condannata” con sentenza valida in Italia…. come se l’abuso del copyright ( di cui sul mio caso ho anche forti dubbi) prevalesse su pratiche commerciali scorrette,violazione della privacy, richieste infondate di soldi , per ottenere le quali oltrettutto ci si fa forti del proprio ruolo per infondere un clima di paura nello sprovveduto ricevente ( forse questo è anche un reato in Italia) ma vi pare possibile tutto questo ???
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Scusa, ti fai dire dal tuo avvocato quale sarebbe questa “recentissima” legge sul copyright?
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Buongiorno, se nessuno è in contrario, mi faccio promotore di raccogliere i vostri contatti, creare un gruppo w/app e comunicare le nostre intenzioni di indirizzare al mittente di queste email una diffida congiunta da parte di un avvocato collegato all’associazione consumatori. La faccenda è andata fin oltre la decenza e bisogna far muovere le autorità e se sarà il caso richiedere dei risarcimenti
Scrivetemi i vostri contatti al 3488898619
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Ciao a tutti, ad oggi ho ricevuto 4 emails. Nonostante io non abbia mai risposto, fatto arrivare tutto nello spam e dallo spam al cestino, nella penultima mail il Fechner mi intimoriva dicendo di non credere a ciò che potevo trovare online, ovvero che non aveva l’obbligo di scrivermi in italiano e che potevano giudicarmi in un tribunale tedesco. Nell’ultima mi avvertiva che avrebbe fatto partire la lettera al tribunale tedesco, che mi avrebbe condannato al pagamento (riportando numerosi link di sentenze). Anche a queste emails non ho mai risposto ed ho segnalato alla polizia postale. Oltre a trovarmi in ginocchio per un’attività mitragliata dal Covid ed avere subito la sofferenza della perdita di una persona cara, mi ritrovo anche a subire le vessazioni di questo sedicente avvocato. Se decidete di fare una class action ci sono!!
Nel frattempo attendo che mi scriva una raccomandata con ricevuta di ritorno, a quel punto mi spiegherà dove avrà trovato il mio indirizzo e me lo spiegherà in un tribunale italiano, perchè lo denuncerò io….
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Ancora una volta leggere il tuo ultimo aggiornamento e i commenti più recenti mi conforta perché CENSURATO (niente insulti, per favore, Giovanni) oggi mi ha mandato una seconda lettera CENSURATO. (e due) Non saprei dire se mi ha anche contattato ancora via email, perché ho definitivamente chiuso l’indirizzo al quale mi ha scritto la prima volta.
Tra l’altro, facendo una ricerca Whois, non vengono forniti i dati di contatto del titolare del sito per via della legge sulla privacy, quindi viene anche da pensare che F. & Co. se li siano procurati in maniera illegale.
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Buonasera,
anche io ricevuto 2 mail “belliche” (dove pare abbia fatto tesoro delle risposte legali ricevute) e una lettera (non raccomandata, praticamente una copia della mail); in nessuno pero’ mi si indicava la foto incriminata. Io sono un agente di viaggio, le foto sul mio sito sono molte e avrei potuto commettere un errore in buona fede, anche se cerco di fare molta attenzione . IN prima istanza ero abbastanza preoccupata , il Covid ha messo in ginocchio il turismo e ricevere quella mail è stata una doccia gelata. Le vostre testimonianze mi hanno un po’ rinfrancato, almeno per questa problematica. Ringrazio Giovanni per aver segnalato la cosa e tutti voi per i vostri commenti.
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Buonasera,
anche io ricevuto 2 mail “belliche” (dove pare abbia fatto tesoro delle risposte legali ricevute) e una lettera (non raccomandata, praticamente una copia della mail); in nessuno pero’ mi si indicava la foto incriminata. Io sono un agente di viaggio, le foto sul mio sito sono molte e avrei potuto commettere un errore in buona fede, anche se cerco di fare molta attenzione . IN prima istanza ero abbastanza preoccupata , il Covid ha messo in ginocchio il turismo e ricevere quella mail è stata una doccia gelata. Le vostre testimonianze mi hanno un po’ rinfrancato, almeno per questa problematica. Ringrazio Giovanni per aver segnalato la cosa e tutti voi per i vostri commenti.
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Avviso tutti che nell’articolo c’è un nuovo aggiornamento, datato oggi, con una sintesi di segnalazioni e commenti interessanti e utili per decidere come gestire la vicenda.
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Io suggerirei di fare un gruppo whatsapp e di aggiornarci.
Io ci sono per qualsiasi cosa. Questo è il mio numero se qualcuno crea un gruppo
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3401010108
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Mi unisco alla lista. Ogni commento si applica in maniera identica al mio stesso caso. Ho informato gli avvocati di Altro Consumo. Propongo una class action.
Ho informato del caso anche la Polizia Postale della mia città che ha registrato il caso (le segnalazioni sono state molteplici).
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Ciao Mario, sono un “perseguitato” anch’io…cosa ti ha detto la Polizia Postale?…eventualmente se c’è da fare un’azione legale io ci sono….chiunque voglia aggiungersi lo comunichi
Grazie un saluto
Domenico info@mishatravel.com
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Ciao Domenico, contattami al 3488898619. Stiamo raccogliendo le adesioni per un’azione legale congiunta.
Grazie
Leonardo
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Buongiorno a tutti i compagni di sventura Volevo chiedervi se avete per caso avete controllato le proprietà dei pdf e della mail che vi è arrivata Nel mio caso l’indirizzo email robert.fechner@photography-defender.com, in realtà non esiste, ed è un reindirizzamento dell’indirizzo robert.fechner@photoclaim.com mentre gli allegati, firmati a nome dello studio legale “Fechner Legal”, sono in realtà stati realizzati da XXXXXXXX, come riscontrabile nelle proprietà del documento, che è “XXXXXXX” del sito di Photoclaim. Il titolo dei documenti è “XXXXXXXXX”, un webdesigner che probabilmente ha disegnato il formato della mail. Quindi né le email né i documenti allegati sono stati creati o inviati dallo studio legale Fechner Legal Inoltre la fima finale di Fechner nel documento è un immagine copia incolla tutto è gestito da photoclaim! Il mio dubbio è non è che loro mandano centinaia di mail e poi chi risponde lo passano direttamente allo studio dell’ AVV Fechner? Quindi i miei dati ,come i vostri, sono stati utilizzati da photoclaim questo è legale ? In attesa vs grazie ciao Patrizia
EDIT. Gli XXX sono stati inseriti da Giovanni su richiesta di Photoclaim, a tutela della privacy dei suoi dipendenti, richiesta che mi è parsa accettabile e dunque ho proceduto ad oscurare nomi e cognomi ma a lasciare intatta la sostanza, che mi sembra molto interessante.
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Grazie Patrizia, molto utile questa tua verifica, la inserisco nel pezzo, come aggiornamento a oggi.
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Buonasera, volevo unirmi a VOI nella sventura. Anche NOI abbiamo ricevuto la sperimentate e-mail del “famoso” avvocato tedesco. Dico NOI perché sono un tesserato di un’associazione sportiva (A.S.D.) iscritta ad una federazione sportiva e riconosciuta dal CONI. Nel 2018 sulla ns. pagina facebook, per una quindicina di giorni abbiamo messo in copertina una biglietti di auguri di buone feste, utilizzando come sfondo della stessa, una foto presa da un manifestino pubblicato da un’agenzia di viaggi. La foto era adatta al nostro scopo, visto che poi abbiamo aggiunto il nostro logo e aggiunto anche una scritta di auguri. La foto naturalmente NON riportava nessuna indicazione di COPYRIGHT e non era indicato l’autore della foto. Il 12 marzo riceviamo la prima e-mail a cui diamo risposta cercando di capire e trattare ecc. (TUTTI conoscete bene le pretese) a NOI chiede €. 1650 euro e rimozione della foto. Noi logicamente abbiamo contestato il tutto e ad ogni suo chiarimento ne contestavamo un’altro. Ad esempio: nessuna indicazione per risalire all’autore della foto – l’uso fatto NON era commerciale – perché il fotografo o suo agente NON ci aveva comunicato dell’utilizzo improprio dell’immagine – della giuristrizione siamo italiani e il fotografo è italiano, cosa c’entra un tribunale tedesco – non abbiamo fondi disponibili alle sue richieste – siamo un associazione senza scopo di lucro e il nostro bilancio lo dimostra. Tutto questo sempre ponendoci da “ignoranti” le comunicazioni sono arrivate a 13. Ultimamente ci inventiamo le cosa più assurde ma anche in certo modo credibili. Chiusi per Covid oppure il nostro associato che parlava inglese si è ammalato, quindi possiamo dialogare solo in italiano. Ma l’esperto avvocato tedesco è incappato in uno scivolone. Infatti quando ci ha chiesto quanto potevamo offrire per saldare il tutto, la nostra offerta è stata pari a quella che avevamo dichiarato a bilancio l’anno precedente e depositato. La somma è pari a 48 euro.!!! L’avvocato sorpreso e quasi offeso ci ha chiesto di mandargli una scansione della dichiarazione dei redditi!!!!! Se NON ci sbagliamo l’avvocato è “querelabile” per la legge che regola la privacy, solo un tribunale può chiedere eventualmente questo documento. Ci uniamo al “GRUPPO” e disponibili per qualsiasi azione contro questi individui. Saluti
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Buonasera a tutti, sono in contatto con un avvocato collegato all’associazione dei consumatori che sta riesaminando la mia pratica. Io mio contatto per che volesse avere maggiori dettagli è 3488898619.
Io spero che se uniamo le forze li mettiamo sotto questi “signori”
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La mia storia è questa lo scorso anno un fotografo di Bressanone mi ha chiesto la somma di 900 € per una foto del muro di cinta del Museo retico della Val di Non , foto presa da un sito di promozione della Valle in cui non era citato nè il nome dell’autore nè che fosse coperta da copyright, essendo praticamente identica a decine di altre che si trovano in internet ho chiesto che mi si domostrasse la proprietà, in ogni caso ho rimesso dal mio sito sia la foto ( vista l’assoluta insignificanza ) che adirittura la pagina perchè pubblicizzava una escursione scaduta. La sua risposta è stata che avrebbe dimostrato la sua proprietà se ce ne fosse stato bisogno in sede legale. La cosa finisce lì, dopo un anno , nei giorni scorsi mi arriva da pagare più di 2.000 € dall’avvocato Fechner sempre per questa foto . Ho dato tutto ad un avvocato , ma sono ben disposto a collaborare per azioni comuni contro queste pratiche.
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Ciao Vittorio
contattami al 3488898619. Stiamo raccogliendo le adesioni per un’azione legale congiunta.
Grazie
Leonardo
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Ciao a tutti, stessa situazione anche a me con lettera ricevuta tramite posta ordinaria la scorsa settimana proveniente daCopytrack di Berlino per una foto di una Vip condivisa su un blog all’interno del sito di party dedicati alle future mamme e intimidazione a pagare entro il lunedi successivo…(foto condivisa da un altro articolo e quindi utilizzata con leggerezza). Il 26 maggio martedì) è arrivata anche un’e mail che non ho aperto, ma avendo la mia amica fatto l’accesso al loro sito per vedere l’ammontare dell’importo, ovviamente Copytrack sa che abbiamo ricevuto la lettera. Impaurita ho scritto proprio all’ufficio legale trovato sul sito di cui avete parlato https://sos-recht.de e chiedono 350€ per risolvere la questione. Gli ho affidato il mandato, ma poi grazie a un ‘amica ho trovato questo forum e quindi …che faccio? Proseguo? Ormai ho affidato il mandato a questo studio legale perchè intimorita ….io e la mia amica abbiamo anche contattato un avvocato italiano, ma purtroppo non ci ha minimamente parlato del Regolamento UE 1215/2012 …Insomma davvero non so che fare.
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Salve, visto l’articolo molto interessante riporto la mia esperienza.
L’avvocato in questione ha mandato una mail praticamente identica a questa a gennaio 2019. L’unica differenza è che non c’era la richiesta di compilare e reinviare un documento, ma per il resto era uguale.
Come prima cosa ho eliminato la foto in questione dal post, ma non ho dato nessuna risposta. A cadenza di un mese circa sono arrivate mail sempre più minacciose, con aumento di tariffe ogni volta. Questo fino circa a giugno 2019, la data in cui è arrivata l’ultima in cui mi si dava l’ultimatum, dopodichè più nulla.
Ormai è passato quasi un anno e il soggetto non si è più fatto sentire.
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Buongiorno a tutti,
mi ritrovo in una situazione del tutto analoga a quella da voi descritta. Sono il titolare di una pizzeria contattato mezzo pec (ormai è la terza) prima dal fotografo ed ora dal suo legale che mi intimidisce il pagamento di circa 1700€ entro la fine della prossima settimana.
Dopo la risposta del mio legale, la situazione è andata avanti.
Vi chiedo sulla base delle vostre esperienze se:
1) qualcuno è mai stato citato in giudizio in italia?
2) vale la pena segnalare l’accaduto alla polizia postale?
3) cosa mi consigliate di fare? Continuo a far rispondere al mio avvocato?
Grazie,
Dariush
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Buongiorno a tutti,
mi ritrovo in una situazione del tutto analoga a quella da voi descritta. Sono il titolare di una pizzeria contattato mezzo pec (ormai è la terza) prima dal fotografo ed ora dal suo legale che mi intimidisce il pagamento di circa 1700€ entro la fine della prossima settimana.
Dopo la risposta del mio legale, la situazione è andata avanti.
Vi chiedo sulla base delle vostre esperienze se:
1) qualcuno è mai stato citato in giudizio in italia?
2) vale la pena segnalare l’accaduto alla polizia postale?
3) cosa mi consigliate di fare? Continuo a far rispondere al mio avvocato?
Grazie,
Dariush
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Parole sante! questi si sono trovati entrambi 2 lavori….uno manda le lettere minatorie e l’altro si propone di salvare i clienti accusati da Fechner!! Penso che se ci uniamo facciamo finire questa farsa…
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Comunque se anche voi come me avete usato una foto in buona fede che non riportava nessuno degli elementi elencati nell’ Art. 90 della legge sul Diritto d’autore TITOLO II DISPOSIZIONI SUI DIRITTI CONNESSI ALL’ESERCIZIO DEL DIRITTO – CAPO V Diritti relativi alle fotografie che recita : gli esemplari della fotografia devono portare le seguenti indicazioni:
1) il nome del fotografo, o, nel caso previsto nel primo capoverso dell’art. 88, della ditta da cui il fotografo dipende o del committente;
2) la data dell’anno di produzione della fotografia;
3) il nome dell’autore dell’opera d’arte fotografata.
Qualora gli esemplari non portino le suddette indicazioni, la loro riproduzione non e’ considerata abusiva e non sono dovuti i compensi indicati agli articoli 91 e 98, a meno che il fotografo non provi la malafede del riproduttore.Quindi, per la legge italiana, non abbiamo commesso nessun abuso del copyright e non siamo soggetti a nessuna sanzione… l’unico abuso mi sa che lo fa l’ Avvocato tedesco…è chiaro che se rispondiamo singolarmente cadiamo nella sua rete l’ideale sarebbe una risposta collettiva attraverso trasmissione TV od associazioni di difesa del consumatore …o quello che credete meglio
Un saluto a tutti Patrizia
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Buongiorno Della serie mi piace andare a fondo delle cose ho continuato a cercare info sull’ avvocato Fechner e mi è spuntato un sito https://sos-recht.de/abmahnung/robert-fechner/ di un altro avvocato tedesco che ( traduzione google) si presenta così Hai ricevuto un avviso da Robert Fechner?
Hai ricevuto una lettera di avvertimento da Robert Fechner via e-mail? Si dice che tu abbia violato i diritti d’autore e i diritti personali di un fotografo usando una fotografia? Ora dovresti pagare diverse centinaia o diverse migliaia di euro? Molti dei nostri clienti sono inizialmente scioccati dalle richieste di un avviso da parte della legal Fechner. Non c’è da stupirsi: le richieste vanno spesso in migliaia di euro. Da molti anni forniamo consulenza e rappresentiamo clienti che hanno ricevuto un avviso dallo studio legale Fechner Law per violazione del copyright. Abbiamo una vasta esperienza. Possiamo aiutarti!
La consultazione iniziale è gratuita. Pazzesco….che sia tutta una cosa organizzata ? che anche questo sia della partira ? ma come possono esser permesse tali pratiche in Germania ? Ma da quanto dura questa cosa? l’ avv Carl Christian Müller dice da 15 anni…non ho parole
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Buongiorno, nonostante le lettere del mio legale, l’avvocato Zielinski, collega di Fechner, continua a scrivere e adesso inizia a contrattare sulla richiesta passata da oltre 5000 euro a 1500 euro se pagati subito. Penso che un’azione deve essere fatta per fermare questi continui soprusi. Una denuncia collettiva presso la Polizia Postale, o addirittura la possibilità di far muovere Striscia o Le Iene, che hanno anche capacità economica maggiore, potrebbe essere un freno a questi signori. Chi ha ricevuto le lettere nei mesi scorsi ci segnali come sono andate a finire. Interessante anche il contatto che ha evidenziato Patrizia relativamente all’Ordine degli Avvocati tedeschi…potrebbe essere una strada comunque da percorrere per segnalare che lo stesso Ordine non si sta facendo una bella pubblicità in giro per il mondo
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Ciao a tutti Anche a me come a voi è arrivata la mail di Robert Fechner che effettivamente è un avvocato di Berlino come si vede qui https://anwaltauskunft.de/service/uber-uns è regolarmente iscritto all’ordine degli avvocati tedeschi che si chiama DAV ed ha anche una sezione italiana http://www.dav-ita.org/contatti.html Non ho però trovato come poter fare una segnalazione che per competenza dovrebbe essere DAV Berlin magari se riusciamo a trovare il modo possiamo farla tutti insieme in atteesa vostre grazie
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Ciao a tutti.
Scrivo a nome di una fondazione senza scopo di lucro. L’avvocato Fechner non ci dà tregua da circa 2 mesi. Sostiene che il nostro sito abbia utilizzato un’immagine coperta da diritti d’autore (il web master l’aveva prelevata da pixabay). Abbiamo rimosso l’immagine incriminata e dopo una prima mail di scuse io ho deciso di non rispondere più ignorando le mail.
Però lo stato di ansia in cui ci ha messo è notevole.
Le cifre richieste hanno del pazzesco…come se la foto fosse stata fatta da Helmut Newton.
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Ricevuto anche io missiva.
Non esiste alcuna giurisdizione tedesca, loro infatti cercano di far firmare quietanza dove ci si impegna a non commettere più la violazione (e nella quietanza si accetta il foro di Berlino come competente a conoscere della controversia).
Non può fare alcuna causa in Germania e non può essere applicabile la legge tedesca (il suo cliente è un fotografo italiano). È una accozzaglia tra lui ed il suo cliente, un fotografo che inizia per la K, che cercano di spillare soldi in questo modo alla Gente. Minacciando un male ingiusto (una denuncia penale ed una azione in Germania, che non si può fare) e chiedendo una somma ingiusta secondo una quantificazione esagerata, integra anche i reati CENSURATO PERCHE’ POTENZIALMENTE DIFFAMATORIO (Giovanni) con grande probabilità. Bisognerebbe segnalare questo avvocato all’ordine degli avvocati tedesco e depositare qui una denuncia querela nei confronti del suo cliente e suo. Così magari la smettono di CENSURATO. Usate anche tutti la loro pagina di Google my business per lasciargli recensioni negative, perché questo CENSURATO, anche in periodo di coronavirus, è vergognoso. Io mi sono rivolto ad uno studio legale che mi ha rappresentato ed ha risposto formalmente (mi chiedevano diverse migliaia di euro, ingiustamente ).
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Ciao gente cara! Vengo dalla Bulgaria e scrivo questo traduttore di Google. Voglio solo dirti che questo avvocato mi sta facendo lo stesso e vuole 6500 € per una foto. Sono riuscito a contattare dozzine di persone in Bulgaria con le quali fa lo stesso. Sono CENSURATO PERCHE’ POTENZIALMENTE DIFFAMATORIO. Seguo da vicino l’argomento.
Sono con te e grazie per avere questo articolo e questi commenti!
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Buongiorno a tutti…entro di diritto nella famiglia “contro Mr Fechner”…Ho ricevuto lettera via mail con relativo allegato…a proposito di una foto pubblicata sul mio sito anni fa ….ho capito che la cosa non era molto lecita ma sicuramente aveva l’ aria di XXXXXXX (brano censurato per potenziale diffamazione, Giovanni)…girando in Internet per capire di più, ho trovato questo sito , e ringrazio davvero Giovanni Franchini per la sua chiara esplicativa esposizione della vicenda a Lui capitata e relativa risposta a questo XXXXXX avvocato, e grazie anche a tutti Voi per aver esposto ognuno il proprio pensiero e le azioni intraprese (o non)….teniamoci in contatto.
Io risponderò tre righe a questo XXXXXXX (niente insulti per favore, Giovanni) invitandolo a sparire ; se dovesse continuare, vedrò il da farsi…magari unendoci tutti in una lettera comune di minaccia ,naturalmente scritta da un Legale.
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The problem is that I have no idea who the “photographer who is protecting” is. I have no reference name and the “dear lawyer” never wanted to give it to me.
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It should be in the first sentence of the first mail/email they sent to you 😉
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Count me in for the Italian translation. Sending the email.
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Io mi unisco a voi, fatemi sapere… sta diventando una situazione insostenibile. Soffro di problemi d’ansia ed ho perso il sonno e la salute ç_ç
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Ciao
contattami al 3488898619. Stiamo raccogliendo le adesioni per un’azione legale congiunta.
Grazie
Leonardo
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Ciao a tutti, ho fatto una ricerca approfondita sul web ed ho trovato che questo avvocato impaurisce le persone in tutto il mondo. Ho trovato forum USA, della Spagna, del Messico, in UK, in Italia (e sopra ho appena letto che è successo anche in Romania). A volte ha anche scritto a casa delle persone semplicemente stampando e inviando la mail inviata in precedenza. Il suo modo di agire è decisamente XXXXXX (niente diffamazioni, per favore, Giovanni). Per quanto chi ha un carattere più forte possa ignorarlo ed attendere che lui agisca nei termini di legge previsti dal regolamento UE, nella moltitudine c’è chi, avendo già altri problemi, si è talmente spaventato da vedersi costretto a pensare al suicidio perchè non in possesso del denaro richiesto. Parlo di persone che hanno condiviso una foto totalmente in buona fede e senza che il download facesse comparire il copyright. Può sembrare esagerato, ma sul web le persone sono tutte diverse; il tedesco scrive a tutti indistintamente, in tono arrogante e minaccioso e cercando in tutti i modi di estorcere una firma che poi si tradurrà in denaro. Visto che la cosa è mondiale, sarebbe utile unirsi tutti e poterlo denunciare raccogliendo firme da tutto il mondo, per far sì che questo soggetto venga stoppato e per aiutare anche chi non è psicologicamente forte e preparato a non farsi impaurire da questi metodi. Giovanni Franchini, le ho scritto in privato su messanger, ma non ho ottenuto risposta. Le ho anche inviato una mail dal suo modulo contatti. Uniamoci in class action e aiutiamo anche chi può essere spaventato a non sentirsi solo. Spero la pensiate come me.
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Mi raccomando se decidi di fare qualcosa che fammi sapere che la mia parte la faccio volentieri.
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Ciao
contattami al 3488898619. Stiamo raccogliendo le adesioni per un’azione legale congiunta.
Grazie
Leonardo
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Ci sono anche io. Potete contare anche su di me.
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Se qualcuno porta avanti qualcosa nel limite della mia possibilità darò il mio contributo.
Lo vedo anche con un attacco alla creatività che internet ha saputo liberare. Nessuno è contro il riconoscimento dei diritti d’autore ma bisogna che ci siano paletti ben precisi: se uso per errore una foto di pochi pixel per un articolo che viene visualizzato sì e no 300 volte non puoi chiedermi 4000€
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Anche io, nel limite delle mie possibilità, ci sono assolutamente.
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Hi guys, I got a letter from this lawyer too (I’m from france). As my job is to make websites appears on the first page of google, and as I am really REALLY pissed off, I have the project to make a website to tell everyone that they SHOULD NOT PAY these NIENTE INSULTI (Giovanni)
So when people will search on google “fechner” like we all did, the first website they’ll see will be our. This will destroy their business 🙂 But I’ll need your help :
I’m currently in touch with a lawyer trying to find the legal weakpoints and some advice for the website to make it as efficient as possible. If someone already did that, please send informations to copy_wrong@protonmail.com
I’ll make the website in French but I’ll need help to translate the website in many languages. If you’re ready to help please send me an email as well.
In the meantime the best options is that EVERYONE reading this is to send email to the photographer they are “protecting” to explain them the situation. You’ll find the name at the beginning of the mail/email they sent. Don’t be agressive, they might not be aware of what is going on behind their back. Just ask them to stop. Do it from anonymous email, better safe than sorry.
Together, we’ll destroy them.
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ragazzi mi unisco anche io alla lunga trafila di persone minacciate da questo avvocato.
Sarei anche io dell’idea di unirci per compiere un’azione legale nei suoi confronti. Come possiamo fare?
federica
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Hello. This lawyer does not send this threatning emails to italy only. He sends them worldwide. I am from Romania – i have a travel agency and i have received the same email as you wanting around 3000 euros. A lot of people from Romania have received this king of emails and letters. This guy must be reported to the police or to the german state. This si extorsion. He probably sent these mails to milions of people worldwide.
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Mi unisco anch’io alla lunga lista di coloro che hanno ricevuto la mail. Nel nostro caso anche via pec per una foto apparsa nel nostro sito (agenzia di viaggi) su un programma word nel 2017 in un formato di cm 1 x2 (praticamente poco più di un francobollo). Naturalmente non avevamo idea dell’autore avendo preso la foto da un sito del Sudtirol. Comunque ti volevo ringraziare perchè quanto hai pubblicato ci è molto utile. Abbiamo inviato una prima breve risposta all’avvocato a cui non abbiamo intenzione di dare ulteriore seguito. Sono d’accordo per la tutela del copyright, a cui sicuramente bisogna prestare più attenzione ma non è certo questo il modo e soprattutto i costi. Non credo sia una buona pubblicità neanche per l’autore delle foto che potrebbe agire in maniera diversa guadagnando il giusto.
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ciao, posso sapere se la pec te l’ha scritta con tutti i canoni legali previsti dalla legge italiana? O te l’ha scritta in inglese ?
Grazie
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L’ho scritto sopra e lo ripeto: LASCIATELO PERDERE E NON RISPONDETE ALLE SUE EMAIL ANCHE SE LA VOGLIA DI OFFENDERLO FORTEMENTE C’E’ SEMPRE!
Nell’ultimo mese mi ha scritto 2 volte per 2 casi simili…assolutamente legali.
Andate sul famoso sito 500px.com, aprite una qualsiasi foto, cliccate sui 3 puntini e poi su “share”…vedrete che c’è “copy link” o “embed”….questo è assolutamente legale, è come condividere un video di youtube.
Nel mio sito ci sono molte foto di 500px che, se cliccate, rimandano al loro sito….è legale!
Bene…costui mi sta scrivendo di aver violato il copyright di diverse foto ma è ovvio che non conosce le regole di 500px e della condivisione.
Su 1000 email che scrive, sicuramente troverà 200 persone disposte a pagare….si chiama SPAM!
Ho letto di diverse persone che di fronte ad una richiesta di 7000 euro ne hanno patteggiate 400-500….a lui va bene lo stesso, l’importante è fare paura con un foglio di carta scritto bene che tanto qualcuno ci casca sempre!
NON RISPONDETEGLI, DOPO 4-5 MESI NON VI SCRIVERA’ PIU’!!!!!!!
Ps. Che sia chiaro che io sono per la tutela del copyright, ma a tutto ci deve essere un limite.
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Stesso problema. Foto presa da internet ammetto con una certa superficialità per un articolo su web. Ha iniziato a scrivermi l’avvocato Filipp Bickel 2 anni fa. Dopo un anno di silenzio si fa vivo l’avvocato Robert Fechner asserendo una malattia del primo che gli ha passato la pratica. Richiesta di stessi esosissimi importi. Ho fatto scrivere all’autore da un mio amico chiedendo il fee per la licenza: 40 US$ ! Armato di questa sua email attendo le mosse dell’avvocato. pronto ad affrontarlo IN ITALIA davanti a un tribunale a cui dovrà spiegare come una foto del valore dichiarato di quaranta dollari possa lieitare ai valori da lui indicati.
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Grazie del commento, Federico. Potrebbe essere una buona idea quello di scrivere direttamente all’autore della foto, concordare un compenso basato sulla realtà e non sui calcoli molto immaginari di Fechner e pagare direttamente il fotografo, dopo aver ricevuto una liberatoria all’uso da inoltrare a Mr Fechner.
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A me é arrivata una lettera di carta via posta( non raccomandata). Avevo usato la foto nel 2018 e dopo richiesta del fotografo L avevo rimossa subito. La foto l avevo trovata su google images e pensavo che per dimensioni ridicole come 1300 px non valesse il copyright (é come ascoltare una canzone da un grammofono nel parallelo musicale).
Adesso mi arriva questa lettera di Fechner con cifre assurde per una immagine a corredo di un articoletto che ha fatto meno di 400 visualizzazioni totali.
Che fare nel caso di lettera di carta?
Ci riuniamo noi tutti insieme per mandare un segnale forte all avvocato berlinese?
In questo periodo quelle cifre sono il netto che mi resta in tasca in 12 mesi di lavoro.
Grazie a tutti, Fabio
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Mi pare di avere capito che pagare o non pagare non fa nessuna differenza e questo avvocato perdura con richieste anche a distanza di tempo.
Nessuno ha mai pensato o si è rivolto ad un giudice di pace? Una soluzione in via quietativa non potrebbe portare ad una soluzione definitiva?
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Ragazzi mettere nello spam queste mail e chiudete qui la vicenda.
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Qualcuno ha mai pensato di trattare direttamente con il fotografo scavalcando l’avvocato tedesco ? Magari facendosi aiutare da un giudice di pace concordando un importo congruo, se non erro il giudice di pace è gratuito fino ad un certo importo.
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Mi dispiace ma non funziona così. Loro SPERANO che tu agisca in questo modo. Se non rispondi procedono con la segnalazione al tribunale tedesco e ti arriva la notifica per presentarti in Germania dal loro “giudice di pace”. Per te significherebbe contattare un avvocato italiano + un referente tedesco (costo 900-1000 Euro).
Non ti presenti? Automaticamente diventi “colpevole” e sentenziano il risarcimento economico che dovrai pagare (salvo non avviare una causa ancora più costosa).
Quello che va fatto è rispondere dimostrando la propria “regolarità” in quanto fatto (ovviamente do per scontato che non siano stati fatti illeciti sul copyright).
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Per Giovanni.
Ho provato a contattare nel mio caso il fotografo, ma sono istruiti nel NON RISPONDERE. Molti fotografi nemmeno sanno che pratiche intimidatorie utilizzano in Photoclaim ed i loro avvocati, per estorcere soldi.
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Grazie Giovanni, articolo ben scritto e utile.
Premetto che questo avvocato mi ha contattato diverse volte ed ho sempre pagato una cifra al di sotto di quella richiesta, andando a patteggiare, perché credo che le opere e gli sforzi altrui vadano sempre pagati. Adesso mi ha contattato nuovamente e questa volta preferisco andare avanti fino in fondo.
Premetto che non sono un avvocato, però, mi sono informato molto in questi anni (diverse consulenze legali anche specializzati in copyright).
Partiamo col dire che: sono convinto che la giurisdizione debba essere quella della sede del convenuto. Al massimo può sorgere una diatriba tra lo stato dove è residente l’autore della foto e la residenza del convenuto (non sto qui a riportare le leggi).
Vorrei analizzare con voi la richiesta.
1) Si applica una tariffa per l’uso della foto basato su MFM-tables (ditta privata di marketing). COMMENTO: Credo che l’autore debba dimostrare che realmente vende foto a quel prezzo (un tariffario pubblico, delle fatture emesse e pagate, ecc…). E’ un po’ come dire: “ti becco in un negozio a rubare, pagami l’opera e non ti denuncio”. Ma l’opera deve avere un prezzo ben definito che di certo non è basato su un listino di una ditta tedesca.
2) Applica il 100% del primo importo perché non è specificato l’autore. COMMENTO: Chi dice questo? Bisogna che l’autore provi il danno subito dalla mancata attribuzione e che il danno abbia una natura patrimoniale.
3) L’avvocato vuole una percentuale per la transazione basato sul totale della disputa. COMMENTO: Non sta in cielo ne in terra che debba pagare delle spese legali in questa sede. In più se andiamo ad analizzare il totale della disputa è dato dal valore della foto (punto 1 e 2) + “Order to Cease and Desist”. Cos’è quest’ultimo? Un documento dove si accetta la responsabilità e che se la foto verrà ripubblicata si dovrà pagare la cifra X. Quindi l’avvocato vuole essere pagato per “se forse si ripubblicherà la foto in futuro?” -_-
Penso sia chiaro ed evidente che è un sistema automatico e ben oliato (che si è evoluto negli anni). I fotografi si rivolgono a Photoclaim per “essere tutelati” il quale appoggiato da avvocati (qualcuno ha controllato la reale esistenza?) fa partire delle email automatizzate (con un funnel ben definito).
Ritengo (ed anche diversi legali me lo hanno confermato) che una richiesta di risarcimento danni formulata in questi termini da controparte, potrebbe essere oggetto di una querela da presentare presso la Procura della Repubblica NIENTE FRASI POTENZIALMENTE DIFFAMATORIE (Giovanni).
Credo e ribadisco che la tutela del diritto d’autore è importante ma penso non sia questo di certo il modo migliore per farlo.
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Si, la “sovratassa” del 100% per la mancata indicazione dell’autore è una delle più inaccettabili tra le richieste avanzate. Ma anche qui l’intento potrebbe essere: ti faccio un conto mostruoso, per poi scontarlo facendolo passare per conveniente, ma siamo sempre nell’ambito dell’ampiamente discutibile non di una transazione economica.
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Io nel dubbio ho fatto una segnalazione a “Striscia la Notizia”. Dobbiamo tutelarci e trovar il modo di far uscire allo scoperto questo tizio che sta rovinando la vita di troppi di noi!
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Arrivata a fine marzo con tono perentorio una mail in cui mi si chiede di pagare oltre 2 mila € (al posto di circa 7.500 €) entro 31/3 direttamente sul conto personale di questo avvocato per aver utilizzato una foto che non sapevo fosse coperta da copyright. Essendo il secondo avviso mio marito chiede di che cosa si tratta e puntualmente gli viene mandata la mail con la prima richiesta. Premetto che ha costruito dei portali dove chiunque può registrarsi senza pagare nulla e senza scopo di lucro. Ci spaventiamo e togliamo la foto incriminata immediatamente e addirittura elimino il sito perché superfluo. Per sicurezza fa scrivere una lettera da un avvocato ma praticamente subito viene risposto dall’avvocato che la cancellazione del sito non mi discolpa dall’utilizzo illegale della foto. In accordo con il legale decidiamo di non controbattere più tanto l’hafatto solo per ribadire le nostre posizioni tanto a lui non interessa capire. Questo tizio a mio parere fa del terrorismo psicologico, in un momento come questo il suo comportamento di suoi mezzi sono veramente riprovevoli. Ci spaventa il fatto che possa continuare per anni.
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Io o mandato una diffida dal avocato comunque questa persona va fermata tra qualche tempo lo sentiremo parlare a striscia la notizia
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Arrivata mail oggi da tale Marcin Zieliński della stessa società. Contestano una immagine di un logo di una conferenza (non creato dal sottoscritto) che io ho riproposto sul mio blog.
Ora so che posso metterlo nello spam 🙂
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Interessante l’articolo, l’ho mandato al mio avvocato per farsi un’idea. Robert mi ha minacciato per una foto pubblicata a dicembre del 2011 su un vecchissimo articolo del blog ormai morto e sepolto. Quindi di sicuro usa uno scraper o un bot.
Molto interessanti anche i commenti. Giovanni, dici che si può passare al contrattacco e segnalare tale Robert Fechner? Ne hai parlato con il tuo avvocato? Non ci credo nemmeno di striscio che sta aderendo al Codice Deontologico, soprattutto dopo aver letto l’articolo e i commenti. Anche perché la consulenza il mio avvocato mica me la regala, giustamente.
Se troviamo altre persone che sono state contattate (e a vedere i commenti ce ne sono tante), a dividere i costi viene poco a testa. Io la mia parte ce la metterei volentieri. Quando il mio avvocato ha un miglior quadro della situazione, gli chiedo anche di questo. Se vuoi ti mando un’email con la sua risposta.
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Se serve io ci sono. A me ha mandato la busta con la lettera di carta. Non era posta prioritaria.
Fabio
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Aggiornamento: l’avvocato mi ha detto semplicemente di ignorare il tizio, le cui richieste ha definito al limite dell’CENSURATO PERCHE’ POTENZIALMENTE DIFFAMATORIO (Giovanni), finché non arriva qualcosa di ufficiale (se arriva).
Vi tengo aggiornati qualora ci fossero sviluppi.
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Sono in attesa. Oggi scade il termine ed aspetto che lunedì torni alla carica. Non si può fare nulla? Non so tipo una class section contro suddetto tipo? Perchè non si può vivere con l’ansia costante di questo tizio per mesi o addirittura anni!!!
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Non prendetevela ma sono felice di leggere questo articolo e questi commenti! Non sono sola, dunque! Mi sta angosciando da 2 anni per una foto subito rimossa con mille scuse. Aveva smesso di scrivermi a giugno 2018, dopo i miei tentativi di rabbonirlo e alla fine i miei silenzi, suggeriti dalla polizia postale. Da un mese sono ricomparse le lettere dell’avvocato. Proprio oggi pomeriggio ho richiamato la polizia e ho nuovamente avuto consiglio di non rispondergli. Così farò.
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Sono già alla quinta email in poco più di un mese ricevute da Marcin Ziekinski CENSURATO, legale di photoclaim) Ho fatto rispondere al legale ma sembra che l’avvocato non desista. Adesso sono ad un bivio…denunciare il tutto e iniziare una causa o farmi un bel giro a Berlino appena riapriranno le frontiere. Sicuramente se la denuncia fosse fatta da più soggetti il valore sarebbe sicuramente diverso e la Procura si muoverebbe più efficacemente. Attendo fino al 4 maggio e poi decido, se intanto c’è interesse a procedere in gruppo fatemi sapere, il mio legale è disponibile a valutare un’azione comune
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Io sono disponibile
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Buona sera a tutti, qualcuno sa se effettivamente queste “minacce” si sono concretizzate in vere e proprie azioni legali da parte dell’avvocato tedesco? Esistono casi reali in cui è stata fatta causa in territorio italiano?
Ad oggi mi trovo anche io nella stessa situazione e ho dato tutti in mano ad un avvocato. Oramai è qualche mese e non sò che pensare. Grazie
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Buona sera a tutti! è successa la stessa cosa anche a me, è da inizio aprile che manda queste email intimidatorie.
Una vergogna davvero.
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Sono Alessandro e trovate un mio commento in data 2 Aprile 2020 (vedi sopra) in cui lamentavo anch’io di aver ricevuto la stessa mail dal’avvocato Fechner, con le medesime modalità intimidatorie. Ho fatto rispondere dal mio legale, lamentando di contro la normativa europea richiamata anche nell’articolo sopra e riguardante l’attribuzione di giurisdizione italiana… ma oggi si è rifatto vivo rispondendo direttamente al mio legale, e imputando quanto contestatogli, ma stavolta con richiesta di risarcimento SCONTATA DEL 10% se avessimo adempiuto al pagamento entro il 27 Aprile (come fossimo in una puntata di “Ok il prezzo è giusto” per chi se lo ricorda). Ovviamente non vedrà un solo euro da parte nostra, e se vorrà appellarsi a qualcuno, lo aspettiamo dinanzi ad un tribunale italiano senza problemi, e non tramite una richiesta email nemmeno su posta certificata.
Pertanto non demordete e fate della sua strategia di attacco pishing, anche la vostra difesa, in attesa che qualche autorità prenda in considerazione il caso e lo segnali magari al Consolato Tedesco o conseguentemente all’Ordine degli Avvocati del suo Paese!
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E’ 1 anno che mi rompe i coglioni con mail intimidatorie! Il primo caso a Settembre del 2019…MAI RISPOSTO, articolo comunque cancellato immediatamente…a Febbraio 2020 ci ha dato a mucchio!
Ora è tornato alla carica con altri 3 nuovi casi d’immagini condivise sul mio sito da 500px!!!! Incredibile…
Il sito di foto 500px permette di fare un “EMBED” sul qualsiasi blog (è come fare un condividi con i video youtube), la foto compare sul mio articolo ma rimane su 500px, se viene cliccata si finisce sul loro sito….è assolutamente legale.
Beh…costui riesce a rompere i coglioni anche su immagini condivise da siti che te lo permettono.
Mi fa piacere vedere che siamo in tanti, all’inizio pensavo di esserci solo io ma vedo che siamo una bella squadra. Teniamoci aggiornati emi raccomando: NON RISPONDETEGLI!!!!!!!!!!!
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Ho ricevuto ieri una mail dal suddetto avvocato, che mi chiedeva di pagare la somma di circa 8100 euro entro il 28.04 per l’utilizzo di una foto di un suo cliente in una nostra locandina word nel 2015, pubblicata sulla pagina Facebook della nostra agenzia di viaggi. Non vi nego che inizialmente lo spavento è salito alle stelle, soprattutto poi in questo periodo di crisi per il turismo, è stato una doccia fredda. Ho poi trovato il vostro articolo e ho capito che la dinamica è sempre la stessa. Noi abbiamo deciso di non rispondere, ma rimuovere solamente la locandina (ritrovare una foto della nostra agenzia di 5 anni fa è stato arduo anche per noi! In un documento word poi..). Volevo riportare la mia esperienza appunto il nostro caso, sicuramente questo articolo è stato di grandissimo aiuto. Questa persona va denunciata. Grazie mille, siete stati ripeto, di grandissimo aiuto!
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Sono stata contattata anche io ed il 16 Aprile scade l’ultimatum. Mi ha mandato 4 email intimidatori e a primi di aprile una lettera in cui mi dice che se non pago la cifra indicata sopra mi fa causa. Il mio avvocato mi ha invitato a scrivergli una lettera per richiedere la documentazione del caso: screenshoot della pagina, foto, ufficilizzazione del fotografo del divieto di usare la foto. Sono passati circa 10 giorni e non mi ha mai risposto. Sicuramente tra 2 giorni al scadere dell’ennesima minaccia di pagamento mi scriverà ancora, seppur sono genoflessa. Come ha fatto a mandarmi la email a casa se io non ho pubblicato ufficialmente da nessuna parte il mio indirizzo? Sono spaventata e sotto minaccia di questo tizio da almeno 2 mesi ormai!
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Io la sto portando avanti da settimane… Non ho tempo, né voglia, né soldi per rivolgermi ad un avvocato (almeno per ora).
Per farla breve, tanto per cominciare io ho fatto un sito conto terzi, e costoro sono stati contattati dall’avvocato. Ho detto ai titolari del sito di non firmare nulla e di non dargli nulla. Io per primo, comunque vadano le cose, non ho intenzione di dargli nulla. Neppure se dovessi perdere una causa, sia chiaro. Sono italiano e non mi interessa minimamente di ciò che avviene nei tribunali tedeschi. Nella peggiore delle ipotesi non metterò mai più piede in Germania.
Ad ogni modo… Lui continua a minacciarmi ma la mia linea è sempre stata quella di negare tutto: la sua parola contro la mia. La mia versione dei fatti è che io non ho mai usato immagini coperte da copyright. Di fatto, attualmente, sul sito che ho realizzato non compare alcuna immagine incriminata e per quanto mi riguarda ciò che può essere avvenuto in passato è indimostrabile.
Quando lui mi ha mandato lo screenshot del sito contenente l’immagine che stando alla sua versione dei fatti io avrei utilizzato, io gli ho risposto che per me è una truffa, che per come la vedo io ha fatto tutto lui con Photoshop e che io non ho mai visto né tantomeno usato quell’immagine.
Riporto l’ultimo scambio di email che abbiamo avuto, tradotto in italiano:
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IO:
Gentile Sig. Fechner,
La smetta di disturbarci, non otterrà nulla.
Ho realizzato io il sito Web, conosco le immagini che ho usato e non ho paura di questo tipo di phishing.
Ho preso visione della sua “Dichiarazione di cessazione e desistere”. Mostra un’immagine che non ho mai usato. So che firmare quel documento rappresentava un’ammissione di responsabilità in cui il proprietario del sito avrebbe dovuto ammettere la violazione e impegnarsi a rimuovere la foto o il contenuto offensivo, cessando e desistendo dal momento della firma della dichiarazione. Ma io stesso ho detto al proprietario del sito di non firmare nulla perché non ho usato materiale protetto da copyright. A questo proposito, la sfido: come prova che abbiamo usato quella foto? La mia parola contro la sua. Io dico che non l’ho mai usata e che lei vuole CENSURATO (potenzialmente diffamatorio, Giovanni)
Non riuscirà mai a raggirarci perché conosciamo molto bene questo tipo di CENSURATO.
Inoltre, la convenienza di utilizzare la sua residenza come tribunale competente non è prevista dal regolamento UE, che stabilisce che la giurisdizione competente, in questo caso, è italiana.
Per quanto riguarda il merito della questione, io ho pubblicato solo fotografie legalmente ottenute da siti autorizzati. Tuttavia, non ho alcun problema, anche se si scoprisse che ho usato qualche foto coperta da diritti, posso eliminarla dal sito non appena mi viene segnalato. Ma, ripeto: qual è l’immagine? Non vedo quella foto sul sito web. Ce ne sono altre?
Infine, anche se l’accusa fosse fondata, la somma richiesta risulta completamente sproporzionata. Di conseguenza, non può essere accettata.
Di fatto, la informo già ora che in caso di ulteriori reclami, difenderemo fortemente i nostri diritti in qualsiasi giurisdizione.
Saluti.
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LUI:
Caro signor Orlando,
CENSURATO: NON SI RIVELA CORRISPONDENZA PRIVATA.
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IO:
Caro avvocato, ma quante email mi invia? La finisca di minacciarmi, vada avanti e proceda.
Forse sta continuando a scrivermi nella speranza che io mi arrenda alle sue continue richieste di negoziare… Cosa devo negoziare? Io ho la coscienza pulita. Non ho usato foto coperte da copyright, per questo non le darò mai un solo cent, anche perché reputo che il suo business sia deprecabile dal punto di vista etico.
In più, le sue richieste sono illegittime e infondate in quanto violano il regolamento UE 1215/2012 che stabilisce che, in caso di liti civili relative a siti web italiani, il foro giudiziario dev’essere italiano (con le sue prescritte modalità di forma: lettera raccomandata, individuazione del foro competente corretto, ecc).
Sta perdendo tempo: ho già chiesto il supporto legale ad un’associazione di categoria e se non la finisce di disturbarmi valuterò di muovermi attraverso una class action perché ciò che lei sta facendo si chiama CENSURATO (su Internet si trovano molte informazioni legate a questa tua pratica di CENSURATO).
Buona giornata.
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ciao, non riesco a trovare online nessuna traccia che attesti che l’avvocato abbia proceduto con una causa in un tribunale italiano. Dato l’ultimatum che ti ha dato, hai avuto notizie al momento? Mi vorrei regolare
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Non abbiamo notizia neanche noi, al momento.
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Non cadete in queste trappole. Un avvocato non può mandarvi citazioni via mail, devono farlo via PEC almeno. Questi sono NIENTE INSULTI (giovanni) i e la cosa migliore che potete fare è mettere nello spam le loro comunicazioni. Non dialogateci.
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Ciao, ci sono stati ulteriori sviluppi nella tua vicenda? io ho fatto scrivere al mio avvocato e il 24/04 scade ultimatum per poter pagare, dove dice che poi procederà per vie ufficiali e che avrebbe “sottoposto questo caso alla legge e alla giurisdizione tedesche e che tutte le informazioni necessarie sono state passate”.
ciao!
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Guarda l’unica cosa chiara, e questo me l’ha confermato il mio avvocato, è che se tu sei italiano e il sito l’hai fatto in Italia, il tribunale competente è quello italiano, non tedesco. E il nostro amico Robert lo sa benissimo.
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Ho ricevuto anch’io un’email da questo Fechner. Ho rimosso la foto contestata ma non ho firmato niente e mi sono rivolta a un avvocato. Quest’articolo comunque è stato davvero utilissimo, grazie!
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È successo pure a noi la stessa identica cosa per una presunta foto su Facebook però il problema che la pagina non è stata fatta da me e questo è un problema vorrei provare a ignorare che mi ha chiesto 5000 questa persona va fermata
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Salve anche a me è successa la stessa cosa… Ma non si può fermare questa persona?
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Ciao, anche noi , plurale perchè siamo un associazioe siamo stati contattati in modo agressivo da questo avvocato tedesco. La foto si riferisce ad un abitazione privata, un castello, di cui la legislazione italiana parla chiarom, essendo una proprietà privata non può essere soggetta a vendita senza la liberratoria del proprietario. Anche a noi ha chiesto tantitssimi soldi, denaro che ad ora non abbiamo intenzione di pagare essendo certi che la legislazione italiana parla molto chiaro.
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È successa la stessa cosa a me per una foto di un contest (un collage di due foto con dei meme, con la scelta se si preferiva il pandoro o il panettone, quindi immaginatevi che fine commerciale) che girava su Facebook che abbiamo ripubblicato sulle nostre pagine in data 30 dicembre 2017. Ha richiesto i risarcimenti oggi dopo 3 anni e fatalità al tempo del coronavirus . Non gli rispondo più. Approfittare è una cosa vergognosa e in questo momento ancora di più. Quasi 5000 euro ha chiesto con interessi anche
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Stessa identica richiesta ricevuta a inizio Marzo 2020, però dell’ammontare di 4300 euro circa! Stesse minacce, stesse modalità! Quest’avvocato effettua phishing con modalità estorsive e immorali e va fermato! Posso inviare gli screenshot delle mail ricevute!
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Buonasera Giovanni, oggi ho ricevuto anche io la stessa mail dallo studio legale Berlinese. Mi hanno chiesto una cifra spropositata per una foto e devo rispondere entro il 01/04/2020 mandando copia firmata di un documento altrimenti la cifra che devo pagare aumenta ancora. Più di 5000 euro. Ho cancellato dal mio sito la foto incriminata e ho contattato il mio avvocato. La foto l’avevo scaricata facendo una ricerca su google immagini per il paese di Manarola e l’avevo pubblicata sul mio sito per mostrare una vista del territorio vicino a dove avevo aperto una Casa Vacanze. Attualmente l’attività è stata chiusa e anche il sito oramai da circa 2/3 mesi. Spero che l’avvocato mi dia buone notizie, ma già mi sento un pò più sollevato nel leggere il suo articolo.
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Per Francesca la ragazza romana che mi ha scritto. Ti ho risposto ma la mail mi è tornata indietro: hai la posta piena! 🙂
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Buon Pomeriggio Giovanni, Ho appena ricevuto una mail da pickrights.com con oggetto: Avviso di presunta violazione per l’uso di immagini di proprietà di Agence France-Presse. Le due foto incriminate mi erano state mandate da collaboratori. Mi scrivono: Se ritenete di aver ricevuto questo messaggio per errore, o per qualsiasi chiarimento in merito, vi pinvitiamo a contattarci all’indirizzo resolveIT@picrights.com e chiedono oltre 300 euro di rimborsi. Che devo fare? E’ una bufala o cosa?? Grazie della tua disponibilità
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No, non è una bufala, è un avviso inviato da una di queste agenzie. Questi avvisi vanno gestiti perché se ignorati possono essere pericolosi. Per ulteriori informazioni, scrivimi in privato.
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Ho ricevuto un’ora fa la stessa comunicazione, precisa identica, dallo stesso avvocato. La foto in questione nel mio caso era stata presa da Flickr con la licenza Creative Commons, e io non l’ho usata per scopi commerciali. In ogni caso ho rimosso sia foto che articolo dal mio blog, e ora non so se ignorare l’avvocato tedesco o se rispondergli… Tu hai avuto altri contatti da parte sua, nel frattempo?
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Ciao Silvia, ti ho risposto in mail che hai già ricevuto. Ho aggiornato adesso il pezzo e inserito nuove informazioni. Grazie della segnalazione.
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Sì, grazie mille Giovanni! Questa cosa è successa anche ad altre blogger con cui sono stata in contatto in queste ore, quindi il tuo aiuto è davvero prezioso.
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Buona sera, anch’io sono stata contattata da questo Fechner con le medesime modalità.
Nel mio caso, nonostante il mio avvocato gli abbia risposto in modo molto similare al suo articolo, il Sig. Fechner ha scritto un’altra mail e ha ribadito le sue convinzioni. Se non pago entro l’1 maggio 2020 andrà avanti per vie legali.
Non so proprio cosa fare.
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Non conosco la questione, ovvero la reale posta in gioco, tuttavia se si tratta di qualche fotografia pubblicata, io attenderei che proceda ufficialmente, ovvero con forma prescritta (raccomandata ecc.) e valuterei solo dopo cosa fare.
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Secondo me questo avvocato non farà mai niente di serio. Cerca solo di spaventare la gente. Secondo me se li offri 10 euro se le prende ugualmente, tanto i soldi vanno a finire CENSURATO PERCHE’ POTENZIALMENTE DIFFAMATORIO (giovanni).
E se chiedi al fotografo, secondo me CENSURATO.
Loro usano programmi per ricercare foto… Non so come fanno… Cmq basta eliminarla dal sito o dal blog e la storia finisce li.
A me dopo 4 lettere non si è fatto più sentire.
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Buongiorno Giovanni,
A me, dopo email dello stesso tono che leggo, hanno inviato una lettera cartacea con scadenza al 16/12/2020 con richiesta di più di 3000€
Non so veramente cosa fare. Mi daresti una dritta?
Se ti occorre posso inviarti una mail
Grazie anticipatamente
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Mandami una mail.
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Buongiorno,
pure io ho ricevuto la solita comunicazione (Picrights) per l’utilizzo, su un sito commerciale, di una foto presa da Flickr con la licenza Creative Commons. In realtà Picrights mi ha dimostrato essere una foto di un fotografo americano (diverso dall’utente che l’ha pubblicata su flikr) che non l’ha mai rilasciata con licenza creative commons. Potrei avere margine per un esito positivo? La ringrazio in anticipo se vorrà darmi il suo parere
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Ciao Paolo, ogni avviso di copyright va analizzato nei suoi elementi fondanti (tipo di foto, tipo di utilizzo, tempo trascorso, eventuale licenza o pezze d’appoggio, ecc) e solo dopo è possibile scegliere una strategia di risposta. Se hai un legale specializzato, rivolgiti a lui, altrimenti invia una mail dalla pagina dedicata alla consulenza e vediamo di che si tratta.
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