Ieri Piersilvio Berlusconi, parlando di Forza Italia ha auspicato che possa diventare un partito liberale moderno, innovativo, con una grande visione a lungo termine, e ha citato tre persone che secondo lui ” già ora nel partito, fanno benissimo e sono bravissimi”.

Ovviamente viene naturale pensare che è a queste tre persone che bisogna guardare per immaginare come sarà questo “partito liberale moderno”.

E quali sono queste tre persone?

La prima è Tajani

Si. esatto, il bradipo Tajani, il ministro degli esteri “sfigato”, quello che pensava che gli Esteri potessero e dovessero essere un trampolino per vertici ameni di due settimane a Sharm, un simposio alle Bahamas, un convegno internazionale ad Aspen che poi andiamo in quota a respirare aria pura.

E invece sono tre anni che lo ammorbano con le guerre, i dazi, la Libia, lui che vorrebbe solo stare tranquillo e farsi gli Esteri che più gli piacciono tra montagne innevate, colline in fiore, e spiagge poco frequentate e invece, povero lui, è costretto perfino ad andare all’Unità di Crisi (che quando arriva lui si svuota) a parlare con ambasciatori che hanno problemi di crisi, di ostaggi, come se lui avesse anche la pur vaga idea di come risolverli. Si vede che vorrebbe rispondere: “Eh ma qui ci vorrebbe un ministro che fa proprio queste cose”.

Eh infatti poi, durante una crisi, lo vedi sospirare: “Ministro, gli ostaggi?”. Sospiro. “Eeeh, gli ostaggi, adesso vediamo, stiamo vedendo, mo vediamo, certo, sono ostaggi, quando sei ostaggio la situazione si complica”.

“Ministro, ma la guerra?”. Eh, la guerra, adesso vediamo, stiamo collaborando, ho pure chiesto: ma sta guerra, la dovete fare per forza? E m’hanno detto che mo vedono, quindi mo vediamo”.

Tajani, dà il meglio di sé nel parcheggio. Non nel senso di parcheggiatore, quello è un mestiere dove comunque devi avere visione d’insieme e capacità di calcolo. A Tajani invece piace essere parcheggiato,e lasciato lì, così può prendere il sole tranquillo. Quando c’era Silvio buonanima, lo parcheggiava qua e là, un po’ al partito come numero due, però poi portava troppa mestizia e Silvio che era uno allegro, lo parcheggiò al Parlamento Europeo, cosi la mestizia se la sorbivano loro.

Quando un bradipo vede Tajani, si esalta, pensa di essere un Usain Bolt della politica, rapidità di pensiero e azione formidabili.

E poi gli scherzi. Tajani è uno che alla sua età ancora si diverte con scherzi infantili tipo: “Cucù, chi sono? La legge sul Jus Scholae!”. Ma che cazzo dici, Tajà? “Ahahaha era uno scherzo!”

Vabbè direte voi, Piersilvio lo doveva nominare per forza, è il presidente del partito, ma in realtà sono le altre due figure a cui dobbiamo guardare.

Bene, la seconda figura chi è?

Rita Dalla Chiesa

Non so se avete presente Rita Dalla Chiesa. Da quando la casalinga di Voghera si è acculturata leggendo libri, viaggiando e non vedendo più televisione tremenda come Quarto Grado, Quinto Appello, Sesta Stronzata con i vari Sechi, Porri, Giordani, Del Debbi, la Rita l’ha validamente sostituita nel panorama terra terraqueo contemporaneo, e dal suo scranno di “vice presidente dei deputati di Forza Italia”, si abbevera alla televisioni di cui sopra e la mattina dopo snocciola su Twitter le sintesi di quello che ha visto, con pensieri profondissimi elaborati al mattino nello spazio di pochi secondi. A lei viene facile, da quando ha eliminato quel fastidioso filtro tra cervello e parola che si chiama “riflessione”. Quel filtro la rallentava, mentre ora i pensieri vengono giù belli e dritti come l’acqua con lo sciaquone.

Piersilvio Berlusconi, forza italia, Dalla Chiesa, Gasparri, Tajani

Ed ecco quindi le perle, specialmente al mattino che è foriero di pensieri lucidi. Come “Il cane Gennarino in Affari Tuoi è un messaggio diseducativo”; o ancora, per i suoi studi sulla mobilità nelle grandi città: “Hanno cominciato a mettere ZTL anche a Piazza Giochi Delfici, Vigna Clara. Quindi io non posso tornare a casa la sera o andare al supermercato. Questo sindaco è il peggio che ci potesse capitare”.

O anche: “Ma nessuno in tv dice piu’ BUON NATALE”? Sento dire Buone Feste, Buone vacanze, Buone Festività. Ma si e’ sempre detto Buon Natale🌲Che ci sta succedendo?”.

Un po’ come quelle pagine nostalgiche su Facebook “Ma ricordate quando andavamo in due in Vespa senza casco, targa, assicurazione, e per girare stendevamo il braccio e ti superava una macchina a duecento all’ora che il braccio te lo frantumava in mille pezzi, ospedale, operazione, frattura multipla scomposta oscena, sei mesi di gesso e 15 di riabilitazione? Eravamo felici e non lo sapevamo!”.

Mo’ adesso, Rita raccoglie questi pensierini e li propone belli belli, non dico che non dovrebbe farlo, sempre di popolo si tratta, ma insomma, ecco, non è proprio la voce centrale a cui penserei per il “partito liberale moderno” eccetera eccetera.

Va be’ direte voi, la Rita era una passione del papà di Piersilvio, doveva citarla, ma è alla terza persona che bisogna davvero guardare.

La terza persona.

Maurizio Gasparri

Ora, che posso dire io di terribile e deprimente su Gasparri che a voi non sembri fin troppo generoso e magnanimo?

Se per politica si intende lavorare per il bene comune, la risoluzione dei conflitti, l’elaborazione del pensiero e la pratica del dialogo, su tutti questi temi, Gasparri è l’Ebola.

La malaria del ragionamento, la dengue del dibattito costruttivo, la west nile della cultura politica.

Quelle sono malattie terribili che si diffondono via area. Ma anche Gasparri si diffonde via etere, e gli effetti sulla psiche di chi anche solo lo percepisce e non si allontana velocemente, sono molto molto maggiori. E distruttivi.

Tu stai parlando con qualcuno, magari all’assemblea di condominio e arriva Gasparri. Vedi l’amministratore accasciarsi, le persone di buon senso scappare via, perditempo e demagoghi condominiali che gli fanno la ola.

Dovunque ci sia un confronto civile tra due tesi, con Gasparri si passa alle mani; se due popoli si fanno la guerra, con Gasparri ricorrono all’atomica.

Si parla tanto del mancato ruolo dell’Onu nelle crisi attuali, ma bastava mandarci Gasparri all’Onu per chiuderlo definitivamente dopo due mesi e adesso ci sarebbe un Wall Mart al suo posto.

Se Bergman fosse ancora vivo, al posto dell’Incappucciato con la falce che si staglia tra i due giocatori di scacchi, ci metterebbe Gasparri, e senza cappucci. Terrore puro. Oblio certo. Nulla cosmico incombente terrorizzante.

Questi sono i tre nomi che Piersilvio Berlusconi ha fatto per immaginare il suo “partito liberale moderno, inclusivo di grande visione sul futuro”. Mancava solo “Telefonare ore pasti”, così gli potevi rispondere: “A’ Piersì, magna tranquillo”.


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