– Buongiorno Silvio
– Ciao Matteo, e complimenti per la vittoria!
– Grazie, certo che potevi anche venire tu a via Bellerio, sono io quello che ha vinto nella coalizione.
– Io non vado, Matteo. Io ricevo, qui ad Arcore. Comunque, cosa hai intenzione di fare adesso?
– Tu che dici?
– Sei tu che hai vinto Matteo, sei tu che devi dire a me cosa hai intenzione di fare, non credi?
– Per fare una maggioranza ci servono almeno 50 deputati e 25 senatori.
– Giusto. Almeno. Dove pensi di prenderli?
– Ah, non lo so. Hai qualche idea?
– Sei tu che hai vinto, Matteo, sei tu che devi avere le idee. Io sono solo il tuo umile alleato che attende di sapere.
– Eh, io veramente non so. Renzi s’è messo di traverso. I cinque stelle come sempre attendono istruzioni, io non saprei. Consigliami tu qualcosa.
– Io posso anche consigliare qualcosa, Matteo, ma è chiaro che se io consiglio, tu prendi atto che io sono un socio importante, necessario, e che magari è inutile che stai lì a menarla ho vinto ho vinto, ci siamo?
– Si ok, ci siamo.
– Bene. Conosci Piersilvio e Marina, vero?
– Certo. Ciao Piersilvio, ciao Marina.
– Ciao Matteo.
– Bene, ora sistemiamo un attimo le faccende importanti e poi parliamo di politica. Prendi il foglio di carta, scrivi.
– Ok. cosa scrivo?
– Io Matteo Salvini, dichiaro di conoscere il Signor Mediaset e la Signora Mondadori qui presenti e mi impegno a non fare mai dico mai niente contro di loro, e contro qualunque azienda Fininvest mai nella vita, altrimenti…
– Altrimenti..?
– Non mi interrompere che perdo il filo…altrimenti dichiaro qui e ora che sono un pezzo di merda, che ho preso e prendo tuttora soldi da Berlusconi….
– Ma che è ‘sta roba? io non ho mai preso soldi, Silvio tu lo sai…
– Matteo, vuoi governare? Si o no?
– Si.
– E allora non mi interrompere e scrivi: ho preso soldi da Berlusconi per le mie esigenze personali, come ad esempio mignotte e trans…
– MA SILVIO DAI PER FAVORE, SONO FIDANZATO!
– Scrivi, cribbio: e per comprare lauree false per me e la mia famiglia e i miei amici. Fatto?
– …i miei amici. Ok fatto.
– Firma.
– Firmato.
– Dammi.
– Ecco.
– Bravo. Ora, parliamo di politica. Servono, come giustamente hai detto, almeno 50 deputati e 25 senatori. Io però mi allargherei, a 70 e 40, per essere tranquilli. Ci sei?
– Magari. Ma dove li prendiamo?
– Li prendo io. Ho il budget per prenderli e so dove fornirmi. Però è chiaro che sono miei. Ed è chiaro che allora se sono miei, allora siamo pari. Giusto?
– Insomma
– E allora non se ne fa niente.
– Giusto giusto!
– Ok, però non siamo pari, quello che comanda sono io.
– MA SILVIO. Hai appena detto…
– Da quando l’ho detto la situazione è cambiata.
– Ma…
– Chiudiamo qui?
– Va bene va bene.
– A posto. Puoi andare e non ti preoccupare di niente, ci penso io.
– Ma sei sicuro?
.- Stai senza pensieri, come dicevano in quella fiction, Gomorra, carina, l’hai vista?
– No. Non vedo robe napoletane.
– Fai male. La fiction allarga gli orizzonti. Comunque vai e non ti preoccupare.
– Va bene allora ciao Silvio.
– Ehi!
. Che c’è?
– Bacia la mano.
– Ok.
– Saluta Piersilvio e Marina
– Ciao Piersilvio, ciao Marina.
– In ginocchio
– Però non è giusto…
– Matteo…
– Ok, va bene così?
– Perfetto. Vai pure, ti chiamo io. Ciao.

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