Groland le Zopois è un programma satirico in onda sulla rete francese Canal Plus. Nel programma vanno in onda finti brani di trasmissioni francesi considerate spazzatura, ovviamente deformati e reinterpretati in chiave satirica con l’obiettivo di sbeffeggiare i veri programmi.
In questo video ad esempio, creano un pasticciere che fa dolci a forma di falli giganteschi di persone di colore che suscitano proteste nei cittadini dell’immaginario ma riconoscibile paese “Mein Kampf”.
Insomma, satira perfettamente legittima con obiettivo (la tv spazzatura) perfettamente legittimo e personalmente condivisibile. Specie di questi tempi di coronavirus e invasati conduttori.
Ovviamente gli autori hanno pensato anche di mandare in onda finti spot spazzatura degni delle loro parodie ed è in questo contesto che nasce lo spot del pizzaiolo italiano che scatarra sulla pizza.
(Repubblica addirittura ci mette l’avvertenza “contenuto disturbante”.
Spot satirico in libera trasmissione satirica, che può piacere o meno, ma dove solo i soliti benpensanti/intolleranti possono scandalizzarsi guardando il dito e non la luna (le trasmissioni spazzatura vere).
Tra l’altro fare una parodia di una trasmissione già di per sé ridicola non è impresa facile (provateci voi a fare una parodia trash di un programma ad esempio di Mario Giordano riuscendo a superarlo in trashaggine, disgusto, disperazione. Provateci, se ci riuscite siete i prossimi vincitori del Premio Satira di Forte dei marmi), per cui è ovvio che si debba spingere sul pedale dell’acceleratore. Poi la cosa può venire bene, o meno bene o male, ma siamo sempre nel campo dell’arte. E della libertà di espressione.
Come al solito i nostri politici non perdono occasione di dimostrare di non capire nulla né della satira (e questo è normale) ma anche della libertà di espressione (meno normale) e pure della capacità di approfondire e contestualizzare una notizia prima di correre a telefonare alle agenzie di stampa, aggiungendo un ulteriore mattone al muro di ignoranza e inconsapevolezza di questo paese, a scopo elettorale.
La polemica non poteva che lanciarla Giorgia Meloni, come sempre avvezza a cogliere le pagliuzze degli altri senza accorgersi delle travi diffamatorie che produce la sua editoria di riferimento (oltre al già citato reverendo Giordano, Libero su tutti, che non sono satira ma informazione, ma la differenza non si coglie quasi mai).
Subito dietro il Movimento ex cinque stelle ora cinque caste – con preciso ed esteso avviamento commerciale in diffamazioni altrui. quelle si, vere – con Di Maio che finalmente ha l’occasione di fare il ministro degli esteri andando a stressare l’ambasciata francese.
E buon ultimo il Pd, come sempre con l’aria di quello che hanno appena svegliato da un lungo sonno, che in attesa di capire come si chiama, segue a ruota: “Ohibò, ci hanno diffamato? Parbleu, se ne pentiranno!”.
Solito spettacolo triste di una classe politica ignorante, provinciale, inadeguata a tutto. Charlie Ebdo quanno ce pare.