Amanda e Clay, con i loro due figli adolescenti, decidono all’improvviso di concedersi un weekend rilassante affittando una casa sulla spiaggia non lontano da New York dove abitano. Sono tutti contenti per questa vacanza inaspettata e dopo aver visto la bellissima casa con piscina se ne vanno in spiaggia.

Dalla spiaggia in lontananza si vede una petroliera. La figlia più piccola nota che la petroliera si sta avvicinando sempre più, ma il resto della famiglia non ci bada. Ma invece è vero. La petroliera si avvicina alla velocità massima finendo per spiaggiarsi. La gente fugge, e anche la nostra famiglia se ne torna a casa, dove scopre che la tv non funziona, i telefoni nemmeno e non c’è connessione internet. Isolati dal mondo.

Finché alle undici di sera non bussano alla porta. Sono i proprietari della casa affittata che dicono che in città dove prevedevano di stare c’è un blackout totale per cui sono tornati e chiedono di essere ospitati nella grande casa, almeno per una notte. Amanda è subito diffidente nei loro confronti, credendo si tratti di una truffa, ma Clay vuole aiutarli e permette loro di passare la notte nel seminterrato.

Da qui prende il via “Il mondo che ti lasci dietro”, tradotto in italiano “Il mondo dietro di te”, film con Julia Roberts, Mahershala Ali, Ethan Hawke, Myha’la Herrold e Kevin Bacon, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2020 di Rumaan Alam.

Siamo nell’apocalittico, ma niente zombi e robe soprannaturali. Al contrario, siamo nella piena verosimiglianza, quello che succede è molto verosimile, possibile, anzi direi probabile.
Cosa succede se il mondo tecnologico smette di funzionare e le persone devono ritrovarsi a utilizzare i propri sensi, le proprie intelligenze, le proprie sensazioni, senza l’ausilio tecnologico, facendo affidamento solo su se stessi?

Siamo capaci di fidarci del prossimo senza informazioni? Siamo capaci di valutare quello che abbiamo davanti agli occhi senza aiuti esterni? Di guardare la natura intorno a noi e trovare delle risposte? Siamo capaci di trovare una strada da seguire senza Gps, Google maps e il wi fi in macchina?

E cosa succede se abbiamo bisogno di aiuto ma non possiamo chiamare nessuno? Se le strade sono bloccate in modo che non avremmo mai immaginato?
Ma soprattutto: siamo capaci ancora di ascoltare chi ci sta intorno senza presumere che non stia dicendo nulla di interessante?

“Il mondo dietro di te” cerca una risposta a tutte queste domande e spesso sono risposte che non vorremmo avere, perché sono le stesse risposte che di solito non consideriamo, lasciando che siano le informazioni che ci arrivano dalla tecnologia a rispondere per noi.
“Il mondo dietro di te” è un film ottimo da vedere quanto prima.

E se il finale non vi piacerà, (be’ è probabile) è perché anche quello dovremmo immaginarlo noi e non lasciarlo all’autore o cercare recensioni online che ce lo spieghino.
Su Netflix.