Questo è il guaio del complottismo. A forza di parlare di complotti di Big Pharma, di Soros di Gates e del 5G, poi ci sfugge il vero complotto, quello che davvero fa male.

Forse vi è capitato in questi ultimi giorni di intercettare in radio qualche famosa ma anche bella canzone italiana del passato, stuprata e devastata da una cover fatta da qualcun altro, e vi sono venuti dei violenti conati di vomito e subito avete cercato il bagno più vicino. Be’ sappiate che non è un caso isolato.

Ho fatto degli accertamenti e sapete, è tuttora in corso una operazione di vandalismo musicale organizzato su vasta scala perpetrato da cantanti italiani probabilmente sotto ricatto e forse impossibilitati a sottrarsi a questa opera di lapidazione musicale dell’arte e della bellezza italiana.

Dove nasce il complotto.

Dalle radio private italiane che, essendo alla canna del gas in termini di ascolti – nell’era delle playlist personali su Spotify e simili, nessuno è più disposto ad ascoltare la monnezza musicale che da sempre queste radio diffondono dietro pagamento delle case discografiche – così queste, per evitare di esalare l’ultimo respiro si sono inventati questo progetto I Love my Radio, che consiste nel far cantare a 10 cantanti italiani affermati, una delle 45 canzoni italiane degli ultimi 45 anni.

45. Già in questo numero si capisce il complotto. Perché 45?

Normalmente le ricorrenze si fanno su cifre tonde: 10 anni oppure 25, oppure 30, oppure 50 o 100. E’ su questi numeri che si fanno le celebrazioni. Festeggiare i 45 è come festeggiare i 37 o i 52. E’ un compleanno come un altro, che c’entra?

C’entra, perché qui parliamo delle radio italiane e del fatto che ai 50 rischiano di non arrivarci, almeno con la formula sopracitata ovvero trasmetto merda in cambio di soldi. Per cui ora o adesso. E quindi 45. E va bene.

Ma di che si tratta? Si tratta di fare delle cover, e qui sta il vandalismo organizzato. Si prendono cantanti che al contrario delle radio non hanno problemi di soldi grazie alla Siae e li si ricatta con questi argomenti: o fate delle cover – e delle cover di merda, perché noi quello trasmettiamo – o facciamo sparire i vostri pezzi da 45 radio. Attenti che lo facciamo davvero eh, abbiamo la Ndragheta media partner, Radio Aspromonte sta con noi per questo, facciamo sul serio.

Per cui questi cantanti che non hanno problemi di soldi ma che hanno anche il loro stile di vita e registrare comunque un calo di entrate deprime l’ispirazione, ecco che hanno risposto, va bene dai lo faccio, adesso mi scelgo una canzone da questa lista di 45 e ci faccio una cover.

Questo per capire il grado di ispirazione artistica e l’urgenza espressiva con cui questi artisti si sono accostati a queste cover

Poteva finire lì, e ancora essere una operazione se non buona (impossibile) almeno inoffensiva, e invece no. Vuoi l’artista non proprio ispirato nel realizzare questa cover (“che due coglioni, a quest’ora dovevo essere alle Maldive nell’unica spiaggia Covid-free e questi mi stressano con questa canzone, facciamo in fretta che devo partire”) vuoi per le radio che avendo un pubblico di tossici abituati a roba di merda tagliata con la merda sintetica, non possono certo di punto in bianco mettersi a spacciare roba mediamente medio-mediocre, pena altra ulteriore emorragia di ascoltatori, hanno dovuto obbligare i cantanti a realizzare cover che fossero assolutamente brutte da morire, penose, tristi, sottosviluppate.

Prendere il bello, che pure c’è stato nella musica italiana e farlo affogare nella merda odierna. Questo è il senso dell’operazione. Ed essendo una operazione violenta e drammatica c’era bisogno di veri professionisti della merda.

Infatti – e questo è il complotto che siamo in grado di svelare – a capo di questa operazione vandalica c’è il Dottor Cane che ha incaricato Lopez di fare questa operazione, il quale Lopez si è avvalso della regia consueta di René Ferretti al quale ha detto: “Mi raccomando René. Dev’essere merda. Leggi il labiale: merda. Tu prova a fare un arrangiamento, un suono accettabile e decente e sei finito. Chiaro? Le radio su questo sono state ultimative: MERDA. E merda dev’essere”.

Perciò Renè si è messo al lavoro e ha supervisionato i primi della lista. I Negramaro, con una versione di Sei nell’Anima di Gianna Nannini.

La cover in origine non era male, un pezzo quasi rock, con chitarre e tastiere ben in evidenza e Renè stava per licenziarla così com’era, ma Lopez gli stava sul collo e gli ha sussurrato: questa non è merda, René, voglio i mmmmmmm e gli aaaaaaaahhhhh, voglio i sospiri e i vocalizzi di Sangiorgi che provocano il diabete allo zucchero. E poi quando è il momento di gridare lo stupendo ritornello, voglio che Sangiorni lo stupri sussurrandolo, in modo da spegnerlo nelle gole di chiunque lo stia cantando il quel momento. Perché? Perché i Negramaro e chi li sente mi stanno sul cazzo, René!”.

Poi è arrivato Eros Ramazzotti che ha detto: io faccio Battisti, lo sanno tutti che io sono l’erede di Battisti, e da erede di Battisti se devo fare una cover la faccio di Battisti. Veloce che c’ho l’aereo.

Qui Renè ha dimostrato tutto il suo talento di regista alla cazzo di cane. “Senti Eros, dobbiamo fare una merda, e tu sei senz’altro la persona giusta al posto giusto. Canta sulla base originale, basta la tua voce e la merda vien da sé”.
E così Eros ha preso “Una donna per amico” e ci ha trapiantato la sua voce sopra, lasciando quasi intatti suoni e arrangiamenti, ed è partito per le Maldive assieme alla sua nuova fiamma di 13 anni.

E’ stata poi la volta di Biagio Antonacci che, sentendo Ramazzotti, ha detto: Io faccio Battiato, il mio fan club ha detto che sono l’erede di Battiato e da erede di Battiato faccio Battiato e Centro di Gravità permanente che ha stuprato con le sue chitarrine da rotonda sul mare di Senigallia e violentato con i suoi naina-naina-na-na, para-para-pa-pa e lai-lai-la-la-la. Merda ottima e veloce. Poi approfittando anche del silenzio abituale di Battiato per problemi di salute, è partito per le Maldive, stessa spiaggia stesso mare di Ramazzotti.

E così anche per Gianna Nannini e la sua Donna Cannone di De Gregori al quale ha chiesto scusa con una lettera personale dove faceva riferimento al ricatto sui diritti d’autore: “Sai ho una famiglia da mentenere, mi sono dovuta piegare”.

René pareva comunque soddisfatto, era merda ma merda abituale di quegli artisti, ma Lopez è stato poi cazziato da Linus e da altri Dj: questa è merda, ok, ma è merda abituale. Noi vogliamo merda nuova, abbondante, straripante, post moderna. Ed ecco che Renè è stato costretto a implementare il terribile: la cura Ludovico di Arancia Meccanica.

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Gli artisti seguenti sono stati bloccati sulla sedia, gli hanno fissato la bocca aperta con delle pinzette e mentre cantavano gli hanno fatto vedere filmati del bombardamento al fosforo bianco di Falluja in Iraq.

Per cui son venute fuori le cover di Mare Mare di Luca Carboni fatta da Elisa, con base tamarra e oscena da discoteca trap di Tamarrate in Brianza.

Questa è merda giusta Renè, vai su questa strada, disse Lopez.

Per cui ecco Non sono una signora di Loredana Bertè, canzone di Ivano Fossati, ricordiamolo, vandalizzata da Giorgia su una base sonora su cui hanno rovesciato le ultime sonorità cafone prese direttamente dai cassonetti della indifferenziata lasciata a marcire sotto il sole estivo.

L’opera di vandalismo è in pieno svolgimento. Devono arrivare ancora Jovanotti, J Ax e altri artisti. C’è da avere davvero paura. Non bastava il covid.

P.s. Comunque uno si è salvato, sappiatelo. Non si sa come ma si è salvato. La cover di Quando di Pino Daniele, fatta da Marco Mengoni. E’ una roba dignitosa. Per questo Ferretti, Lopez e le radio demmerda lo stanno cercando per menarlo.