Per Italia Circolare, il sito dedicato alle storie dell’economia circolare e sostenibile, mi sono occupato di una eccellenza siciliana. Il fico d’India e il suo grande futuro circolare. 

In Sicilia già lo chiamano in un altro modo: petrolio verde. E per gli agricoltori già si è trasformato in una nuova, e importante, fonte di ricavo alternativa rispetto a quella tradizionale. Si tratta del fico d’India, il frutto che tutti conosciamo e che grazie alle nuove tecnologie e ai principi dell’economia circolare, sta conoscendo una nuova vita, impiegato in filiere produttive diverse e materia prima di prodotti diversissimi tra loro. Lo ha spiegato all’ultimo Maker Faire di Roma, ad ottobre 2019, Lorena Bacchetta, a capo del laboratorio Pro Bio dell’Enea, durante uno speech dedicato proprio al frutto siciliano e ai suoi nuovi orizzonti.

Materia chiave, i cladodi (le “pale” del cactus), da cui si estrae un succo, la mucillagine, oggi già utilizzata per la produzione di biofilm, pellicola che funge da addensante alimentare, ma gli utilizzi, ha spiegato la ricercatrice, sono potenzialmente moltissimi. Ad esempio combinando la mucillagine con altri elementi naturali si può ricavare una plastica biodegradabile, oppure, utilizzandola come consolidante, si ottiene una malta molto efficace per il restauro di monumenti e beni culturali. Inoltre, sempre dalla mucillagine, si ottengono materiali per mobili, artigianato e produzione di carta.

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